Romanzo a due voci.
Henry e Clare raccontano la loro storia d’amore. Definirla originale è limitativo. Attraverso balzi avanti e indietro nel tempo ricostruiamo un rapporto che meriterebbe davvero il lavoro di un bravo analista. Mentre lui educa Clare, lei plasma Henry in un’azione che si conclude nell’opera d’arte dell’amore perfetto.
Non è un libro semplice da leggere, i rapidi cambi di inquadratura richiedono tutta l’attenzione del lettore, ma una volta superate le prime cento pagine si segue docilmente la scrittura dell’autrice verso il finale che incuriosisce.
Non saprei come parlare di questo romanzo senza spoiler, dunque mi limito al mio commento di pancia.
Questo, come pochi altri libri, è un romanzo senza mezze misure: o si ama o si odia.
Me ne ricorderò a lungo perché ho passato ogni gamma emozionale, dalla noia all’entusiasmo, dall’odio per i personaggi alle lacrime per gli eventi narrati.
La mia impressione è di un romanzo veramente molto ben pensato in cui gli spunti di riflessione sono molteplici e in cui la malinconia e l’ossessione sono i protagonisti assoluti.
Le tematiche come l’arte, la maternità (partendo dalla defunta madre di Henry passando per la moritura madre di Clare fino ad arrivare alle complesse problematiche di Clare-madre) o l’egoismo sentimentale sono sezionati in più punti del romanzo e spesso ho avuto l’impressione di non capire dove volesse andare a parare l’autrice.
Alla fine della lettura ho pianto come una fontana, (ma questa non è una novità^^) e devo dire che l’operazione mentale a ritroso, per ricollocare tutti i pezzi del puzzle, mi ha divertito molto.
Non è un romanzo che consiglio a tutti, perché sono certa che non possa piacere a tutti, ma lo consiglio comunque, per il lavoro accurato di scrittura e di struttura e per i temi che affronta.
Perché è un libro che fa riflettere.
Davvero un bel libro!
RispondiEliminaIo poi adoro i paradossi temporali, sto ancora cercando di capire come possa essere cominciato il tutto dato che lui nel passato si comporta come si comporta perché istruito da lei nel futuro che ricorda cosa accadeva quando era piccola per via di lui che nel passato si comporta come si comporta perché... e così via :D
Però mi ha anche fatto riflettere, oltre che su questo squisito paradosso, sulla concezione di amore che ne viene fuori.
Cioè, in pratica lui plagia una bambina per renderla sua succube! Altro che amore, qui si esce anche dall'ossessione entrando nel reato a pieno titolo!
E l'assurdo è che ci si trova a tifare per lui, quando è nel passato... davvero un bel libro :)
Lui plagia la bambina ma lei forma l'uomo che la plagerà. Hai ragione non si capisce quando inizia, ma il tempo è circolare non in linea retta, giusto?^^ Lei a vent'anni non riconosce l'uomo della sua infanzia e lo trasforma un po' alla volta. Certo che si tifa per lui, poveraccio, con tutte quelle che gli capitano! Belli anche i personaggi di Gomez e Charisse, veri alterego dei due protagonisti. Entrambi che attendono con pazienza sperando per due finali diversi. Ci sono molti dettagli che mi vengono in mente quando penso a questo libro, molte allegorie: la gabbia, i piedi, le sculture di uccelli. Molta psicanalisi e neanche tanto velata. Sì, un bel libro
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