Era da molto tempo che non leggevo un romanzo con un'ambientazione così originale e curata. Il mondo magico arabo rappresentato dall'autrice cattura il lettore fin dalle prime pagine e lo porta da una realtà storica credibile come quella de Il Cairo di inizio '800 al mondo dei jinn e dei Daeva nella città di ottone di Daevabad. La protagonista della storia è Nahri, una ragazza scaltra e ha proprio nella sua intelligenza e furbizia la caratteristica che me l'hanno fatta amare subito. Una ladra e una truffatrice che sta risparmiando per studiare, leggere e imparare a guarire le persone. Sebbene abbia un dono quasi magico di guarire se stessa e gli altri non crede nella magia. In un certo senso se ne fa beffe e quando in un rito per liberare da un demone una bambina, non solo evoca un jinn ma scatena i gul contro di sé scopre che il mondo magico esiste ed è molto crudele.
L'altro protagonista Ali è un jinn altrettanto intelligente e con buone intenzioni che non mi ha colpita all'inizio ma che si è fatto strada piano piano e che ha compiuto un percorso di crescita ammirevole. Poi c'è Dara il crudele, il bellissimo daeva che da un lato è osannato come salvatore dall'altro come flagello.
Attorno a questi tre personaggi si muovono gli altri che non sono per nulla minori e che contribuiscono a tessere una trama avvincente, ricca di colpi di scena e per niente banale.
Una chicca di romanzo che sono felicissima di avere letto. Ora voglio sapere come proseguirà la storia...
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