Cronache di Gaia prende il nome dalla saga fantascientifica di Claudia Tonin. Ma è anche un blog in cui parlare di libri, film, mare, natura e ogni cosa le passi per la testa.
Cronache di Gaia.
Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!
lunedì 30 agosto 2010
Festa di fine estate
Ieri a casa di un'amica abbiamo festeggiato la fine dell'estate.
Non mi sarebbe mai venuto in mente di fare una cosa simile se non fossi stata invitata.
Mi mette un'ansia e una tristezza infinita pensare che "L'estate sta finendo" come dicevano i Righeira con la loro canzone tormentone degli anni '80, ma buona per tutti i successivi.
Invece mi sono divertita.
Ci siamo guardati le foto delle vacanze, degli altri. Le mie sono ancora ben salde nella memoria della Nikon, in attesa di essere scaricate(ecco cosa potrei fare questa sera!^^)
Abbiamo mangiato e bevuto, giocato a pallone, parlato della scuola che andrà a ricominciare e delle scelte.
Scegliere.
Poche stagioni inducono a riflessione e a scelte come il periodo di settembre.
Sarà che inizia la scuola, sarà che si chiudono le vacanze e tutto ricomincia, eppure settembre porta con sè un nuovo inizio, oltre alla frenetica e allegra vendemmia.
Dunque, dopo un pranzo nostalgico in compagnie di vecchi compagni di università è stato vivificante trascorrere tre ore a festeggiare la fine dell'estate e il nuovo inizio dell'autunno.
Gran calcio alla malinconia e sorrisone alla nuova stagione.
venerdì 27 agosto 2010
Il punto della situazione
Per fare chiarezza.
Riassunto delle puntate precedenti.
Ho scritto un romanzo, mi sono divertita moltissimo.
L'ho spedito a diversi editori.
Due hanno detto no, alcuni non hanno detto niente, uno ha detto sì.
Mi ha fatto la sua proposta, concreta e gratuita. Editore serio e non a pagamento. Questo lo preciso perchè di questo tempi non è poco, anzi!
Ho iniziato rileggere il manoscritto, visto che nel frattempo era passato un anno, e non mi è piaciuto. Ho notato tante imperfezioni e tante carenze.
Ho chiesto a una donna, che non conosco, ma di cui mi fido, per aver letto le sue incredibili recensioni, di aiutarmi.
Beh, illuminazione!
E squartamento!
Il mio ego sanguina per il numero incredibile di osservazioni e suggerimenti.
Ma mio cuore esulta, avevo ragione: troppo presto per pubblicare.
Dunque niente autunno di promozione, ma grande revisione e riscrittura.
Avrò sbagliato? Avrò fatto bene?
Chi lo sa?
Ora però sono più serena, anche se molto più incasinata.
Il punto della situazione è che Esedion è in fase di editing spinto, alla fine ne uscirà qualcosa di buono, spero.
E chissà che quando avrò finito le correzioni riesca trovare un altro editore!
mercoledì 25 agosto 2010
Rivoglio Marilyn!
Rivoglio Marilyn!
In queste sere estive mi mancano terribilmente i film di Marilyn Monroe, ho passato la mia infanzia a guardarmi solo lei nelle torride sere di luglio.
La più grande attrice comica di tutti i tempi.
Sì, comica, e guai a chi ride!
Bravissima (che era bellissima lo sappiamo tutti!) come mi faceva ridere lei, non lo faceva nessuno.
Ma ve la ricordate con Curtis e Lemmon mentre suonava l’ukulele in “A qualcuno piace caldo”?
Superba!
E mentre si faceva convincere a mettersi gli occhiali in “Come sposare un milionario”?
O i balletti ne “Gli uomini preferiscono le bionde”?
Lei, proprio lei, la più bionda di tutte, che ovviamente bionda non era affatto. Vista la sua intelligenza.
Sì perché, nonostante sia stata miss Carciofo, con quella irresistibile verve non poteva che essere intelligente.
Basta guardare il brillio nei suoi occhi nelle molteplici inquadrature, pare dire:«Guarda quello che vuoi, tanto sono io che decido cosa fare!».
E mi sa che i suoi numerosi mariti l’hanno scoperto!
Ora scusate, devo andare a rivedermi “Quando la moglie è in vacanza”, un‘estate senza Marilyn non è estate!
lunedì 23 agosto 2010
Uomo o artista ?
Leggendo alcuni commenti sulla vita e il pensiero di Silvana De Mari mi è rispuntato un vecchio dubbio.
Quanto valore ha per noi l’opera di un autore di cui non condividiamo i valori?
Scusate il gioco di parole ^_^
La prima volta che mi posi la domanda avevo sedici anni e leggevo le Operette Morali di Leopardi. Il nostro Giacomo aveva delle idee molto lontane dalle mie ma mai ho dubito ne’ dubiterò mai della sua grandezza.
La visione della vita di Tolstoj è lontana anni luce dalla mia, ma Anna Karenina è sublime.
Costa dolore scoprire che un grande artista di cui adoriamo l’opera è una persona egoista, egocentrica o che ha idee diametralmente opposte alle nostre.
Ma questo invalida in qualche modo il valore della sua produzione?
Quando ero più giovane mi pareva inconcepibile, ora invece mi scopro più tollerante.
O egoista.
Non mi interessano più le vite degli autori, degli artisti se non finalizzate alla migliore comprensione della loro opera, non le giudico più. Posso tollerare l’amore di Pascoli per sua sorella senza troppo fastidio se mi mando alla mente “Lavandare”. Posso sopportare l’orrido maschilismo di moltissimi autori passati, accecata dalla bellezza della loro opera.
Posso perdermi nei girasoli di Van Gogh senza sindacare sul suo stile di vita.
Insomma, sarò folle, ma non mi importa assolutamente nulla di quello che fanno gli autori nella loro vita privata, perchè le opere che incontrano il mio gusto, indicano di certo che in profondo abbiamo delle affinità.
E’ ovvio che avrei grosse riserve nei confronti di chi facesse veramente cose gravi, ma in linea di massima anche se un autore è antipatico e egocentrico, non mi interessa poi molto…sono così strana?
domenica 22 agosto 2010
L'ultimo orco
L’ultimo orco
La trama di IBS:
Anche in questo libro incontriamo Yorsh, l’ultimo elfo, oramai adulto. Ma il vero protagonista di questo libro è Rankstrail, soldato di ventura che combatte una guerra contro gli orchi. Mentre Yorsh è un eroe per destino, per Rankstrail è diverso: non è un predestinato, deve trovare la sua via attraverso le scelte, anche sbagliando. E sarà l’amore ad aiutarlo a prendere le decisioni giuste. Lo schema classico prevede che l’eroe liberi la fanciulla dall’orco. Ma chi è veramente l’orco: chi è nato orco, o chi ha scelto di esserlo?
La trama di Salani Editore:
Un'ombra cupa, una terribile minaccia si stende sul Mondo degli Uomini: gli Orchi, che si abbattono come cavallette sulle città, radendole al suolo e trucidandone gli abitanti. Il Capitano Rankstrail della cavalleria leggera di Daligar giura a se stesso che nessun Orco potrà di nuovo infestare e uccidere. Ma ecco che qualcuno gli dà ordine di andare a caccia di un altro nemico, di sventare una nuova minaccia: e il Capitano Rankstrail incontra Yorsh, l'Ultimo Elfo mentre, fuggiasco, trascina verso la salvezza un esercito di diseredati, pronti a combattere piuttosto che tornare a una vita di stenti. Due vite segnate dalle scelte, dal senso di giustizia, dall'amore. Ognuno è artefice del proprio destino: e Rankstrail imparerà che Orco non è soltanto chi per disgrazia si ritrova cieco e brutale portatore di odio, ma è soprattutto chi, con discernimento e potere, sceglie la via della barbarie e della morte. Eroe potente e indimenticabile, Rankstrail ci accompagna nel memorabile passaggio da un mondo di idee a un mondo di carne e ossa; dal mondo dei destini segnati a quello delle scelte. Scritto con stile travolgente, un fantasy rovente e impetuoso, fatto di sangue e battaglie, pietà e tenerezza; un mondo dove non c'è posto per eroi di carta, ma per Uomini e Donne liberi e consapevoli, in un superbo tributo ai grandi temi dell'umanità.
Ora che vi siete fatti un'idea di che cosa parla, dico la mia.
Quello che mi ha colpito di più di questo libro è la capacità descrittiva dell’autrice. È riuscita, senza dilungarsi, a dare un’immagine ben definita da ogni luogo e a ogni personaggio descritto nel suo romanzo.
In modo particolare è riuscita a rendere con incredibile vivezza la fame. Tema dominante anche ne “L’ultimo elfo”. I bambini dei due libri patiscono la fame e, dopo aver letto i suoi libri si ha veramente un’idea di quello che può essere la fame. Sono fortunata, so di esserlo, visto che la fame e la sete non rientrano nelle mie esperienze di vita. Silvana De Mari, di cui confesso, non conosco la biografia, deve averle quanto meno provate per poco tempo, perché riesce a descriverle benissimo.
In un primo momento ero perplessa: come poteva “L’ultimo orco”essere un romanzo per ragazzi?
Vi sono così tanti spunti di riflessione che lo riterrei più adatto agli adulti, ma mi sbagliavo, è proprio agli adolescenti che deve rivolgersi.
Le tematiche trattate dall’autrice mentre narra la vita del capitano orso Rankstrail e la trasformazione di Rosalba sono ricchissime di implicazioni. Si parte con il tema dell’amare i bambini altrimenti da adulti diventeranno crudeli, passando per la microeconomia, per arrivare all’individuo come soggetto unico e non legato a tradizioni familiari vincolanti.
In questo libro si ride poco, a differenza de “L’ultimo elfo” in cui ogni tanto l’ironia era veramente esilarante. Per fortuna c’è il caporale Lisentrail, con le sue dita e i denti mancanti, a farci alleggerire il macigno di implicazioni morali di cui il romanzo è intriso. Ma questo non è un difetto, anzi. Quando si descrivono temi simili si deve essere chiari e l’ironia potrebbe confondere. Bisogna dirle certe cose, saranno anche superflue, saranno anche inutili, ma se nessuno le dice, nessuno le scrive, forse si può iniziare a pensare che lo siano.
Per me, di tutti i giustissimi concetti che Silvana De Mari presenta in questo libro, il più importante è quello che pure a Yorsh era sfuggito per un attimo: “Chi ha la forza per impedire le ingiustizie e non la usa di quelle ingiustizie si rende responsabile”.
Leggetelo!
martedì 17 agosto 2010
Sono passati alcuni giorni eppure non riesco ancora a capire il finale di Lost.
"Dura di comprendonio" direbbe mia nonna, e forse è vero, ma molte troppe cose non mi tornano.
Credo di non fare alcun spoiler se dico la fine, giusto?
Se così non fosse siete pregati di fermarvi qui
Muoiono tutti. E fin qui nulla da eccepire. Un finale come un altro.
Ma tutte le domande irrisolte?
Primo fra tutte: il progetto Dharma? Tre stagioni a chiedersi che era, a cosa serviva e poi basta?
E i bambini? Walt per primo, nelle prime stagioni pareva un catalizzatore di disgrazie e poi sparito?
Aaron? puff!
E scusatemi tanto, ma si può sapere come si chiamava il cattivo?
Cattivo?!?
Poveraccio, mi fa una pena!
E Jacob? Buono, buono e poi è Caino a tutti gli effetti!
Mah!
Sono ancora perplessa, ma almeno non è stato un finale Twin Peaks, molto religioso-anglicano-protestante, ma non paradossale come appunto, Twin Peaks.
Per fortuna hanno fatto tornare il mitico Charlie, solo per questo e per il fatto che è Ugo a sostituire Jacob sull'Isola perdono agli autori tutto il resto.
Certo la scena finale, uguale a quella iniziale, è molto suggestiva...
domenica 15 agosto 2010
Buon Ferragosto!
Visto che il tempo era incerto io mi sono avventurata in questo splendido luogo
Cison di Valmarino con il suo Artigianato Vivo
Beh io e altre centinaiadi migliaia di persone!
Ho visto molte cose interessanti...
Degne di tutta la mia attenzione
Ma ho resistito a quasi tutte le tentazioni, quasi a tutte, a una proprio non so resistere...indovinate un po' quale?
Visto che il tempo era incerto io mi sono avventurata in questo splendido luogo
Cison di Valmarino con il suo Artigianato Vivo
Beh io e altre centinaiadi migliaia di persone!
Ho visto molte cose interessanti...
Degne di tutta la mia attenzione
Ma ho resistito a quasi tutte le tentazioni, quasi a tutte, a una proprio non so resistere...indovinate un po' quale?
venerdì 13 agosto 2010
Controcorrente
A parte essere venerdì 13, a parte la pioggia torrenziale, a parte che fa proprio freddo...mancano 2 giorni a Ferragosto!!!
Buon divertimento a tutti!
Io credo che dormirò, e tanto...in effetti le ferie mi stroncano, specie se sono quelle degli altri e io sono l'unica a lavorare!
domenica 8 agosto 2010
L'ultima donna della Terra
Ubaldina Mascia ci ha lasciati da pochi giorni.
Credo che il modo migliore per ricordarla sia parlare del suo libro.
Si tratta di un romanzo breve in cui l'autrice immagina un futuro molto triste per l'Umanità. La scienza e la religione hanno finito per fondersi in un'unica folle idea: liberando lo spirito dal corpo si potrà essere molto felici. Sono state create delle macchine in grado di disintegrare gli uomini e di non lasciare traccia di loro sulla Terra. Però, c'è un però, una ragazzina non vuole prendere parte a questo suicidio di massa e si nasconde. Rimane sola sulla Terra. Dopo 10 anni arriveranno degli uomini dallo spazio dicendo di provenire da Atlantide. Ed in effetti porteranno anche Rachele ad Atlantide dove si compirà il suo destino e quello di Atlagenès, il comandante della flotta spaziale.
L'atmosfera che crea l'autrice è singolare, c'è fantascienza ma ci sono numerosi riferimenti biblici, filosofici. Un piccolo libro che sa far pensare a tematiche molto grandi. Non è azzardato dire che la prima parte del racconto ricrea magistralmente l'atmosfera di 1984, la seconda l'avrei voluta più estesa con maggiore sviluppo delle storia, ma forse è meglio così. Chi è nato negli anni 70 riconoscerà l'angoscia latente che ci hanno inculcato da bambini. E per chi sa di cosa parlo citerò solo il cartone animato Conan il ragazzo del futuro. Buona lettura!
sabato 7 agosto 2010
pazienza
La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico.
(Giacomo Leopardi)
mi imporrò di averne ancora molta...
martedì 3 agosto 2010
Chi legge, si vede
Dal sito della Federazione Italiana Editori Giornali
“CHI LEGGE, SI VEDE.”: CAMPAGNA FIEG PER LA PROMOZIONE DELLA LETTURA DEI GIORNALI
Roma, 29 luglio 2010 – Prenderà avvio il 1° agosto prossimo e avrà la durata di due mesi – veicolata dalle pagine dei giornali quotidiani e periodici e dai microfoni delle radio controllate o partecipate dalle imprese editrici associate nella Fieg – una campagna isituzionale di comunicazione per iniziativa della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) diretta a promuovere la lettura dei giornali e delle riviste presso tutti i potenziali lettori.
Realizzata con la collaborazione creativa dell’Agenzia TBWA Italia – la stessa che ha curato la precedente attività di comunicazione della Fieg rivolta agli investitori pubblicitari, tuttora visibile su parte della stampa periodica – la campagna sottolinea come leggere i giornali “faccia la differenza” in termini di ampliamento e approfondimento delle proprie conoscenze, di scoperta di cose nuove, di costruzione di una coscienza critica, di aumento di consapevolezza: chi legge i giornali, quotidiani e periodici, raramente resta “senza parole”, ma, al contrario, sa cosa e come dirlo.
La campagna degli editori si inscrive in quella più ampia attività di comunicazione, anche istituzionale, che ha preso avvio con l’istituzione della prima “Giornata Nazionale di Promozione della Lettura” per iniziativa del Governo e che – con apporti diversi – si propone l’unico scopo di diffondere il più possibile l’amore e l’abitudine alla lettura nel nostro Paese, soprattutto tra i più giovani, come elemento imprescindibile della formazione e della cultura dei cittadini di oggi e di domani.
Per TBWAItalia hanno lavorato al progetto Fabio Palombo, direttore creativo associato, Moreno De Turco, art director e Mirco Pagano, copywriter. Direzione creativa esecutiva Nicola Lampugnani e Francesco Guerrera. "
Promuovere la lettura?
Bravi, bene, bis!
Ma parafrasando Giorgio Faletti dei tempi del Drive In
"è qui che ci son le donne nude?"
Già, se non ci son donne nude non si vende nulla, nemmeno la lettura...
Io di solito leggo, e proprio leggendo il giornale questa mattina, ho visto la pubblicità, mi sa che non ha funzionato molto con me, perchè sono rimasta senza parole...
Per fortuna esistono altre campagne pro lettura
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