Cronache di Gaia prende il nome dalla saga fantascientifica di Claudia Tonin. Ma è anche un blog in cui parlare di libri, film, mare, natura e ogni cosa le passi per la testa.
Cronache di Gaia.
Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!
domenica 16 gennaio 2011
Al cuore delle cose
Al cuore delle cose è il primo romanzo di Ilenia Marin, donna di straordinaria intelligenza, già curatrice di importati pubblicazioni dedicate al poeta Biagio Marin, e ora narratrice di sentimenti profondi.
Il libro è uscito da pochi giorni per i tipi di 0111 Edizioni e io sono felice di averne appena concluso la lettura.
La quarta di copertina ci dice che
"Al cuore delle cose" racconta i movimenti dell'anima di tre donne unite da un luogo, da una stagione e dall'urgenza emotiva di dare un senso al proprio percorso personale. Rimanere, tornare e partire (movimenti fisici che accompagnano il corpo nei luoghi del mondo) diventano l'occasione per intraprendere un viaggio interiore che porterà le tre protagoniste a scavare dentro la vita, alla ricerca ognuna della propria strada. Asolo, antico borgo medievale trevigiano illuminato dai prodromi colorati dell'autunno, allarga i suoi confini fisici fino a diventare un meta-luogo, il luogo che comprende tutte le strade e i percorsi possibili da seguire per raggiungere la verità personale.
Ai frequentatori di aNobii dico che ho appena fatto la richiesta di inserimento della scheda. Di certo i bravissimi Librarian lo inseriranno presto.
Io l'ho letto oggi, e gli consegno cinque stelle virtuali e questo piccolo commento.
Asolo. Questo breve romanzo è una dichiarazione d’amore ad Asolo. Di cui scorgiamo fin dalla copertina, le fattezze lontane.
La natura, i ricordi, i luoghi dell’anima come unica consolazione e come bussola per ritrovare la via.
La leggiadria pesante che si avverte leggendo il libro si risolleva solo nel finale, un ristoratore ritorno a casa che permette di liberarci dai nostri pesi e di pensare al futuro.
Un libro coraggioso scritto in una lingua originale, fiorita e accurata. Con descrizioni del sentire umano e del vivere quotidiano. Un tuffo nelle emozioni e nei ricordi.
Tre racconti apparentemente slegati che convergono nella riappacificazione di sé, conclusiva.
Eleonora e l’ansia dell’amare che diventa scoperta di sé e riscoperta dell’arte.
Maria e la paura del tempo perduto e soprattutto di perdere preziosissimo tempo.
Caterina e la leggera consapevolezza che tutti dobbiamo avere radici per potere spiccare il volo.
Tre donne, tre modi diversi di vivere e di sentire, tre estranee toccate dalla bellezza superba di Asolo e da essa plasmate e salvate.
Un libro che merita di certo un premio letterario per la pienezza della scrittura e del sentimento.
Un grazie all’autrice per averlo scritto, con coraggio e gioia di vivere.
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Creatività è sinonimo di follia? O forse è la follia stessa che genera la voglia di esprimersi? Si tratta di una domanda inflazionata alla quale non ha senso rispondere, ma ormai è un dato di fatto che molto spesso, i disagi mentali ed esistenziali generano nell'essere umano una costante voglia di esprimere se stessi, nello scrivere un libro.
RispondiEliminaQuesta è la sensazione che mi ha dato il libro dopo averlo letto e riletto.
Questo è un mio libero pensiero!
Ugo
Mi piace la tua interpretazione Ugo. Dalla mia esperienza la follia della felicità genera altrettante espressioni di creatività, non solo il malessere. Credo che la poesia per sua intrinseca natura, e il libro di Ilenia è molto poetico, richieda una grande lucidità nell'analizzarsi.
RispondiEliminaLa vera, antica domanda è quale sia la vera follia e chi siano i folli.
Quelli che vivono il mondo per quello che pensano sia o quelli che provano a piegarlo a sè. Non ho trovato risposta.
Grazie del messaggio e del tuo bellissimo commento^^
Se ti va ti aspetto ancora.