Ciao a tutti!
Ormai manca proprio poco a Natale e poiché so già che da domani sarò impegnatissima con gli ultimi regali, con la famiglia e il lavoro vi faccio gli auguri già oggi!
Ma vi lascio un racconto di Natale.
L'ho scritto io, ma non è mio, appartiene a una persona speciale che ha deciso di condividere il suo regalo con i lettori del blog.
Ringrazio Chagall per il meraviglioso banner che ha creato per questa storia.
Spero proprio che vi piaccia ma, soprattutto, spero che passiate un meraviglioso Natale in compagnia delle persone che amate e che vi vogliono bene.
Buon Natale!
Le statuine di
Davide
Buio.
Finalmente.
La prima mosse la zampa
posteriore, la seconda volse la testa alla sua vicina; una dopo l’altra si
svegliarono.
Il muschio era soffice sotto i
loro zoccoli e la più piccola lo annusò con soddisfazione, odorava ancora di
buono. L’aria secca proveniente dal camino non l’aveva seccato ed era piacevole
camminarci sopra.
La prima alzò il muso verso il
suo pastore che le mise una mano sulla testa, accarezzando il soffice pelo
bianco. Un brusio veniva di lontano, e il pastore sbuffò.
Bue si era incastrato di nuovo,
asino lo rimproverava a bassa voce, ragliando tutto il suo disappunto mentre
gli agnelli saltellavano divertiti dalla scena, che ormai si ripeteva ogni
notte, da quando erano stati liberati dalla loro prigione.
Soldato con elmo aiutò bue e lo
rimproverò:
“Sistemati meglio, non possiamo fare
ogni volta tutta questa fatica!”
Bue era mortificato, quest’anno
avevano fatto una capanna più piccola, lui cercava di rannicchiarsi più che
poteva, ma proprio non ci riusciva.
Maria gli sorrise e gli mise una
mano sul ventre gonfio, lui si sentì meno colpevole e guardò lontano, nel buio
vide il leggero riverbero delle braci del caminetto.
Giuseppe era sceso dal mobile con
i soldati e alcuni pastori, erano temerari, giravano per la stanza curiosi.
Le pecore rimanevano vicino al
laghetto e li guardavano con apprensione, erano troppo vicini ai regali, li
avrebbero sgualciti.
Luce.
Paralisi.
“Fai piano, se no ti sentono” e
le mani stropicciavano carte lucenti.
“Oh, ma le statue sono tutte
fuori posto Elena!” brontolò lui, posando un pacco.
“Strano mi pareva si averle
sistemate …” e con calma la donna rimise i pastori vicino alle loro pecore.
“Sarà stato di nuovo Francesco,
continua a fare le battaglie pecore contro pastori, quasi fossero soldatini!” e
l’uomo scoppiò a ridere.
“Già, ma non va bene, sono statue
antiche, erano di tua nonna e lei ci tiene moltissimo! E se le rompono?”
“Amore, sono anni che facciamo
questo presepio e non è mai successo niente. Ora mettiamo Gesù Bambino e poi ci
rimangono solo pochi giorni. Ecco fatto. Guarda che bello! Persino Maria pare
sorridere” e mise un braccio attorno alle spalle della donna per poi baciarla.
“Buon Natale tesoro.”
“Buon Natale” rispose lei
sorridente.
Buio.
Sollievo.
Le pecore pian piano avanzano
verso la capanna, pastori e soldati sorridono, mentre bue sbuffa felice.
“Sei tornato piccolo mio”.
Maria stringe il piccolo al petto
e centurione si commuove, come sempre.
Giuseppe sorride e annuncia : “Ci
siamo tutti!”
“Mancano i re” borbotta asino.
“Ma quando loro arrivano noi
torniamo in prigione” si lagna la lavandaia vicino al laghetto mentre le papere
zampettano nel muschio.
“È bello che il bambino sia
tornato” dice bue.
Luce.
Panico.
“stsss che altrimenti si
svegliano” avvisa il ragazzo.
“Francesco io ho paura”
piagnucola la bambina.
“Sciocca, non è ancora arrivato,
ci nascondiamo lì” e la spinge verso il divano.
“Ma la luce resta accesa.”
“No, non si può altrimenti non
viene.”
“Ma io ho paura al buio” protesta
la piccola dai ricci capelli biondi e dalla vocetta acuta. Agnello si gira e
sorride, lei l’ha visto e si aggrappa al pigiama con le macchinine del
fratellone.
“Francesco!”
“Che c’è ancora! Parla piano” la
rimprovera lui, guardandosi attorno preoccupato.
“La pecora mi ha sorriso”
Lui incrocia le braccia sul petto
e fissa la statuina.
“Cinzia non è vero, dai mettiti
qui” poi si avvicina all’albero e il suo viso è tremendamente deluso mentre lei
saltella felice.
“Ci sono i regali!”
“Siamo arrivati tardi” conclude
lui, mentre lei si avventa sul primo pacco cercando di aprilo.
“No, ferma, mamma non vuole!” la
blocca lui, ma i rumori di carta e il tonfo del pacco risuonano in tutta la
casa.
“Via, via” e presa la sorellina
per un braccio la trascina fuori dalla stanza.
Buio. Fermi.
Luce. Fermi.
“Secondo me sono stati i bambini,
guarda il pacco è mosso” e lui sorride mentre lo dice, lei scuote la testa
divertita.
Buio.
Pecora si avvicina ad agnello e
con il muso gli dà un piccolo colpo sulla testa.
“Non si fa” sbotta pastore.
Agnello china il capo, mentre gli
altri brontolano.
“Erano i bambini, vedrai non
torneranno”
“Ma lei sì” dice Giuseppe serio.
“Lei torna sempre” conferma
centurione.
Luce.
Silenzio.
“Ciao Gesù Bambino, ecco questo è
per te e per Davide.”
Una mano grinzosa posa una
margherita vicino alla mangiatoia.
Giuseppe che è lì vicino sa che
non è una margherita, è un piccolo, delicato crisantemo bianco.
Sono anni che lei glieli porta.
No, non a lui, al bambino.
“Anche quest’anno è arrivato
Natale. Credo che sarà l’ultimo che vengo a trovarvi, lo so che mi sentite, lo
so che mi capite. Vi ricordate quando Davide vi ha costruiti? Era piccolo come
Francesco eppure adorava dipingere le statue che suo padre aveva intagliato.”
Lacrime scendono sulle gote
rugose della donna che tutti conoscono.
Agnello non resiste e bela: “Mi
faceva il solletico.”
Lei prima sobbalza, poi prende la
statuina e se la porta vicino alla guancia.
“Grazie! Davide me lo diceva che
eravate vive, ma io non gli ho mai creduto, grazie” e la sua voce è incrinata per
l’emozione.
Una alla volta tutte le pecore le
vanno vicine seguite dai pastori. Giuseppe stringe la mano di Maria che, con il
bambino in braccio, si avvicina al bordo del tavolo su cui sono posti.
“Grazie a te per averci tenuti”
dice Maria.
“Siete le ultime cose che Davide
ha amato prima di ammalarsi, ve lo ricordate?”
Giuseppe fa un cenno del capo.
“Aveva la febbre altissima” conferma
il centurione.
“Sono passati così tanti anni,
ora i bambini non muoiono più di poliomelite” sospira con sollievo la donna.
“Poi è arrivato Vincenzo, ma lui
non ci ha mai visto” osserva bue.
La donna scuote la testa.
“Vi ha portati qui. Suo figlio e
i suoi nipoti, Francesco e Cinzia, vi vogliono bene”.
Bue annuisce, quei bambini
vogliono bene a tutti loro.
“Ci vedremo ancora?” chiede
agnello notando come le rughe della donna siano sempre più profonde.
“Non lo so, spero di vedere
presto Davide”.
La donna ripone la statuina
vicino alle altre e se ne va lenta, sostenendosi al bastone.
Buio.
Attesa.
Gioia.
Il fiore brilla nel buio e
illumina le statuine del presepio.
Anche questo Natale Davide è tornato
da loro.
Grazie... Veramente carina!!! Allora complimenti a te e non a te... :D
RispondiEliminaHo letto anche gli altri post e commento questo ultimo.
A Natale mi piacerebbe tanto regalare libri, visto che mi piacerebbe riceverne ma... Ho tutti amici e famigliari che non leggono neppure sotto tortura!!! Uffa!!!!
Ti abbraccio fortissimo e ti faccio anche io i miei migliori auguri per un favoloso NATALE!!!!!
SMACK!!!!!!!
Carissima, mi sono commossa a leggere questo racconto, è stupendo! Lo leggerò anche ad Anna, merita davvero! E buonissimo Natale! Black.
RispondiEliminaGrassie ^-^
RispondiElimina@ Devis Grazie, passerò a prendermi gli auguri da te il giorno giusto ma tu continua a postare i tuoi "pacchi di Natale", le mie pupille ringraziano XD
RispondiElimina@MP Black Grazie cara anche il tuo mi è piaciuto moltissimo e l'ho pure detto^^
@Chagall de nada, grazie a te ;)