Jacqueline Kelly
L'evoluzione di Calpurnia
Salani Editore
287 pagg.
Euro 16, 80
Nei prati riarsi della calda stagione texana, Calpurnia non può fare a meno di notare che le cavallette gialle sono molto, molto più grandi delle cavallette verdi. Perché? Sono di due specie diverse? Calpurnia ha sentito parlare del libro di un certo Darwin, in cui si spiega l’origine delle specie animali. Forse può trovare quel libro nella biblioteca pubblica? Sì, ma la bibliotecaria non glielo vuole mostrare. Poco male, quel libro si trova anche a casa sua: nello studio del nonno, il libero pensatore della famiglia. Accompagnata dal nonno e dal libro proibito, Calpurnia riuscirà a scoprire i segreti delle diverse specie di animali, dell’acqua e della terra. E scoprirà anche se stessa.
Calpurnia Virgina Tate è una ragazza di dodici anni, figlia di un ricco latifondista del sud, vive in Texas con i genitori e i suoi sei fratelli maschi. Ma con loro abita anche il capitano Tate, comandate dell’esercito confederato, ormai di una certa età, nonno di tanti nipoti, dedito alla ricerca scientifica.
Callie Vee, come la chiamano i suoi fratelli non è particolarmente versata per i lavori muliebri e, allo sferruzzare la maglia, preferisce osservare le cavallette che si affollano sul suo prato, chiedendosi perché alcune siano verdi e altre gialle.
È curiosa, vorrebbe poter leggere lo scandaloso libro del signor Darwin, sull’evoluzione della specie, riuscendo così a capire quanti tipi di cavallette esistano.
Le cavallette e Darwin saranno l’inizio della sua conoscenza con il nonno. L’originale e venerato capitano troverà nella nipotina qualcuno che condivide la sua stessa passione.
Passeremo l’estate e l’autunno con Calpurnia e il suo inseparabile taccuino.
Domande, risposte, quesiti scientifici verso tutto l’esistente accompagnano i giorni di questa bambina. E nel creato non vi sono solo insetti e animali, ci siamo anche noi: gli esseri umani.
Callie Vee osserva le persone e i ruoli sociali che ci si aspetta che maschi e femmine rispettino. Comincia a capire come le occupazioni domestiche incombano inesorabilmente verso di lei.
Il finale di vera scoperta è anche realisticamente ottimista, perfettamente in armonia con tutto il romanzo.
Fino a qui il riassunto ponderato di una brava lettrice.
Ora vengo al mio commento di pancia.
Il libro è stupendo!
Scritto benissimo, assolutamente all’altezza delle splendide recensioni che avevo letto su questo romanzo. (grazie Voce del buon consiglio ^^)
La protagonista è spiritosa, ironica, realistica, combattuta tra ciò che sa che ci si aspetta da lei e quello che vuole. Viviamo con lei la sua ultima estate prima di prendere posto nella società.
Un romanzo che fa molto riflettere sui ruoli dei sessi ed ha una incredibile attualità.
La parte della consegna del libro di Natale è di una crudeltà e di una verosimiglianza che mi ha fatto stare quasi male. Ma è lì, a mio parere, che si manifesta chiaramente il concetto che chi si adatta sopravvive.
Alla fine anche Calpurnia dovrà adattarsi, necessariamente, non facciamoci illusioni. Ma le ultime pagine, sono ricche di speranza, la vita è imprevedibile, pare voler dire la neve. O almeno così l’ho inteso io.
La figura del nonno merita tutta l’attenzione del lettore. Un uomo alla fine della sua vita, che sa di non avere più tempo e ancora moltissimo da imparare.
La madre di Calpurnia, che capisce la figlia, forse ha già passato quello che sta passando lei.
Meravigliosa la parte in cui la figlia descrive la madre come amante della bellezza.
Il carcerato che diventa carceriere, antichissima prassi masochistica femminile che qui viene perfettamente descritta.
Poi ci sono le tensioni razziali. O meglio, noi ci scandalizziamo ma i protagonisti li vivono per quello che sono, dati di fatto oggettivi del tempo.
Perciò Viola, la domestica nera (che probabilmente è più bianca di me), per poco si fa venire un infarto quando vede la bambina Tate zappare. È contro l’ordine divino delle cose che la figlia del padrone faccia un lavoro del genere.
Credo che per una volta i messaggi pubblicitari non rendano giustizia a un libro.
Leggetelo, assolutamente.
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