Cronache di Gaia prende il nome dalla saga fantascientifica di Claudia Tonin. Ma è anche un blog in cui parlare di libri, film, mare, natura e ogni cosa le passi per la testa.
Cronache di Gaia.
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lunedì 4 aprile 2011
Ci vuole un fisico bestiale
Quello di oggi più che un post è una considerazione che parte da un articolo di Alessandro Piperno.
Ebbene ora rischierò il linciaggio ma non ho letto nulla di questo autore, cercherò di provvedere il prima possibile. Anche perché i miei amici, consulenti di lettura, si dividono equamente in due fazioni: pro e contro.
Dunque, come sempre, dovrò leggere e valutare.
Ma torniamo all'argomento iniziale. L'articolo su Il corriere della sera lo dovreste proprio leggere, si intitola "Il corpo dello scrittore".
La teoria, lui la chiama costatazione, è la seguente: anche l'immagine di uno scrittore contribuisce al suo successo.
Senza alcun dubbio il carisma personale può influenzare, è indiscutibile. Come pure la fama, e il ricordo di romanzi passati.
Ma cito "Ammettiamolo: oggigiorno il carisma di uno scrittore conta assai più del suo stile. Così come i jeans o le scarpe che indossa influenzano la recezione dei suoi romanzi non meno del titolo, del prezzo o della copertina. Il grande sogno formalista - quello che celebrava con una certa enfasi e una bella ingenuità l’autonomia del testo - è clamorosamente naufragato."
Mi lascia un po' perplessa questa considerazione.
Se da un lato capisco che a parità di talento e bravura, si sia più disposti verso una persona gradevole d'aspetto, dall'altro mi chiedo se non si sia più disposti a chiudere un occhio sulla bravura di fronte alla bellezza.
Per fortuna ci sono ancora autori noti per i loro libri e non per il loro ciuffo, o mancanza di ciuffo. Per fortuna ci sono così tanti libri da renderci felici che non è necessario vedere il volto dell'autore per innamorarci della sua scrittura.
Altro discorso invece può essere una specie di sudditanza psicologica nei confronti di mostri sacri che ci impedisce di essere realmente obiettivi.
Ma questa è un'altra storia...
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Non so... cioè, quanti di noi sanno che faccia hanno gli scrittori dei libri che leggono? forse si parla di una letteratura diversa rispetto a quella che conosco io...
RispondiEliminaCredo che tu abbia fatto centro Francesca! Probabilmente, per un certo tipo di pubblico, che legge pochi libri all'anno e molto pubblicizzati, il veicolo immagine dell'autore è fondamentale. Tra l'altro credo sia un problema tutto nostro...
RispondiEliminaMa per chi legge per il piacere di farlo, autori italiani e stranieri, il viso o la posa dell'autore hanno veramente una rilevanza scarsa.
Come dicevo sopra, più difficile è scindere l'opera dall'autore. Specie se è uno di bravo e che amiamo. Che so, se un mostro sacro come King scrivesse uno sproloquio, scommetto che moltissimi se ne accorgerebbero, ma per l'amore che nutrono per lui avrebbero difficoltà a dirlo apertamente, scusandolo.
Sì, quello che dici su King è possibile... anche se (ritornando invece al discorso sull'aspettto) di certo è una di quelle persone che a mettere la propria foto sul libro magari scoraggiano qualcuno a comprarlo, più che farsi pubblicità! XD
RispondiEliminaAhahahah mi sa che hai proprio ragione! W il Re!
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