Davide Sassoli nella sua intervista affrontava il tema del costo dei libri.
Perché spendere 16,17, 18 euro quando se ne potrebbero spendere 8 comprando un altro libro?
Questa domanda mi ha fatto suonare molti campanelli dentro la testa.
Il primo è che non possiamo scegliere, come in molti stati europei, tra la versione economica e la versione di "lusso". Prima esce quella costosa e dopo molto quella economica.
Naturalmente questo vale per le grandi case editrici, per quelle piccole il discorso cambia.
Dicono che i libri costano tanto perché pochi leggono. Ma oltre che la conseguenza non potrebbe anche essere la causa?
E' vero, la triste verità è che gli italiani leggo poco, ma quei pochi che lo fanno, leggono molto!
Visti i prezzi però, tanti, troppi si organizzano con il fai da te per risparmiare.
Vedi fiorire di catene di lettura, scambi librari, mercatini dell'usato e via dicendo.
Tra l'altro mi torna in mente che il nascente mercato di e-book ha già provocato la pirateria di libri, anche di personaggi poco famosi, come aveva modo di sfogarsi la brava Antonia Romagnoli.
Il secondo campanello è che in effetti, ragionando in ottica mondiale, anche 8 euro per un'edizione economica sono tanti, tantissimi! Negli Stati Uniti una copertina rigida costa tra i 14 e i 15 dollari circa 10 euro, con il cambio attuale. Quindi capite perché 8 euro per una brossura scadente, come spesso sono le edizioni economiche dei grandi editori, sia veramente tanto.
Terzo campanello, ma veramente con gli e-book il prezzo calerà? Mah, mi pare che gli ebook sul mercato italiano seguano pari pare l'andamento del cartaceo e siano quindi carissimi rispetto all'estero.
Gli e-book mi incuriosiscono molto, per quanto adori la carta e sfogliare un libro sia un'azione quasi sensuale l'indubbia comodità dell'e-book mi attira troppo. Quando sia il lettore sia il libro digitale costeranno meno credo saranno miei!
Quarto campanello. Ma perchè un piccolo editore con tutti i problemi e le difficoltà rispetto ad un grande riesce comunque a confezionare un buon prodotto dal costo contenuto? Sono bravissimi o sono più liberi dalla morsa della distribuzione editoriale?
Quinto campanello ma perchè i grandi editori si fanno pagare così tanto? Sì, la distribuzione è una sanguisuga, lo so. Ma quasi tutti i libri sono stampati in ipereconomia, gli autori prendono una miseria, per non parlare di traduttori e illustratori. Dunque perchè pagare così tanto, magari pure per un prodotto scadente?
Allora ha proprio ragione Davide, se devo scegliere tra 8 euro e 15 euro ,la scelta deve essere sul prodotto migliore, nel contenuto. "Chi più spende meno spende" dice il proverbio, ma siamo proprio sicuri?
Non è che ormai, come per moltissime altre cose ci siamo rassegnati e prendiamo solo quello che c'è al supermercato, con lo sconto del 25%, senza preoccuparci più della qualità?
Non è che ormai leggere bene è diventato un lusso per pochi e rischiamo di fare la fine dei poveri obesi americani che non avendo soldi per prendere i cibi sani ingurgitano schifezze, che minano la salute, ma che sono economiche?
Il problema e' che i soldi per un libro di 18 euro siano spesi meglio che quelli per un libro di 8 euro lo posso dire DOPO aver letto il libro.
RispondiEliminaIn generale, i lettori italiani mi sembrano presi per il didietro... Parliamo solo di grande editoria: libri troppo spesso mal editati, spezzettati e carissimi.
Io oramai, se l'autore e' inglese, leggo in inglese... Se il libro non e' proprio il libro più atteso dell'anno, appena uscito ed in edizione rilegata, di solito me la cavo con 4-7euro e prendo un bel paperback spedizione compresa. Oppure in ebook, se non mi costa più del cartaceo. Io amo l'ebook, ma se mi fanno pagare 10 euro l'ebook e trovo il libro nuovo a meno, mi sento di nuovo pigliata per il sedere. In Italia come all'estero.
Io non mi preoccuperei della pirateria... I libri in digitale (anche quelli di piccoli nomi) giravano ben prima dell'avvento degli ebook.. Adesso c'e la possibilità, a volte, di pagare un ebook, prima lo potevi avere solo illegalmente. A meno di avere libri scadenti e prezzi assurdi, allora ti devi preoccupare della pirateria, ma e' un segnale che andrebbe preso in considerazione. Oppure bisogna preoccuparsi anche della gente che presta il cartaceo agli amici, che li legge in prestito in biblioteca e via dicendo.
Ma sulla pirateria ti invito a leggere quest'articolo, di una casa editrice che affronta in maniera molto moderna l'editoria digitale, e per la qualità dei suoi libri e per la fiducia ai suoi lettori già solo da me ha ricevuto più soldi di molte altre case editrici che si mostrano costose e paranoiche.
E' un po' lungo, ma molto interessante: http://www.baen.com/library/
Devo dire che comunque mi stupisce quello che dici della piccola editoria... Davvero ti trovi meglio con i prezzi? Sara' che la grande l'ho persa un po' di vista, ma mi sono trovata diverse volte a pagare più di 20 euro per una brossura, prezzi che se non fosse che mi piace leggere libri di piccola editoria mi avrebbero vista riappoggiare delicatamente il libro sullo scaffale e andarmene via facendo finta di nulla. Guarda anche il bel libretto di kyoshi dell'angelinelli... 11 euro per 70 pagine circa? Posso dirti che avendolo letto li vale in tutti i modi perché e' un gioiellino, ma di sicuro non ispira l'acquisto compulsivo. Ti viene da chiederti quando ti manderanno gratuitamente a casa il resto...
E proprio perché ci sono invece case editrici piccole che fanno prezzi più che allettanti, quando vedi certe cose ti viene ancora di più da chiederti dove caspita finiscano i tuoi soldi...
Con l'ebook e' la stessa cosa, mettiamo in un calderone solo piccola e grande editoria: qualche tempo fa ho speso circa 11 euro comprando 4 o 5 titoli di editori Italiani... Alcuni appena usciti, alcuni decisamente no. Eppure ci sono ebook che costano più del totale della mia spesa... Allora c'e gente che mi prende in giro, o c'e qualche altra conclusione che potrei raggiungere?
Pure io mi sono messo a provare a leggere in inglese (anche se sono agli inizi, e faccio molta fatica). Però non so dove li prendete voi 'sti libri, perchè io questa differenza abissale di prezzo non la vedo (se me lo dite ve ne sono grato ^_^ non è una battuta, io li trovo su IBS o amazon.it) Concordo con Francesca pure sul fatto che a me sti piccoli editori non pare che facciano troppi sforzi per fare prezzi migliori. Purtroppo se parli con i diretti interessati dicono che è colpa dei grandi editori che dettano le regole di mercato e non sentono ragioni... alla fine sono sempre i lettori a pagare!
RispondiEliminaSta di fatto che così è difficile davvero andare avanti, che una speculazione secondo me c'è, e che se poi qualche poveraccio decide di scaricarsi un e book io non mi sento di lapidarlo (non mi massacrate, io non ho un lettore e leggo solo libri di carta). Gli editori non possono venire a stracciarsi le vesti dopo anni e anni che hanno portato i prezzi alle stelle.
Iri... Prova bookdepository.com poi mi dici! Niente spese di spedizione e prezzi ottimi!
RispondiEliminaGrazie Francesca il tuo intervento è molto stato molto chiaro^^ Hai ragione Iri sono sempre i lettori a pagare. Per questo mi chiedo se ormai è un lusso. Il mio discorso sui piccoli era proprio questo. Se comunque vada devo spendere più di 10 euro, almeno che sia qualcosa di valido. Devo scegliere con attenzione, questo è ovvio, e ci sono amici fidati, aNobii e altri sistemi per capire se un libro è li vale anche prima di leggerlo. La presa in giro è quanto mai vera se si pensa che grandi editori, che necessariamente avranno grandi entrate, costano come piccoli che avranno piccole entrate. Quindi se potrei arrivare a capire i piccoli che tengono i prezzi alti, non comprendo i grandi. Visto che tenendo i prezzi più contenuti sarebbero quelli che ci guadagnano di più. L'unica certezza è che se i libri costassero meno noi ne compreremmo di più. Poco ma sicuro
RispondiEliminaForse invece si tornerà a fare un discorso di fidelizzazione alla casa editrice. Con così tanti editori in giro, con cosi tanti libri, io personalmente ho sempre preso il libro che mi ispirava, con poca attenzione al resto.
RispondiEliminaIl borzoi credo inizia così:
I believe that a publisher's imprint means something, and that if readers paid more attention to the publisher of the books they buy, their chances of being disappointed would be infinitely less.
Per il discorso del "se tanto devo pagare cosi tanto, allora cerco maggiori certezze che il contenuto sia valido".. In fin dei conti, soprattutto nella piccola editoria, questo discorso e' molto diffuso: "quell'editore pubblica a pagamento, per cui non compro i suoi libri... Quell'editore edita da schifo, per cui non compro i suoi libri... Quell'editore pubblica qualsiasi cosa, per cui non compro i suoi libri...."
Certo, diventa più importante la fiducia nella casa editrice rispetto a quanto possa sembrare allettante una trama, ed e' una cosa di cui molti autori si lamentano, sentendosi discriminati. Ma in fin dei conti questa "impronta dell'editore" e' quella che differenzia un'autopubblicazione da un libro edito da tiziocaio... E non può essere tralasciata. A volte ce lo si dimentica, si caratterizza una casa editrice solo dalla sua distribuzione e da altre variabili materiali, e si dimentica l'impronta personale, ma probabilmente e' vero che e' un buon modo per limitare le delusioni e i soldi mal spesi.
Grazie Francesca per un altro interessante spunto! Sì, il connubio autore editore dovrebbe essere una garanzia per il lettore. Non solo per i piccoli ma anche per i grandi. Resta comunque un palliativo rassegnato di fronte all'insormontabile problema dei libri costosi
RispondiEliminaVi butto lì uno spunto un po' alternativo: e se leggessimo di meno?
RispondiEliminaCome è stato già detto non è vero che gli italiani leggono poco, piuttosto ci sono pochi italiani che leggono e quelli che lo fanno leggono moltissimo.
Se la lettura fosse più "equamente distribuita" il problema dei libri costosi si risolverebbe da solo, non tanto perché si abbasserebbero i prezzi ma perché una singola persona non spenderebbe più così tanto per i libri, optando per altri hobby.
In fondo anche leggere troppo fa male. Quando parlo di libri come beni di consumo intendo anche questo, chi legge troppo (come per tutte le altre cose) alla fine si rovina il gusto e non si gode più i romanzi che acquista o si fa prestare.
Questo punto di vista non l'avevo mai considerato!
RispondiEliminaLeggere troppo senza dubbio fa male alla vista, almeno alla mia *_* Il problema è che, come tutte le passioni, anche quella della lettura è difficile da contenere, altrimenti che passione sarebbe? Caro anonimo (ti sei dimenticato-a la firma ^^) se la lettura fosse più equamente distribuita il problema sarebbe risolto, anche secondo me. Ma come fare a convincere le persone a leggere almeno un libro al mese? un bel problema!
quanto dici è oltremodo vero, personalmente i soldi per comprare i libri che leggo non li ho e ormai sono diventato amico di tutti i bibliotecari e delle bibliotecarie della zona. So chi chiude all'ora esatta, chi sfora un attimo, so da quali biblioteche i libri arrivano in fretta, da quali invece aspettarmeli dopo 2 settimane (e quindi prenderne anche un altro, perchè in due settimane senza nulla da leggere c'è addirittura il rischio che mi metta a fare le infinite cose importanti che quando leggo tralascio...) so chi incentivare a comprare libri nuovi . . . tante belle cose che chi compra i libri non potrà mai sapere ;)
RispondiEliminaBeh senza biblioteca io sarei morta! Adesso poi con i sistemi bibliotecari on line si possono prenotare i libri da casa e andarli a ritirare comodamente nella biblioteca più vicina. Forse è l'uovo di colombo, se i libri diventano così sempre più cari, utilizzeremo di più le biblioteche...quanti belle spunti di riflessione! Grazie^^
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