Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

Visualizzazione post con etichetta auguri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta auguri. Mostra tutti i post

mercoledì 1 gennaio 2014

Buon 2014!

Ed è finito!
Spazzato via, consumato, terminato!



Ben arrivato 2014!
Spero proprio che questo nuovo anno sia speciale per ciascuno di voi.
Tanti auguri!

lunedì 31 dicembre 2012

Buon 2013


Carissimi,
ho deciso di salutare voi e il 2012 con uno dei dialoghi di Leopardi che più mi piace. Molti di voi lo conosceranno. Gli anni passano, ma l'animo umano si dibatte sempre con le medesime emozioni e sensazioni. 
A noi il compito di  disegnare l'anno che viene.
Auguri!


DIALOGO DI UN VENDITORE D'ALMANACCHI
E DI UN PASSEGGERE
Giacomo Leopardi

Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.


sabato 7 aprile 2012

domenica 1 gennaio 2012

2012




A tutti quelli che ora sono nelle mie stesse condizioni, o presi peggio, o presi mooooolto meglio:


AUGURI!!!

venerdì 30 dicembre 2011

Somme e sottrazioni

Leggo un po' ovunque bilanci del 2011 e propositi per il 2012.
Non è che mi renda effettivamente conto che è passato un anno, ma è passato.
Un buon anno, non posso proprio lamentarmi, ma sono ancora stordita.
Ho pubblicato Esedion!
Era lì da anni nella mia testa, ha visto la luce.
Ho pubblicato il racconto di Matteo, e ora è in un libro assieme ad altri belle fiabe che allietano i bambini. Quando lo scrissi non facevo che piangere, era molti anni fa, era tutto diverso, ma scriverlo mi aiutò molto e ora sono veramente felice che possa far sorridere dei bimbi.
Ho iniziato e terminato lavori che non avrei mai creduto di poter fare.
Ho detto no. Che fatica dire no. Ma anche quanto bene si sta quando si sa che è la scelta migliore!
Ho terminato tre romanzi. Io?!
Ho incontrato e conosciuto persone straordinarie, non me ne capacito ancora, ma ho stretto amicizie veramente belle e preziose.
Ci sarebbe di che ridere per tutto questo ben di Dio eppure, eppure...
Penso a tre care persone che non festeggeranno il 1° gennaio 2012.
Il mio caro zio, che il male si è preso e portato via in un solo mese.
La dolcissima Silvia che ha lottato tutta la sua vita, mostrando a chi non ha il suo coraggio cosa vuol dire vivere, non c'è giorno che non pensi a lei. Indosso i suoi gioielli, fatti dalle sue abili mani e sono felice.
Lei rimane nelle cose belle e preziose che ha creato. E come faccio io, anche molti altri lo fanno perché quando si incontra una persona come lei resta un solco di gioia nel cuore che ti accompagna per sempre. Non sapete la gioia che ho provato nel leggere tanti messaggi che parlavano di lei. Vive nei nostri ricordi e sono sicura che ora è molto felice, questo mi dà coraggio.
Poi c'è Carlo. Lui è più difficile. Sarà il modo in cui l'ho saputo.
"Certo che potevi avvertire che Carlo Caporossi era morto, almeno facevamo un telegramma" mi ha detto una collega, poverina, poi ha capito che non sapevo niente e c'è rimasta malissimo.
In un modo tanto brutale, appena tornata dalla vacanze estive, ho scoperto che un caro amico non c'era più.
No, non ci ho creduto, gli ho scritto, gli ho telefonato. Ma lui non ha risposto. Ancora oggi una parte di me non ci crede del tutto.
Sarà che ci eravamo appena sentiti, prima di partire per il mare, l'appuntamento era al Festivaletteratura, come ogni anno da quando ci conoscevamo.
Sarà che era finalmente felice, con il meritato successo, con un compagno accanto che gli voleva bene, con una cattedra certa. E in un soffio tutto è scomparso.
Anche di lui mi rimangono i suoi gioielli, i meravigliosi libri di Annie Vivanti di cui lui era grande conoscitore e il curatore per eccellenza.
A questa bravissima scrittrice ho dedicato un post tempo fa. Se avete voglia di conoscere chi era il "professore" vi lascio questo post in cui parla di libri, di Annie e della letteratura femminile, la sua passione.
Per loro tre il tempo si è fermato.
Ma per me e per voi che leggete no. La vita continua e non si ferma e si va avanti, con brio, con gioia.
Perchè se c'è una cosa che ho imparato quest'anno è proprio questo: ci sono mille e mille ancora motivi per essere grati di avere un giorno nuovo tra le mani.
Basta ora altrimenti vado troppo nel malinconico.
Oggi è il giorno della festa per eccellenza. Possiamo lanciare dalla finestra virtuale tutte le vecchie questioni, tutti i vecchi rancori, delusioni e amarezze per ricominciare.
Spero sia questo il 2012 per ciascuno di voi, un nuovo inizio.
Sta solo a noi farlo diventare un buon inizio.
Auguri!