Le cronache di Gaia

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venerdì 3 agosto 2012

Muses di Francesco Falconi, commento


Ciao a tutti!
passato una bella settimana?
Spero proprio di sì!
Vi auguro un ottimo week end e vi suggerisco un libro che ho appena finito di leggere:
Muses di Francesco Falconi


«Un libro appassionante, ricco di colpi di scena, che tiene incollati alle pagine e con una protagonista indimenticabile».
Licia Troisi

Quando scappa da Roma  diretta a Londra, coperta di tatuaggi e piercing, Alice sente che la sua vita potrebbe cambiare per sempre. Ha appena scoperto di essere stata adottata, ma per lei questa  notizia è quasi un sollievo. Cresciuta con un padre violento e una madre incapace di esprimere il proprio affetto, ora Alice deve scoprire le sue radici e l’eredità che le ha lasciato la sua vera famiglia.
Decisa, risoluta, ribelle, è una violinista esperta ed è dotata di una voce straordinaria. Ed è proprio questa voce a guidarla verso la verità: le antiche nove Muse, le dee ispiratrici degli esseri umani, non si sono mai estinte.
Camminano ancora tra noi. I loro poteri si sono evoluti. E Alice è una di loro.
La più potente. La più indifesa. La più desiderata da chi vorrebbe sfruttarne gli sconfinati poteri per guidare gli uomini, forzarli se necessario, fino alle conseguenze più estreme.
Ma un dono così può scatenare l’inferno.
E sta per accadere.
Copertina:  Ibrahim Tamyüksel, Rielaborazione grafica di Davide Nadalin
Editore Editore (collana Chrysalide),  15 Maggio 2012, 492 pag.


Il mio commento:

W gli Eclettici

Alice De Angelis ha vent’anni, un passato di oscurità alle spalle e la voglia di cambiare e ricominciare una nuova vita.
La musica e il canto sono la sua passione, l’unico momento in cui si può estraniare dalla triste realtà in cui vive. Un grave incidente stradale cambia la sua vita mettendo in moto una serie di avvenimenti che la porteranno a Londra a conoscere la sua vera famiglia e a scoprire che lei è la Musa della Musica.
Non sarà semplice comprendere la responsabilità che questo comporta, né capire che esistono gli Eclettici, uomini ancora sensibili all’arte e che si lasciano ispirare da essa, né che le Muse sono combattute dai Pragmatici, uomini che reputano l’arte e la conoscenza un pericolo per i loro interessi economici.
Il romanzo è scritto molto bene, la trama è originale e credibile. I dettagli sono curati e niente è lasciato al caso, c’è un lavoro di ricerca alla base molto accurato.
Le descrizioni dei luoghi e degli ambienti sono dettagliati e al lettore pare di essere presente in ogni situazione accanto ad Alice.
Ma è proprio Alice il pezzo forte del libro. Una ragazza che conosciamo attraverso dei flash back, che io ho apprezzato moltissimo, e che mostrano al lettore la complicata psicologia di una giovane la cui vita non è stata per niente semplice. È così reale e vera nei dialoghi e nelle sue scelte da farmi pensare che potrei incontrarla in carne e ossa.
Anche i personaggi che le ruotano attorno sono credibili, a cominciare da Lourdes, uno dei miei personaggi preferiti assieme a Patricia. Ray e Ian hanno ruoli diversi, ma l’autore è così bravo a mostrarceli attraverso gli occhi di Alice da farceli piacere entrambi.
Persino un personaggio difficile come Dolores appare reale e veritiero nelle sue idee contrastanti.
Muses è un romanzo originale, scritto magnificamente che tiene il lettore incollato alle pagine, lo fa sobbalzare con  colpi di scena degni di un thriller e lo travolge in un finale inaspettato.
All’interno della storia ci sono anche messaggi molto importanti, primo fra tutti l’inno all’arte e all’importanza per gli uomini di questo aspetto fondamentale per la loro crescita e per lo sviluppo di se stessi.  Le figure degli Eclettici mi hanno colpita, sono uomini sensibili  all’arte e sono sempre meno, mentre Pragmatici sono in aumento, c’è di che pensare, proprio in un momento come quello in cui stiamo vivendo.
In conclusione vorrei fare una piccola citazione dal romanzo:
“Vogliamo solo un mondo migliore in cui l’arte sia di nuovo sovrana dell’animo umano!”
Sono proprio contenta di aver letto questo libro e lo consiglio di cuore a tutti, perché c’è bisogno di sogno, di arte e di bellezza.


C'è un progetto molto interessante legato al romanzo che voglio segnalare:


Netface
1. Per partecipare a Netface bisogna scrivere un racconto ispirato al mondo di Muses creato da Francesco Falconi (spin-o
ff, fan fiction) di massimo 5000 battute spazi compresi. Il testo, su file word .doc, dovrà essere caricato sul gruppo Netface (http://www.facebook.com/groups/netface.muses/). Ogni partecipante può condividere il proprio racconto, in modo da mettersi in gioco e affrontare anche il “giudizio” di altri utenti e amici che potranno indicare con un like se il testo sarà di loro gradimento.
2. Ogni partecipante potrà inviare al massimo 1 racconto
3. L’iniziativa sarà attiva dal 20 luglio e scadrà il 1 ottobre
4. Una giuria di qualità, composta da Francesco Gungui (editor Mondadori), Fiammetta Giorgi (Responsabile Redazione Ragazzi) e l’autore Francesco Falconi, valuteranno i testi e proclameranno il racconto migliore che verrà annunciato dall’autore stesso durante la manifestazione Lucca Comics&Games 2012
5. A titolo di riconoscimento del merito, il racconto giudicato migliore verrà pubblicato – a titolo gratuito – all’interno del romanzo Muses 2, in uscita a primavera 2013.





lunedì 4 aprile 2011

Ci vuole un fisico bestiale


Quello di oggi più che un post è una considerazione che parte da un articolo di Alessandro Piperno.
Ebbene ora rischierò il linciaggio ma non ho letto nulla di questo autore, cercherò di provvedere il prima possibile. Anche perché i miei amici, consulenti di lettura, si dividono equamente in due fazioni: pro e contro.
Dunque, come sempre, dovrò leggere e valutare.
Ma torniamo all'argomento iniziale. L'articolo su Il corriere della sera lo dovreste proprio leggere, si intitola "Il corpo dello scrittore".
La teoria, lui la chiama costatazione, è la seguente: anche l'immagine di uno scrittore contribuisce al suo successo.
Senza alcun dubbio il carisma personale può influenzare, è indiscutibile. Come pure la fama, e il ricordo di romanzi passati.
Ma cito "Ammettiamolo: oggigiorno il carisma di uno scrittore conta assai più del suo stile. Così come i jeans o le scarpe che indossa influenzano la recezione dei suoi romanzi non meno del titolo, del prezzo o della copertina. Il grande sogno formalista - quello che celebrava con una certa enfasi e una bella ingenuità l’autonomia del testo - è clamorosamente naufragato."
Mi lascia un po' perplessa questa considerazione.
Se da un lato capisco che a parità di talento e bravura, si sia più disposti verso una persona gradevole d'aspetto, dall'altro mi chiedo se non si sia più disposti a chiudere un occhio sulla bravura di fronte alla bellezza.
Per fortuna ci sono ancora autori noti per i loro libri e non per il loro ciuffo, o mancanza di ciuffo. Per fortuna ci sono così tanti libri da renderci felici che non è necessario vedere il volto dell'autore per innamorarci della sua scrittura.
Altro discorso invece può essere una specie di sudditanza psicologica nei confronti di mostri sacri che ci impedisce di essere realmente obiettivi.
Ma questa è un'altra storia...

lunedì 10 gennaio 2011

New look

Mi hanno regalato un quadrifoglio!
Ho tanto bisogno di fortuna ^__________^
Ho pensato di cambiare tutto lo sfondo e dedicarlo a un amico che abita i boschi, almeno finchè non tornerà la primavera e con essa la mia bella isola di Estreira.
Intanto godiamoci il quadrifoglio!
Lo regalo a voi e che porti fortuna a tutti quelli che passano a trovarmi!

giovedì 9 dicembre 2010

Ad culturam



Art. 9

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

lunedì 15 novembre 2010

Il pittore e la modella


Poichè al mondo c'è così tanta bellezza che a volte mi viene da piangere, come diceva il protagonista di American Beauty, non si può limitare la bellezza solo ai libri, si deve spaziare!
A Treviso è appena stata inaugurata una mostra di pittura devo proprio andare a vedere.
Riporto di seguito un articolo de Il Corriere del Veneto

Il pittore e la modella tra mito e leggenda
Le donne degli artisti, da Boccioni a Picasso e De Chirico. La grande mostra a Ca’ dei Carraresi a fine anno

«Il pittore e la modella. Dal Romanticismo a Picasso e oltre…». La fragile e delicata Jeanne Hébuterne compagna di Amedeo Modigliani o la volitiva Gala, moglie di Salvador Dalì, sono tra le muse più celebri nella storia dell’arte contemporanea. Un ruolo complesso e talvolta sottovalutato, quello della modella di un pittore, che però la Fondazione Cassamarca ha voluto ricordare, con una grande mostra a Casa dei Carraresi che aprirà i battenti nel novembre 2010. «Il pittore e la modella. Dal Romanticismo a Picasso e oltre…» questo è il titolo scelto per l’esposizione che si annuncia decisamente all’altezza delle prestigiose rassegne che l’hanno preceduta. Curata dal professor Nico Stringa, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la mostra in programma a Treviso ripercorrerà le immagini femminili degli ultimi due secoli di pittura, con artisti quali: Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giovanni Boldini, Pierre Bonnard, Edward Burne - Jones, Felice Carena, Felice Casorati, Lovis Corinth, Gustave Courbet, Salvador Dalì, Giorgio De Chirico, Edgar Degas, Giacomo Favretto, Ferruccio Ferrazzi, Paul Gauguin, Mariano Fortuny, Renato Guttuso, Jean- Auguste- Domenique Ingres, Ernst Ludwig Kirchner, Yves Klein, Piero Manzoni, Amedeo Modigliani, Pino Pascali, Pablo Picasso, Marius Pictor, Michelangelo Pistoletto, Pierre – Auguste Renoir, Dante Gabriel Rossetti, Mario Sironi, Armando Spadini, Federico Zandomeneghi.

Mogli, madri, compagne, figlie, sorelle o amanti, le immagini di queste donne hanno indiscutibilmente contribuito al processo creativo. «Quello del pittore e la modella è un tema lanciato dalla pittura romantica sulla scorta del mito di Raffaello e la Fornarina ed ha avuto poi una fortuna ininterrotta fino alla fine del Novecento, in coincidenza con l’affermarsi del nuovo ruolo della donna come artista – riporta la nota del Fondazione Cassamarca, che annuncia l’evento - Il rapporto tra la donna e l’arte, donna musa e ispiratrice, mito e leggenda, sono diventati realtà nel corso dell’Ottocento e Novecento, addirittura consuetudine, per trasformarsi nuovamente in una mitologia quotidiana a cui si è espressamente dedicato Picasso nel grandioso ciclo eseguito negli anni ’60». Le muse nella pittura però non sono sempre state legate da rapporto affettivo con l’artista o da un legame familiare: come non ricordare allora le sensuali odalische di Ingres o le fanciulle polinesiane di Gauguin, modelle improvvisate, che inconsapevolmente incarnano una femminilità ideale. Il repertorio di questo soggetto è vastissimo e va dai ritratti su commissione di aristocratiche nobildonne, ai paesaggi con figura, acquisendo quasi l’importanza di un genere assestante, una sorta di tema trasversale che ha ispirato sempre, trovando nuovi spunti e differenti espressioni di stile in stile.

[...] Creature dalla personalità e dall’immagine intensa che hanno saputo far vibrare le corde della creatività, le modelle sono diventate nei casi più celebri, emblemi di sentimenti, stati d’animo o elementi caratteriali, entrando a far parte dell’iconografia collettiva.


Il corpo della donna.
Per una volta sarà bello guardare senza recriminare, senza pensare, perdendosi solo nello splendore di rifletti perlacei e in morbide curve.
Senza dover pensare alla mercificazione di quel corpo, a come sia difficile avere un corpo e una testa consapevole di esso.
So che potrà sembrare assurdo ma dovere affermare sempre di essere qualcosa di più di un corpo e dovere costantemente combattere per dimostrarlo è tremendamente stancante.
Ecco, questa è una mostra da guardare senza sentirsi in colpa e ringraziare chi ha saputo nei secoli svelare, e mostrare una bellezza quasi divina.