Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

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lunedì 19 dicembre 2011

"It's time to say goodbye" a Venezia

Buon lunedì!
Manca veramente poco a Natale e si comincia già il countdown, i miei figli è un pezzo che lo fanno ^_^
Per cominciare bene la settimana vorrei darvi un suggerimento.
No, non per i regali, io sono una di quelli che va alla Vigilia, in perenne ritardo, dunque figurarsi se vi consiglio ora!
(Magari lo faccio domani^^)
Il mio consiglio è di visitare mostre e musei, assieme ai presepi (alcuni vere e proprie opere d'arte e d'artisti).
Nei giorni festivi, oltre ai cinepanettoni, alla neve e ai pranzi luculliani ci sono molte possibilità.


Vi segnalo questa mostra "It's time to say goodbye" ma poichè non sono una critica d'arte ma solo "un'osservatrice attenta del mondo" riporto le parole del sito http://www.stile.it/cultura-e-spettacoli/arte/arte-contemporanea-mostra-venezia
"Una posizione forte e coraggiosa caratterizza la mostra collettiva It's time to say goodbye. Nelle sale del Collegio Armeno Raphael diVenezia, antica dimora del XVII secolo, trovano posto opere modernissime, ma lontane dal canonico mondo dell'arte contemporanea. Vengono citate, in occasione della mostra, le dure parole del critico americano Peter Plagens: "la maggior parte dell’arte promulgata dalle gallerie e dai musei non ha più molto a che fare con l’estetica. L’arte contemporanea ha abbandonato la sua funzione di ala visiva della poesia per trasformarsi in una divisione debolmente "trasgressiva" dell’industria dell’entertaiment. 

La posizione della mostra è chiara. Da un lato si celebra la nostalgia in quanto motore per vivere il presente e porre le basi del futuro, senza mera contemplazione di "quando eravamo felici" e dall'altro propone un'arte diversa dal solito, quella che di solito non trova posto nelle gallerie e nei musei, criticandone aspramente l'indirizzo odierno. Gli artisti coinvolti sono molti e riguardano le varie arti. Troviamo i pittori Giuseppe Gonella Alessandro Papari, con tele dal segno sporco e dall'immaginario potente, i collage dell'eclettico Daniele Villa, le intense foto di Tommaso Fiscaletti e di Michal Bugalski, le moderne installazioni di Matteo SannaRoberto AmorosoPierluigi Fracassi e molti artisti dediti alla video arte, mezzo artistico contemporaneo per eccellenza, tra cui Barbara ArdauBetty BeeAngelo BellobonoJeff HahnOliver Pietsh,Ivan Alfio Sgroi.

La mostra, a cura di Guido Cabib, è accompagnata da testi critici di Massimo Sgroi e Michela Di Stefano, ed è proprio quest'ultima a spiegare le ragioni del titolo della mostra, con parole molto precise: "Vivere nel presente oggi significa andare incontro con fiducia al futuro, dicendo addio ad un sistema dell’arte sempre più impegnato ad escogitare la Next Big Thing invece di To Think about Next". 

Dal 16 dicembre 2011 al 10 gennaio 2012
Palazzo Zenobio per l'Arte Collegio Armeno Moorat - Raphaël
Fondamenta del Soccorso
Dorsoduro
Venezia

Per informazioni:
www.collegioarmeno.com"

Avendo io, la fortuna e l'onore di conoscere personalmente Giuseppe Gonella, di cui qui trovate il sito, vi consiglio fortemente di visitare questa mostra e di ammirare i suoi quadri. 

Giuseppe Gonella, Humble yet important, acrilico su tela, 150 x 200 cm, 2010

(e questa è anche la locandina della mostra credo...)


Non è un mistero che i suoi paesaggi scossi dal vento sono stati di grande ispirazione per Esedion e che l'ho chiamato la mia Musa. 

Beh, almeno finché non ho visto i quadri di Lorella Paleni, che lo ha spodestato dal ruolo di Musa. 

Darei qualsiasi cosa perché questo quadro, che trovate nel suo sito, fosse la copertina del romanzo di cui attendo valutazione.
Magari se lo chiedo a Babbo Natale...
 


 

giovedì 24 novembre 2011

Bernardo Bellotto il Canaletto delle corti europee



Il 10 novembre c'è stata la vernissage di una mostra che ha subito catturato il mio interesse:
Bernardo Bellotto. Il Canaletto delle corti europee
Una mostra come un viaggio attraverso l'Europa 

Attraverso un'accurata selezione di splendidi dipinti di Bellotto, Canaletto, Carlevarijs e Marieschi, la mostra rappresenta il momento culminante del vedutismo veneziano, il fenomeno artistico più innovativo e caratterizzante dell'arte europea del xviii secolo. 

Ripercorrendo la carriera artistica di Bernardo Bellotto che, dopo l'apprendistato veneziano nella bottega dello zio, il famosissimo Antonio Canal detto Canalettto, viaggiò a lungo, prima in Italia, poi all'estero al servizio delle maggiori corti europee (Dresda, Vienna, Monaco, Varsavia), sarà possibile rivivere nelle sale di Palazzo Sarcinelli l'esperienza del Grand Tour che consentiva ai nobili europei di conoscere e apprezzare l'arte e la vita delle grandi capitali europee. 

Grazie ai prestiti internazionali di importanti istituzioni museali, sarà possibile ammirare a Conegliano una serie di spettacolari vedute di città europee caratterizzate, oltre che dalle grandi dimensioni, da una eccezionale finitezza nei dettagli architettonici, dalla luce cristallina e dalla smagliante tavolozza cromatica. La capacità di Bellotto di ritrarre magistralmente gli aspetti delle città soffermandosi sui particolari più curiosi della vita quotidiana della nobiltà e della gente del popolo, permetterà al visitatore di immedesimarsi nell'esperienza delle corti europee, venendo a contatto visivo con i personaggi, i modi di vestire e le abitudini del tempo. 

Una questione di famiglia 

Bernardo Bellotto, nato a Venezia il 20 febbraio 1722, cominciò a lavorare all'età di 14 anni nella bottega dello zio Antonio Canal detto Canaletto, fratello di sua madre. 

Dotato di grande talento, nel giro di pochi anni si impadronì dei segreti del mestiere rendendo molto difficile la distinzione delle proprie vedute di Venezia da quelle dello zio. Allontanato dalla bottega, Bellotto assunse il soprannome di "Canaletto". 

A generare una notevole confusione si aggiunse il fratello, di nome Pietro, che, dopo essersi trasferito in Francia, cominciò a firmare le opere come "Bellotti di Canaletti". La situazione si fece talmente critica che il vero Canaletto, per contrastare i ricorrenti mormorii che lo indicavano come un impostore, fu costretto a pubblicare un annuncio sul "Daily Advertiser" in cui si invitavano gli amatori dell'arte a recarsi nel suo atelier per vederlo dipingere una veduta di Londra e rendersi conto, per la qualità del dipinto, che proprio lui era il vero Canaletto.

Questo viene detto nel sito della mostra in cui vi sono moltissime informazioni e indicazioni per chi volesse visitarla io vi ricordo solo:
SEDE
Conegliano (TV)
Palazzo Sarcinelli
Via XX Settembre, 132

PERIODO
11 novembre 2011
15 aprile 2012 

ORARIO
lunedì - giovedì: 9.00 - 19.00
venerdì - sabato: 9.00 - 21.00
domenica: 9.00 - 20.00
Bernardo Bellotto, Campo Giovanni e Paolo, 1700 ca. Olio su tela

domenica 12 giugno 2011

Strand, Rosenblum, il Pittorialismo e Mittica

Oggi dopo essere andata a votare per il referendum mi sono precipitata all'inaugurazione di una
mostra fantastica.


ESTATE FOTOGRAFIA - Strand, Rosenblum, il Pittorialismo e Mittica

Avevo visto per la prima volta degli scatti di Rosenblum qualche mese fa a Madrid al museo Reina Sofia e ne ero rimasta incantata.
Mentre i miei compagni di avventura mi invitavano a muovermi perché il tempo stringeva, mi sono trovata a fissare questi toni di grigi, incantata.

Chi mi conosce ormai sa che sono irrimediabilmente soggetta a colpi di fulmine, siano essi persone, animali, luoghi o opere d'arte.

Dunque la scena è questa, io che cammino nel corridoio guardando distratta e veloce per stare al passo con la mia guida e poi io che mi fermo in trans di fronte a questa foto:

"Woman and Children" by Walter Rosenblum. 1946

Non vi dico la mia gioia oggi quando l'ho rivista nell'allestimento della mostra di Villa Brandolini.

Vi lascio tutte le informazioni necessarie, credo che queste fotografie meritino veramente di essere viste. Alcune in particolare sono di una struggente bellezza.


Walter Rosenblum, Bambina sull’altalena, New York, 1938

entrambe le fotografie sono © Rosenblum Family


Per iniziativa della Fondazione Francesco Fabbri, Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo, nel cuore delle colline trevigiane, diventa polo nazionale estivo della fotografia.
Dal 12 giugno al 28 agosto, la grande dimora settecentesca, l’ampia serra e altri storici ambienti ospitano tre importanti rassegne fotografiche, accompagnate da un notevole programma di iniziative collaterali: incontri, proiezioni, spettacoli, concerti.

Il progetto, ESTATE FOTOGRAFIA, è curato da Carlo Sala e si avvale della collaborazione del Comune di Pieve di Soligo e patrocinato da Provincia di Treviso e Regione del Veneto che lo hanno inserito nel circuito di manifestazioni regionali RetEventi Cultura Veneto.
Fulcro di “Estate Fotografia 2011” è la mostra Corrispondenze elettive di Paul Strand e Walter Rosenblum, cui si accompagna una monografica sul Pittorialismo italiano. Le collezioni del FAST e Chernobyl. L’eredità nascosta, personale di Pierpaolo Mittica, che di Rosenblum è stato allievo.


PAUL STRAND - WALTER ROSENBLUM
Corrispondenze elettive

Paul Strand e Walter Rosenblum sono qui messi a confronto nelle loro “Corrispondenze elettive”. Complessivamente sono 74 le immagini proposte (alcune esposte per la prima volta), realizzate in un arco di tempo che scorre tra le due guerre ed oltre (1915 – 1959). La mostra è curata da Enrica Viganò e Carlo Sala.
Gli scatti di Strand irruppero in un ambiente, quello americano d’inizio Novecento, ancora dominato da autori che cercavano di imitare il dato pittorico tramite scatti sfuocati, mistificati e lavorati secondo le idee del Pittorialismo.
Strand è fautore della “fotografia diretta”, documento della realtà, secondo canoni modernisti, con tagli prospettici e inquadrature originalissime. Nella mostra di Pieve di Soligo, immagini come la “Staccionata bianca” o “Dal viadotto” sorprendono per rigore e per l’uso della luce a modellare le forme. Immagini che pur tendenti ad una oggettività di base, la superano e assumono una dimensione nuova, modulazioni tonali, costruzioni visive che vogliono “essenzializzare” oggetti ed edifici, senza però negare il rapporto diretto con essi. Un interesse per i luoghi che compongono questo “nuovo mondo” che sono gli Stati Uniti, carichi di stimoli e visioni.

In mostra, oltre alle foto americane, risultano particolarmente intense quelle realizzate in Italia. Paul Strand le scatta nell’immediato dopoguerra a Luzzara, vicino Reggio Emilia, in occasione della realizzazione del libro “Un paese”, ideato con Cesare Zavattini. Di queste immagini colpiscono particolarmente i ritratti delle famiglie locali con i volti segnati; umili lineamenti di un’Italia degli anni Cinquanta che non esiste più.
Molto suggestivi sono poi i ritratti creati in Francia o le foto ambientate nei bianchi villaggi del Messico.

Accanto a Paul Strand, Walter Rosenblum, il maestro e l’allievo, due degli sguardi fotografici più importanti nella storia della fotografia del Novecento.
Walter Rosenblum aveva solo 17 anni quando incontrò Paul Strand nella famosa Associazione americana Photo League e i due, dagli anni ’50 in poi, decisero di seguire insieme un tratto del proprio cammino, che si intensificò quando Strand si trasferì in Francia nel 1950 e tra loro iniziò la lunga e famosa corrispondenza protratta per i successivi 25 anni.
Il loro era un rapporto che passava attraverso consigli sulla tecnica fotografica ed i materiali, sulla ricerca, ma soprattutto sulla vita stessa, terreno d'esperienza e d'ispirazione profonda.
Nella mostra, insieme alle opere fotografiche più famose, si ammirano per la prima volta immagini vintage, alcune delle quali sino ad ora inedite, compresa l’ultima fotografia scattata da Paul Strand e realizzata con l’aiuto di Walter Rosenblum. Negli ultimi anni della sua vita, infatti, Strand divenne praticamente cieco e così, dirigendo la mano e l’occhio di Walter Rosenblum, costruì la sua fotografia e la scattò.
Rosenblum ci mostra l’immagine di un’America di strada, fatta di frammenti quotidiani. Particolarmente suggestive le immagini di New York con i bambini che si divertono spensierati nel Bronx, come la bellissima “Il gioco del mondo”. Ma anche frammenti della grande storia, come lo sbarco in Normandia nella seconda guerra mondiale, le immagini dei rifugiati o dei barellieri al fronte. La doppia mostra è accompagnata da un catalogo edito da Admira Edizioni, a cura di Enrica Viganò, con testi di Naomi Rosenblum e Carlo Sala.


IL PITTORIALISMO ITALIANO
Le collezioni del FAST

In contemporanea alla mostra di Strand e Rosenblum saranno presenti in villa altri due eventi che completeranno l’offerta espositiva.
La mostra Il Pittorialismo italiano. Le collezioni del FAST, dedicata al movimento che precedette le idee sulla modernità fotografica, a fungere da prologo ideale alla mostra americana. Opere di sicuro fascino, come le “scene settecentesche” in cui Guido Rey crea delle immagini vestendo i suoi modelli secondo le mode di altri periodi storici, per citare le grandi opere della storia della pittura occidentale. Oppure le immagini di Vittorio Sella, con le sue celebri visioni della montagna, paesaggi rarefatti che portano ad un senso del sublime.


CHERNOBYL. L’EREDITÀ NASCOSTA
Pierpaolo Mittica

Nelle serre della Villa sarà ospitata invece una mostra personale del contemporaneo Pierpaolo Mittica, allievo di Walter Rosenblum. In esposizione una serie di trenta scatti controversi e di sicura attualità, intitolati Chernobyl. L’eredità nascosta. Una testimonianza toccante di uno dei grandi disastri della nostra epoca, raccontato senza la volontà di spettacolarizzare la tragedia. Lavori densi di poesia, che mostrano un territorio profondamente mutato e violentato, fatto di silenzio e solitudine, di oggetti che sono i simulacri di una vita passata. Entrambe le mostre sono curate da Carlo Sala.



INFO:
Villa Brandolini Estate Fotografia 2011
Paul Strand - Walter Rosenblum. Corrispondenze elettive
a cura di Enrica Viganò e Carlo Sala
Il pittorialismo italiano. Le collezioni del Fast; Pierpaolo Mittica. Chernobyl L’eredità nascosta
a cura di Carlo Sala

Villa Brandolini, Solighetto di Pieve di Soligo (Treviso)
Piazza Libertà, 7

Dal 12 giugno al 28 agosto 2011
orari: giovedì, venerdì e sabato 16 - 20, domenica e festivi 10 -12 e 16 – 20.

Ingresso: Intero euro 5,00. Ridotto euro 3,00 dai 18 ai 25 anni; over 65; studenti universitari; aderenti FIAF; gruppi di almeno 15 persone. Gratuito minori di 18; portatori di handicap con accompagnatore; giornalisti con tesserino.

Catalogo Admira Edizioni
Allestimenti e grafica: Flavio Favero, Ennio Bernardi - Emozioni.com

Info: tel. +39 334 9677948 - eventi@fondazionefrancescofabbri.it -www.fondazionefrancescofabbri.it


La parte della mostra dedicata a Mittica, con gli scatti fatti a Chernobyl, è veramente interessante. A una parte dedicata ai luoghi deserti, resti di vita, segue una seconda in cui le persone riprendono possesso dell'ambiente. Un bel messaggio quanto mai adatto alla giornata di oggi.

Buona domenica!