Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

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venerdì 12 novembre 2010

Ridiamo!

E' certo!
La risata ce l'abbiamo nel DNA.
L'ANSA batte questa notizia, bella per una volta.
I bambini nascono già sapendo ridere, tutte le altre espressioni emotive vengono acquisite, ma la risata, quella fa parte di loro.
Che meraviglia pensare che siamo tutti nati per ridere!
E che tristezza pensare che durante la vita impariamo a piangere...
Se farsi una bella risata è un atteggiamento istintivo, ben venga la parte animale che c'è in noi!
E con questa bella risata vi auguro uno splendido week end!

martedì 21 settembre 2010

L’apprendista stregone



Oggi sono di corsa ma devo proprio sfogarmi e parlo di film.
E ne parlo male.
Ho visto “L’apprendista stregone” e che delusione!
Definirlo americanata è un complimento.
La scena più bella è senza dubbio la rivisitazione del famoso cartone con Topolino che combatte contro gli spazzettoni. Ma non è sufficiente a compensare il costo del biglietto.
Storia insulsa, attori sciapi, pure Nicolas Cage è amorfo, per non parlare della Bellucci, sempre bellissima, ma espressiva come un sasso.
Suppongo che il libro sia un tantino migliore della trasposizione cinematografica, ma nel timore di sbagliarmi credo mi farò passare la voglia di leggerlo.

venerdì 10 settembre 2010

In viaggio



Domani vi parlo di Caterina Percoto e della sua maestria nello scrivere.
Ma oggi vi narro le vicissitudini di tre impavide viaggiatrici sulle autostrade italiane.
Siamo partite nel primissimo pomeriggio, mangiando poco o nulla, per essere a Mantova in tempo.
Ieri si parlava di Caterina Percoto e soprattutto si ascoltava la voce di Antonia Arslan e Nicoletta Maragno, nessuna di noi avrebbe perso questa opportunità per un piatto di pasta.
Tutto bene fino a Verona, come al solito i camion tendono a buttarsi nella corsia di sinistra per sorpassare senza curarsi delle povere auto e delle loro atterrite occupanti, ma fin qui nulla di strano.
Si chiacchiera, si parla di libri, loro scrivono, io guido, poi arriviamo al bivio per Modena, ma ovviamente non può essere tutto facile tutto semplice.
Lavori in corso, sul bivio, uomini armati di corazza fosforescente e bandiera arancione intimano con gesti rituali, “rallentare, rallentare”, poi lo vedo: Homer Simpson!
Giuro uguale! Solo più rosa, lo fisso mentre mi fa cenno di andare piano e vado nella sua direzione, che non è Modena.
Cioè sbaglio.
«Nooooo!» esclamazione delle mie amiche in viaggio.
“Poco male usciamo a Verona nord e torniamo indietro” penso “tanto abbiamo il telepass!”
Già, peccato che suddetto attrezzo decida di finire la sua vita proprio durante quel tratto autostradale.
Entro spavalda, sia ringraziato il cielo, nella corsia a doppio utilizzo telepass e biglietto, ma la sbarra non si alza.
Il casellante allunga la mano, ma io più di stringerla e presentarmi non so che fare.
No panico. Sorrido e chiedo soccorso.
L’uomo, pure belloccio, e non troppo vecchio, mi guarda come fosse la sorella scema di Forrest Gump, alza gli occhi al cielo e
«Torni indietro tenendo alto il telepass» dice fissandomi con occhi di ghiaccio.
Ora, a parte che dietro avevo un tir slovacco che mi avrà maledetto da qui all’eternità in idioma a me, per fortuna, sconosciuto, non è che fare retromarcia con un braccio alzato sia proprio così agevole, specie se si guida un’auto non propria.
Arrivo in fondo e torno avanti, ma niente bip. Sbarra sempre giù.
Il casellante, che non aveva il minimo dubbio sul risultato dell’operazione, tanto da farmi credere che fosse stato solo uno spettacolino per gli operai in pausa sigaretta posti lì vicino, mi chiede:
«Dove è entrata signora?»
Rispondo per nulla imbarazzata, mentre le mie amiche preparano i soldi, però lui tecnologico e professionale mi carica l’importo sulla targa e me lo dice con sufficienza.
Lasciando trasparire quell’insofferenza mista a rassegnazione e rassicurazione, tipica degli uomini che li porta a considerare tutte le donne incapaci di guidare.
Sorriso mio a 32 denti con ammiccamento furbo (perché se le donne non sanno guidare è ben vero che sanno lusingare) e lui arrossisce, giuro, morissi adesso!
La sbarra si alza, ci giriamo e torniamo indietro e rientriamo nuovamente. Dobbiamo andare a Mantova!
La mia amica lo saluta con la mano mentre attraversiamo il casello.
In conclusione, una gran faccia tosta risolve tanti problemi!

martedì 7 settembre 2010

Pensando a un personaggio...

Quello che colpiva di più erano i suoi occhi.
Iridi castano dorate che sprofondate in occhiaie scure scrutavano con leggerezza il mondo circostante.
Occhi perennemente arrossati dalla fatica di scorgere quello che nessuno poteva vedere.
Finestre dell’anima che si spalancavano su ognuno di noi con potenza dirompente.
Nessuno rimaneva indifferente al suo fascino.
Un carattere gentile lo rendeva un compagno di chiacchiere piacevoli e di lunghe pause sigaretta.
Le donne, ma probabilmente anche gli uomini, ammiravano la grazia con cui le sue dita si muovevano, ne rimanevano affascinate.
Forse proprio il suo indolente muoversi nello spazio era ciò che per primo attirava lo sguardo ma poi tutto di lui scompariva incrociando i suoi occhi.
Quando lo vidi per la prima volta ero troppo impegnata a pensare alle molte occupazioni ancora da svolgere e lo notai, ma non subito, altri chiedevano la mia decisione e io non esitai a dargliela.
Il suo sguardo come pugnale conficcato nella carne mi faceva male.
Lo percepivo come concreta minaccia.
Con uno sforzo, usando violenza alla mia buona educazione, che imponeva di non spostare lo sguardo dall’interlocutore a cui mi stavo rivolgendo, voltai la testa verso di lui e ne fui travolta.
Quegli occhi non li ho più dimenticati.

venerdì 13 agosto 2010

Controcorrente


A parte essere venerdì 13, a parte la pioggia torrenziale, a parte che fa proprio freddo...mancano 2 giorni a Ferragosto!!!
Buon divertimento a tutti!
Io credo che dormirò, e tanto...in effetti le ferie mi stroncano, specie se sono quelle degli altri e io sono l'unica a lavorare!

martedì 3 agosto 2010

Chi legge, si vede


Dal sito della Federazione Italiana Editori Giornali

“CHI LEGGE, SI VEDE.”: CAMPAGNA FIEG PER LA PROMOZIONE DELLA LETTURA DEI GIORNALI

Roma, 29 luglio 2010 – Prenderà avvio il 1° agosto prossimo e avrà la durata di due mesi – veicolata dalle pagine dei giornali quotidiani e periodici e dai microfoni delle radio controllate o partecipate dalle imprese editrici associate nella Fieg – una campagna isituzionale di comunicazione per iniziativa della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) diretta a promuovere la lettura dei giornali e delle riviste presso tutti i potenziali lettori.

Realizzata con la collaborazione creativa dell’Agenzia TBWA Italia – la stessa che ha curato la precedente attività di comunicazione della Fieg rivolta agli investitori pubblicitari, tuttora visibile su parte della stampa periodica – la campagna sottolinea come leggere i giornali “faccia la differenza” in termini di ampliamento e approfondimento delle proprie conoscenze, di scoperta di cose nuove, di costruzione di una coscienza critica, di aumento di consapevolezza: chi legge i giornali, quotidiani e periodici, raramente resta “senza parole”, ma, al contrario, sa cosa e come dirlo.

La campagna degli editori si inscrive in quella più ampia attività di comunicazione, anche istituzionale, che ha preso avvio con l’istituzione della prima “Giornata Nazionale di Promozione della Lettura” per iniziativa del Governo e che – con apporti diversi – si propone l’unico scopo di diffondere il più possibile l’amore e l’abitudine alla lettura nel nostro Paese, soprattutto tra i più giovani, come elemento imprescindibile della formazione e della cultura dei cittadini di oggi e di domani.

Per TBWAItalia hanno lavorato al progetto Fabio Palombo, direttore creativo associato, Moreno De Turco, art director e Mirco Pagano, copywriter. Direzione creativa esecutiva Nicola Lampugnani e Francesco Guerrera. "

Promuovere la lettura?

Bravi, bene, bis!

Ma parafrasando Giorgio Faletti dei tempi del Drive In
"è qui che ci son le donne nude?"

Già, se non ci son donne nude non si vende nulla, nemmeno la lettura...

Io di solito leggo, e proprio leggendo il giornale questa mattina, ho visto la pubblicità, mi sa che non ha funzionato molto con me, perchè sono rimasta senza parole...

Per fortuna esistono altre campagne pro lettura


venerdì 30 luglio 2010

Libro da ombrellone n.1


Passata la furia di ieri, sì sono abbastanza volubile, e in genere non resto mai arrabbiata a lungo ^^, rieccomi a parlare dell’ultimo romanzo che ho letto.
Si tratta di un grazioso libro da ombrellone.
Nel gergo di Daisy, dicesi “Libro da ombrellone”,un libro dalle dimensioni ridotte, portabilissimo nella sacca da spiaggia, leggero, sia come numero di pagine, sia come contenuto, che posso leggere mentre fisso l'orizzonte e controllo i pupi, grandi e piccoli ;)
"L'orribile karma delle formica" di David Safier.
aNobii lo presenta così :
Da affascinante conduttrice televisiva a formica! E tutto per colpa della sua sfrenata ambizione e del suo cattivo carattere. Una punizione tremenda per la povera Kim, che perde in un colpo il marito, la sua bimba e finisce a un livello infimo nella scala delle reincarnazioni. Ora per lei c'è un solo modo per correre ai ripari: tentare la difficile risalita da insetto a essere umano, passando per una serie di altre, certo orribili, forme animali. Riuscirà a rientrare nel corpo di una donna e a impedire che il consorte finisca definitivamente tra le braccia della sua ex migliore amica? Un esordio esplosivo, un romanzo scoppiettante, che la stampa ha classificato tra i più divertenti di tutti i tempi.
Media voti 3 e mezzo
Condivido la votazione.
Ora definirlo “tra i più divertenti di tutti i tempi” è un’esagerazione bella e buona, ma si sorride. Garantito.
Questa donna sfortunata passa da una vita all’altra accompagnata dalla reincarnazione di Casanova, il mio personaggio preferito, e cerca di riavere la sua famiglia. A tratti è pure commovente.
La visione religiosa non la prendo neanche in considerazione perché l’autore di certo non voleva scrivere un trattato sul Buddismo. Anche perché descrive Buddha in modo a dir poco irriverente…
Simpaticissimo invece il modo di presentare gli eventi attraverso gli occhi di esseri che di solito non consideriamo. Come le formiche.
Mie acerrime nemiche delle ultime settimane, ora, dopo aver letto il libro, mi sento quasi in colpa per averle schiacciarle, poveracce. Non penso per un attimo che siano la reincarnazione di mia nonna, solo che, constato che anche loro devono pur mangiare!
Ci sono riferimenti al nostro egoismo, agli esperimenti sugli animali nei laboratori, alla forza dell’amore.
Insomma un buon libro da portare nel week end sotto l’ombrellone!

Buon fine settimana a tutti!