Le cronache di Gaia

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martedì 18 settembre 2012

Il cavaliere oscuro il ritorno



Chi frequenta questi luoghi sa che io stravedo per Batman.

Da sempre, dai tempi del fantastico duo, del Batman con un po' di pancetta, con i cazzotti con le scritte Bang! E la musichetta tarataratabatmaaaannn
^_^
Perché?
Perché lui è l'eroe che si fa da solo, che decide di essere eroe, senza ragni radioattivi (Peter, I love you!), senza criptonite, senza radiazioni gamma, senza, senza... Solo il suo cervello, e sì, anche un bel po' di soldi, ma sorvoliamo, la filosofia è altra.
L'eroe che sorge dal buio.



(disegno di Simone Bianchi)


In questa visione mia personale ho trovato perfetta rispondenza nella trilogia di Nolan.
La Gotham buia, sporca, il male che genera il bene, il bene che genera il male...
Il Joker più perfetto che si possa immaginare. 
(Una lacrima in memoria del povero Heath Ledger, sigh!)

Christian Bale non mi è piaciuto, né in Batman Begins, né nel cavaliere oscuro.

Ero curiosa da morire di vedere la fine della trilogia e sono rimasta molto soddisfatta.

Persino Bale mi è piaciuto, oserei dire che è stato la personificazione del tormento.

Ma tutto il cast è riuscito a rendere credibili i personaggi che interpretava, mi ha sorpreso Anne Hathaway, è diventata bravissima, per non parlare di Marion Cotillard, e del poliziotto buono Blake.



Sono fumetti, sono supereroi, non dobbiamo vederci più di quello che c'è.
L'anarchia, il dittatore, la rigidità del sistema, tutto è estremizzato.



Ma il discorso di Selina a Bruce fa venire la pelle d'oca, perché è talmente calzante con il momento attuale che non ci si può non leggere una profezia nefasta.

In conclusione, chi non l'avesse visto al cinema è pregato di rimediare come meglio crede (...)
Lo consiglio vivamente.

E, ehm, non per tirare in ballo Pearls... ma chi è l'unico che esce dal pozzo?
Chi è che fa fuori Bane?

Se avete visto il film sapete la risposta, se non l'avete visto, fateci caso quando lo vedrete ;))







domenica 20 marzo 2011

Il cigno nero



Dopo quattro tentativi andati a vuoto alla fine ci sono riuscita!
L'ho visto!
Ho portato anche marito e due amici, che non so più se sono tali, dopo la visione...
Lo dico chiaro e tondo: è un film angosciante.
Se qualcuno ha delle fragilità interiori potrebbe uscirne abbastanza malconcio.

Ma andiamo per ordine, la trama:

Nina Sayers è una ballerina del New York City Ballet che sogna di diventare protagonista in un importante spettacolo. La madre, un ex ballerina di scarso successo, è iperprotettiva e la costringe ad allenamenti estenuanti. Quando il direttore Thomas Leroy le affida il ruolo di protagonista ne “Il lago dei cigni”, Nina dovrà sostenere una dura prova che metterà a repentaglio il suo fragile equilibrio emotivo e psicologico.


Cast: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Barbara Hershey, Winona Ryder, Benjamin Millepied, Ksenia Solo, Kristina Anapau, Janet Montgomery, Sebastian Stan, Toby Hemingway, Sergio Torrado, Mark Margolis, Tina Sloan

Partirò dagli attori, mi è più semplice.
"Vincent Cassel recita benissimo la parte dello stronzo" commento del mio amico, che condivido in pieno (scusate il francesismo).
Mila Kunis è Lili semplicemente perfetta! Sensuale, conturbante e tentatrice.
Winona Rider: ben tornata! Era dai tempi di "Ragazze interrotte" che non mi piaceva così tanto! Qui interpreta la stella caduta, l'etoile che è costretta a lasciare il posto a una donna più giovane.
Barbara Hershey è la madre di Nina. Mi faceva venire i brividi ogni volta che la inquadravano. Mi ha fatto tornare in mente la madre de "Il ragazzo con gli occhi blu". E' riuscita a trasmettere benissimo il senso di frustrazione e l'ossessivo amore per la figlia.
Natalie Portman ... è il film.
Oltre a essere bellissima in ogni frangente è di una bravura da far venire i brividi. Con il suo fisico e la sua grazia riesce ad essere perfettamente credibile come ballerina. Nei cambi di espressione da grazia a perversione è straordinaria. Un gioco di specchi per nulla semplice che riesce a sostenere magnificamente. Oscar più che meritato.

Il regista ha saputo creare un'atmosfera angosciosa per tutta la durata del film, generando nello spettatore una tensione emotiva altissima. Il finale è abbastanza prevedibile proprio perché inevitabile.

Non so ancora dire se mi è piaciuto a meno, di certo non lascia indifferenti.
Mi sento di consigliarlo, se non l'avete ancora visto, fatelo presto.

lunedì 7 febbraio 2011

Thelma e Louise

Accadono due eventi che mi portano a fare delle considerazioni.

Il primo è l’iniziativa “Se non ora quando” di cui riporto il video





in cui Angela Finocchiaro spiega molto bene la situazione e ci i nvita a riflettere, come pure la petizione che trovate nel sito senonoraquando.


Il secondo Thelma e Louise compie 20 anni.


Sulla prima iniziativa sono fiera che Venezia abbia creato una pagina nel sito del Comune e che in Campo Santa Margherita ci sia questa possibilità di dire NO.
Per il resto lascio ad ognuno le proprie idee e le considerazioni da fare, l’importante è non restare apatici e lasciare passare. Il non rifletter, il non pensare, questo sì è pericoloso!
Sul secondo evento invece dico la mia.
Sono passati venti anni!
Avevo esattamente diciotto anni quando vidi quelle due mani strette e l’urlo disperato di Harvey Keitel.
Niente potrà mai togliermi dall’anima l’angoscia e la liberazione di quel salto nel vuoto.
Eppure Louise sbagliò a sparare a quell’uomo, eppure Thelma sbagliò a fidarsi dell’affascinante Brad Pitt.
Eppure entrambe sbagliarono, perché morirono.
Per quanto sia stato un film di rivolta, in effett,i non ha rivoltato un bel niente se dopo venti anni ci troviamo a dover andare a dire in piazza delle ovvietà.
Sarà che ho appena finito di leggere “Molto forte incredibilmente vicino” il cui finale (attenzione spoiler!) è una moviola all’indietro della realtà, ma se potessi riavvolgerei il film. Louise non ucciderebbe il violentatore, lo gambizzerebbe, Brad Pitt verrebbe arrestato per furto e Harvey Keitel metterebbe in galera il violentatore per il tentato stupro e il marito di Thelma per manifesta stupidà.
Ecco questo sarebbe un cambiare le cose. Ma suicidarsi, questo è eroico, ma la realtà non cambia.
Umanamente capisco, capisco bene la difficoltà del vivere quotidiano contro i luoghi comuni, ma se mai ci si ribella se mai si dice No come si può pensare che tutto sia diverso?
“Thelma e Louise” rimane una pietra miliare nella storia cinematografica mondiale, sia per la qualità degli interpreti, sia per il messaggio dirompente che forniva. Ma ora sono passati venti anni dobbiamo andare avanti, molto più avanti!
È il momento di girare la macchina e andare a parlare con chi vuole ascoltare le nostre ragioni, perché, per fortuna, ci sono uomini come Harvey Keitel che ci gridano di fermarci e di non fare sciocchezze.
E dopo questa predicozza vi saluto con una delle immagini più belle del film e l’augurio di una buonissima settima^^

martedì 21 settembre 2010

L’apprendista stregone



Oggi sono di corsa ma devo proprio sfogarmi e parlo di film.
E ne parlo male.
Ho visto “L’apprendista stregone” e che delusione!
Definirlo americanata è un complimento.
La scena più bella è senza dubbio la rivisitazione del famoso cartone con Topolino che combatte contro gli spazzettoni. Ma non è sufficiente a compensare il costo del biglietto.
Storia insulsa, attori sciapi, pure Nicolas Cage è amorfo, per non parlare della Bellucci, sempre bellissima, ma espressiva come un sasso.
Suppongo che il libro sia un tantino migliore della trasposizione cinematografica, ma nel timore di sbagliarmi credo mi farò passare la voglia di leggerlo.