Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

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mercoledì 6 aprile 2011

Ci vuole un fisico bestiale 2

(immagine tratta dalla campagna pubblicitaria di un prodotto cosmetico che non voglio dire, ma che di certo avrete riconosciuto XD)

Il tutto nasce da quattro chiacchiere mentre si beve il caffè. E come tutti i discorsi da bar, lascia il tempo che trova.
Oggetto: Simona Ventura è andata sull'isola.
Premetto che non ho mai guardato L'isola dei famosi, neanche la prima edizione, cosa che purtroppo non posso dire del Grande Fratello di cui vidi il primo anno, ma ero giovane e ingenua ^__^
Bene, non avendo io visto l'Isola per intero sono rimasta allibita:
1. che ci sia ancora qualcuno che la guarda
2. che per l'audience la Ventura abbia preso armi e bagagli e sia volata sull'Isola
3. che ci andrà pure Emanuele Filiberto (qualcuno l'altro giorno diceva proprio che ha fatto di tutto...questo gli mancava)
4. e ultimo a detta delle donne Simona Ventura è colpevolmente grassa.
Avete presente la mascella che si stacca dalla mandibola creando quell'espressione tanto cara ai protagonisti dei cartoni animati. Ecco quella è stata la mia reazione.

Mi sono arrabbiata.
Non sono una fan di Simona Ventura e non la osteggio, mi lascia abbastanza indifferente.
Ma, come ho detto a voce, sostenendo che è grassa si sostiene l'anoressia.
Possibile che proprio le donne siano le prime a cercare sempre il pelo nell'uovo?
Che nervi!
La Ventura, bella donna, deve necessariamente mantenere la forma fisica e il volto di quando aveva vent'anni? Per me no! Questo non vuol dire trascuratezza, invecchiare è nell'ordine delle cose. Il tempo non si può fermare.
E compiacersi che anche i miti televisivi siano imperfetti mi pare proprio meschino.
Cosa ci lamentiamo a fare se ovunque nella televisione, in internet, sugli autobus ci sono bellezze anoressiche e rifatte se ogni momento siamo pronte a criticare?
E' ora di finirla con questo mania della plastica a tutti i costi, malattia che ha coinvolto pure i signori maschi.
Ma lasciamo che questi anni si vedano, ma soprattutto basta infierire per ogni sciocchezza!
La perfezione non esiste. Prima ce lo mettiamo in testa prima vivremo serenamente.
Per finire: e basta con questi reality spazzatura!
Buoni solo a far arricchire i concorrenti, che di certo non hanno bisogno di soldi...
Piuttosto facciamo qualche fiction tratta da buoni libri, si da lavoro a tanta gente e si alza un po' il livello!
Ah, già, il livello bisogna tenerlo basso, dimenticavo...
Ok, avete capito che ho una brutta giornata?
Chiedo scusa e vado a passeggiare, così mi passa ^__^

martedì 18 gennaio 2011

Perplessità


Rompo la consuetudine del blog letterario per farlo diventare un diario di pensieri.
Se volete potete non leggere, è solo una mia riflessione.

Prima il divieto di lettura nelle biblioteche, seguito dalla mancata indignazione per atti indegni, poi il silenzio assordante sulla mancanza di risorse economiche indispensabili, infine l'ennesima morte in guerra senza essere in guerra.
I fatti di questi giorni mi inducono a usare questo spazio per esprimere tutte le mie perplessità.
La prima è semplice, possibile che ogni stolto che si sveglia la mattina abbia la possibilità di dire quello che pensa, e fin qui tutto bene, ci mancherebbe, ma che ogni mezzo di comunicazione riprenda le fandonie dello stolto e lo pubblicizzi come fosse la cura del cancro, divenendo la grancassa della stupidità?
Perchè?
La seconda perplessità è sulla rassegnazione, la costante, umida, rassegnazione.
Mi viene in mente Ligabue che canta, "a chi alla nebbia si è già rassegnato".
Tutti buttano negli occhi fumo e sperano che ci perdiamo in questo fumo.
La tragedia è che hanno ragione. Ci rassegnamo a restare nel fumo e non vedere mai chiaro nelle cose.
Perchè? Abbiamo paura? E di che cosa?
La terza, ma non ultima perplessità, è sull'arroganza di chi dovrebbe servire.
Possibile che si pensi veramente che siamo tutti stupidi?
Per questo, al di là di qualsiasi presa di posizione politica, vorrei dire che chi affermò che il problema non era il cavaliere ma il cavallo, aveva ragione.

I veterinari abbattono i cavalli malati, feriti e in fin di vita.
Il nostro cavallo è arrivato a questo punto?