Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

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martedì 23 agosto 2016

La finestra sul mare - Commento

Da molto tempo non vi parlo più di libri.
Con molto piacere oggi vi  vorrei parlare del meraviglioso romanzo di Sabrina Grementieri, una scrittrice italiana davvero molto brava. La finestra sul mare è un viaggio nella bellissima terra del Salento ma anche il percorso di crescita di due persone profonde e dal vissuto complesso.




Editore: SPERLING & KUPFER
Pagine: 325
Prezzo E-Book: € 9,99
Prezzo Cartaceo: € 15,22 
Genere:  NARRATIVA MODERNA
Serie: ROMANZO CONCLUSIVO 

Sinossi:
Sono le sei del mattino quando il telefono squilla e una voce, all’altro capo dell’apparecchio, annuncia tra le lacrime la morte di nonna Adele. È il primo giorno di aprile e la vita di Viola da allora non sarà più la stessa. Nonna Adele le ha lasciato in eredità l’antica masseria di famiglia nel Salento. Dell’antico splendore però è rimasto ben poco. La facciata, un tempo bianca e ben curata, è ormai grigia e scrostata, erba e sterpaglie crescono indisturbate ovunque e la buganvillea che incorniciava rigogliosa la porta principale ha visto di certo giorni migliori. Solo il vecchio, grande ulivo al centro della corte sembra sopravvivere, imperturbabile, a quella desolazione. Viola non sa che farsene della masseria. Per di più, i ricordi racchiusi tra quelle mura sono troppo dolorosi. Non ha niente da perdere, così decide di partire. Non è certa che sia la scelta giusta. Di sicuro non è la più semplice. E qualcuno sembra non gradire il suo arrivo alla masseria. Tra distese di ulivi, mandorli, papaveri e un mare azzurro come il cielo, dopo tanti ostacoli, Viola ritroverà finalmente la perduta strada di casa e dell’amore.

Il mio commento


La finestra sul mare è in realtà una passaporta, un teletrasporto verso il Salento. Leggendolo si viene catapultati nei profumi, nei colori della Puglia. Seguiamo Viola nel suo progetto di restaurare la masseria della nonna Adele e nello stesso tempo partecipiamo al suo evolvere e maturare come donna. Il percorso è irto di ostacoli ma anche di piacevoli incontri. Primo fra tutti quello con Nico, un bambino speciale a cui ci affezioneremo tutti, poi arriverà Aris con il suo passato pesante e le catene che lo tengono all'ormeggio mentre vorrebbe veleggiare lontano.
Viola e Aris si aiutano e maturano assieme mentre l'estate avanza e ostacoli pesanti si frappongono a loro due e al recupero della masseria.
Una storia piena di luce e di sentimento che dà al lettore non solo delle ore piacevoli ma anche spunti di riflessione.
La cosa che mi ha colpito di più è stato il ritmo che il libro è riuscito a impormi, solo i grandi scrittori riescono a obbligare il lettore a seguire la loro storia con il ritmo che vogliono loro.

Complimenti all'autrice che anche in questo libro è riuscita a rendere protagonisti i valori importanti come la famiglia e gli affetti più veri.

mercoledì 16 dicembre 2015

Fantascienza: sostantivo femminile


Lois Lowry, Suzanne Collins, Veronica Roth.
Che cos’hanno in comune queste tre donne di età e di storia differente?
Sono autrici di saghe fantascientifiche di enorme successo. Tre saghe distopiche in cui delle donne lottano per far prevalere i valori positivi dell’umanità.



Dal libro al cinema abbiamo visto tornare con prepotenza alla ribalta un genere che si pensava esaurito.
Si tratta però di una fantascienza differente da quella dell’immaginario collettivo, non è esasperazione tecnologica bensì un tuffo nel futuro in cui introspezione e la tecnologia viaggiano di pari passo.
Il sentire comune fa credere che questo genere, sia letterario che cinematografico, sia ad appannaggio maschile eppure, se pensiamo alle grandi saghe cinematografiche, il ruolo della donne è di primo piano. Dalla muscolare Ripley di Aliens, la cui sfida finale è tutta femminile tra lei e la regina aliena, alla Sarah Connor madre guerriera talmente fiera da distruggere il Terminator-Schwarzenegger e dare il là a una fortunatissima serie televisiva.



Dopo Ursula Le Guin non sono mancate donne che si siano cimentate nella scrittura fantascientifica, alcune come la stessa Le Guin, hanno dovuto utilizzare degli pseudonimi maschili per raggiungere il successo, ma ora i tempi sono maturi per accoglierle a braccia aperte e il caso di Suzanne Collins è emblematico.
Se i maestri incontrastati del genere rimangono i grandi nomi di Dick, Asimov, Wells, Bradbury, Golding, Ballard, Orwell, Matheson in questi ultimi anni la presenza femminile la fa da padrona. Sia in termini di lettori, che di entusiasti spettatori delle trasposizioni cinematografiche.

Il successo planetario di Hunger Games e di Katniss, che ha coinvolto anche la brava attrice che la interpreta fino a farle vincere l’oscar, sono la dimostrazione che le donne, le ragazze guardano avanti e ci sono più nerd di quante non si crederebbe.




Sono molte le donne che leggono fantascienza, alcune attingevano da bambine alla nutrita libreria Urania dei loro padri, altre sbirciavano le letture dei loro compagni, fidanzati, amici. Esisteva forse una forma di pudore nel rivelare questa passione per mondi altri, alieni e futuri. Una passione che ora si esprime liberamente, senza pregiudizi e che ha trovato una sua strada nella distopia. Sono sempre di più le appassionate del genere e sono sempre di più gli uomini che si avvicinano a una scrittura fantascientifica femminile.
Anche grandi nomi di scrittori contemporanei come King e Palaniuk hanno ceduto alla tentazione distopica. Il fatto che così tanti scrittori e scrittrici in questo momento storico sentano così fortemente il desiderio di mostrare le deviazioni possibili in cui può incorrere l’umanità fanno pensare fortemente al desiderio di rivedere il mondo in cui viviamo. Un’ulteriore espressione di voglia di cambiamento e di miglioramento di cui spesso scrittori e scrittrici sono i precursori.

E le regine di questa spinta verso il futuro migliore e possibile sono proprio giovani scrittrici. A ben guardare non è poi così strano, non dimentichiamoci che un nutrito gruppo di critici ritiene che il primo romanzo di fantascienza sia stato lo straordinario Frankenstein scritto dalla diciannovenne Mary Shelley.


venerdì 4 dicembre 2015

Lungo il fiume con Molli




Ciao a tutti!
Prima di tutto mi scuso per l'assenza prolungata.
Si è trattato di un periodo molto intenso ma proficuo.

Oggi vi parlo di "Lungo il fiume con Molli", una vita da castorino :).
La storia di Andrea e Molli è stata scritta due anni fa per un progetto editoriale poi mai concretizzatosi.
Mio figlio aveva partecipato attivamente alla stesura e spesso mi ha chiesto spesso che fine avesse fatto Molli così ho deciso di pubblicare da sola questa storia. Disponibile su tutti gli store on line in versione ebook e presto in cartaceo su Amazon.

La particolarità del romanzo sta nell'inusuale animale in cui si trasforma il protagonista.
Immagino sia inconsueto avere per protagonista una nutria, un animale che non gode poi di molte simpatie. Ma non sarebbe né la prima né l'ultima specie animale a non essere molto amata nella vita reale, mentre in quella immaginifica è adorata.
Pensiamo a Topolino, alzi la mano chi sarebbe felice di avere in casa un vero topo?
Pochini in effetti. E allora perchè parteggiare per un topone dalla lunga coda e non per una nutria dai dentoni arancioni?

Due fratelli, un atto di coraggio, un pizzico di magia e molta curiosità sono gli ingredienti che Andrea possiede e che fanno di lui un bambino molto fortunato.
Questa è la sinossi e spero vi piaccia :)

Il giorno in cui Andrea e suo fratello Francesco vanno al fiume per cercare una tana di castorini non immaginano quello che sta per accadere. 
Andrea, che ha invitato anche i suoi amici Sofia e Ale, si ritrova a dover difendere un castorino dall’aggressività di un ragazzo deciso a fargli del male. 
La caduta accidentale nel fiume di Andrea cambia per sempre ogni cosa. 
Al suo risveglio il bambino non è più lo stesso, per salvarsi dalla corrente ha chiesto aiuto e qualcuno l’ha ascoltato, pensando che il modo migliore per salvarlo dall’annegamento fosse trasformarlo in una nutria. 
Una famiglia di castorini lo accoglie nella loro tana e Andrea, grazie ai suoi nuovi amici Molli e Niko, imparerà a usare la coda, i denti e a scegliere le radici più gustose. Apprenderà il modo migliore per nascondersi dai predatori ma, soprattutto, scoprirà molto sulla vera vita dei castorini. 
Un bambino però non può restare per sempre una nutria. 

Riuscirà Andrea a trovare il modo per tornare quello di prima?

Scopri 
Lungo il fiume con Molli 
su Amazon, Kobo



martedì 13 novembre 2012

I libri di Chiari

Ciao a tutti!
Spero che la vostra settimana sia iniziata bene, purtroppo un po' in tutta Italia l'acqua ha fatto grandi danni...
Mi auguro che stiate tutti bene e che il peggio sia passato.
Io domenica ero a Chiari come sapete e mi sono portata a casa quattro bei libri che di seguito consiglio.
Il primo già lo conoscete ne ho parlato nel post precedente :))

Ringrazio di cuore Fabiana Redivo per la dedica meravigliosa!


Ho portato con me anche il libro di Sara Di Furia, brava e bella autrice di cui ho anche sentito la presentazione. Il suo libro "Niccolò Spirito. Quando le ombre svelano chi sei" mi incuriosisce da morire, ora ce l'ho e devo solo leggerlo :)



Ho acquistato poi un libro molto speciale di Herta Muller, il premio Nobel per la letteratura



Avevo letto "Il paese delle prugne verdi" ed era stato un pugno all'anima, mi ero ripromessa di essere molto felice per leggere di nuovo qualcosa di suo. Forse non sarò molto felice ma leggete questo e poi ditemi che ho fatto bene ad acquistarlo:

"Le regioni interiori non coincidono con il linguaggio, esse ci trascinano là dove le parole non riescono a soffermarsi. Spesso sono le cose essenziali quelle su cui non si può dire più niente, e l'impulso di parlarne scorre bene perché va oltre senza fermarcisi. Solo in occidente si pensa di risolvere questo disordine parlandone. Il parlare non rimette ordine né nella vita nel campo di mais né in quella sull'asfalto".

Potevo venire via senza un libro per bambini? 
Certo che no!



Ho scoperto Roberto Innocenti grazie al buon Chagall e quando ho visto sullo stand de La Margherita editore tutti i suoi libri sono andata in crisi. 
Non potete capire la difficoltà di scegliere tra tanti piccoli gioielli!

Sono molto soddisfatta dei quattro libri che mi sono portata a casa. Come dico sempre, io non leggo mai libri brutti ;)

martedì 7 febbraio 2012

Libreria

Visto che ormai non so più dove mettere i libri una cara amica mi ha consigliato questo modello:



Mio marito improvvisamente ha deciso di comprarmi il Kindle!

venerdì 25 novembre 2011

Un libro a Milano

Cari amici lombardi non dovete farvi scappare l'occasione di visitare la Fiera della piccola editoria a Milano!
Nel sito trovate tutti gli orari delle presentazioni, la piantina degli espositori e tutte le informazioni che possono servire a un visitatore. Vi riporto solo alcuni dati...


Un libro a Milano 2011
Finalmente a Milano uno spazio dedicato all’Editoria Indipendente!
Dove potrete trovare le novità editoriali delle piccole e medie case editrici di tutta Italia.
Perché visitare Un libro a Milano
  • Espositori provenienti da tutta Italia in 1000 mq di spazio espositivo nella
    cornice culturalmente più trend di Milano. Superstudio Più in Zona Tortona,
    nel quartiere della moda e del design di Milano.
  • Ricche proposte culturali
  • Le novità editoriali del 2011
  • Un’offerta diversificata per soddisfare tutti i gusti di grandi e piccoli lettori
  • Originali ed economiche idee per il Natale alle porte
  • Incontri con gli autori
  • Laboratori per ragazzi
  • Happy Hour con gli editori e gli autori
  • L’ingresso al Salone è GRATUITO
Visualizza la mappa
Orari del Salone:
  • venerdì    25 novembre 2011 ore 18,15-21,30
  • sabato     26 novembre 2011 ore 09,30-20,30
  • domenica 27 novembre 2011 ore 09,30-19,30

Io vi consiglio di fermarvi subito all'inizio a sinistra, appena prima del laboratorio per bambini dove troverete lo stand degli autori in vetrina. Ci saranno le mie adorabili colleghe di casa editricie Sabrina Rizzo (Destino), Anna Grieco (Amore al di là del tempo), Alexia Bianchini (Scarn) ma potrete trovare anche Daniele Nicastro (La bambina con il basco azzurro) e, beati voi, parlare con gli autori, scambiare opinioni e domande!
Insomma una bella occasione per fare gli acquisti di Natale e passare una giornata in mezzo ai libri.
Io non ci potrò essere e me ne dispiace moltissimo, ma non si può fare tutto, giusto?
Voi però segnatevelo e poi mi direte se la fiera vi è piaciuta ;))

lunedì 14 novembre 2011

Di ritorno da Chiari

Buon lunedì a tutti!
Io sono ancora un po' intontita dalle emozioni di ieri.
Come vi avevo detto sono andata a Chiari alla Rassegna della Microeditoria.
Con me avevo i miei compagni di presentazioni Davide Sassoli e M.P. Black, due amiche all'ultimo si sono tirate indietro, permettendo così a Davide di non patire troppe chiacchiere femminili ^^
Sono stata felicissima di incontrare di persona Deborah Epifani e Chiara Panzuti. Spero di non averle sconvolte ma quando sono assieme alla mia amica M.P. Black alias Paola De Pizzol (come sa bene Simone Draghetti) sono sempre molto sbarazzina (eufemismo!)
Pranzare con Chiara e Deborah mi ha permesso di approfondire la conoscenza di due amiche virtuali e di progettare con Paola una nuova collana editoriale erotica (questo è uno scherzo, spero!)
Ho rivisto con grandissima gioia la brava Francesca Resta, ma anche il mitico Traz, che non solo mi ha accompagnata all'aperto evitando che, come al solito, stramazzassi al suolo a causa della confusione ma mi ha dato buoni consigli di lettura e mi ha sopportata nelle mie elucubrazioni martiniane.
Verso sera c'è stata anche l'occasione di fare una bella chiacchierata con Vlad e sua moglie, nonché assistere alla presentazione di Adriana Comaschi. Adriana è una forza della natura!
Il caro Mauro Fantini era pure accompagnato dai suoi figli e per una volta ci siamo ritrovati genitori che parlano di figli discoli non i soliti autori iperoperativi in zona di emergenza, molto piacevole direi^^
Avrei voluto parlare di più e meglio con Francesca Angelinelli e con Solange Mela, ma quello che ci siamo dette ha comunque sortito un effetto dirompente.
Credo che le belle sensazioni di ieri mi terranno compagnia a lungo...

Purtroppo nella confusione e nella gioia di rivedere vecchi amici ho fatto solo due foto:

lo stand di Linee Infinite Edizioni con Simone Draghetti, me medesima, Deborah Epifani e Chiara Panzuti


da sinistra verso destra o forse sarebbe meglio dire "seghettate dalla luce che filtrava dalle persiane" trovate: M.P. Black alias Paola, mois, Simona, Deborah e Chiara


Avrei voluto fare molte altre foto ma c'erano troppi libri, troppe persone, troppe distrazioni e io mi distraggo facilmente ;)))



Per finire: non penserete veramente che in una fiera del libro io non abbia comprato nulla?
Infatti non lo pensate, giustamente, perché non solo ho comprato dei libri ma anche molto belli (avevo fatto la wish list!)
Quali?
Eccoli:

Il corvo di Cristallo di Chiara Panzuti


Le leggende di Aron. Il segreto degli undici di Deborah Epifani



Alchemia di Chiara Guidarini



Il libro della vecchia Kate di Benedetta Pini

Pasteris, con un ritmo incalzante e una grande accuratezza storica, ci fa rivivere le emozioni, i colori, le battaglie che infiammarono l’immortale impresa di Annibale. UNA STORIA EPICA, 
UN ROMANZO IMPERDIBILE, IL SOLDATO DI ANNIBALE

Il soldato di Annibale di Adriano Pasteris


Gli occhi dell'Hydra

I fantasy li ho presi perchè mi incuriosivano da tempo, il libro di Pasteris è un romanzo storico e io, anche se non sembra, li adoro! La raccolta di gialli perché ho letto alcune frasi e mi ha incuriosito.
Non temete di ognuno di loro vi farò sapere la mia opinione!





lunedì 18 luglio 2011

Persi in un buon libro

Ciao a tutti!
Sono tornata e vi parlo dei libri che mi sono portata in valigia.
Il primo è il mio ^_^
Ebbene sì, sto correggendo di gran lena un romanzo che ho finito l'estate scorsa e che poi ho lasciato da parte per dedicarmi solo a "Esedion".
Ma di questa mia fatica avrò modo di parlare più avanti...vi anticipo solo un nome Aryn.

L'altro libro, invece, lo potete leggere anche voi ed è





Jasper Fforde è un autore ironico e molto creativo di cui avevo letto "Il caso Jane Eyre", questo romanzo "Persi in un buon libro" è il seguito delle avventure di Thurday Next.


Thursday Next, coraggiosa detective letteraria, è diventata famosa: ha sconfitto Acheron Hades, il terzo uomo più ricercato del pianeta; ha salvato "Jane Eyre" dalla distruzione, migliorandone persino il finale. Anche nella vita privata attraversa un momento di grande felicità. È appena andata avivere con Landen, aspettano un bambino. Ma l'orizzonte è carico di guai. La sorella di Acheron Hades reclama vendetta, la potente e malefica Goliath Corporation pretende a tutti i costi la liberazione del proprio scagnozzo, Jack Shitt, che Thursday ha imprigionato nella poesia "Il corvo", di Edgar Allan Poe. Juris Fiction, la grande macchina della giustizia letteraria, l'accusa di "infrazione della finzione narrativa". La pressione sulla povera Thursday raggiunge il culmine quando la Goliath, con la complicità di una Crono-Guardia corrotta, riesce a "sradicare" dalla realtà suo marito, Landen Parke-Laine, ricostruendo il mondo come se Landen non fosse mai esistito. Le resta una sola via di fuga: rifugiarsi nel magico universo della parola scritta, un universo parallelo con proprie leggi e propri abitanti. Lotterà contro i grammassiti, capaci di divorare metà degli aggettivi di un romanzo, di far sparire in un istante tutta la punteggiatura di un capitolo. Incontrerà personaggi delusi, cancellati prima dell'ultima stesura, condannati a vivere in eterno in un limbo desolato. O gli avventurosi Page Runner, personaggi in fuga dal libro per cui sono stati concepiti.


Non sapete chi è Jasper Fforde?
Ecco la sua pagina wiki:

"Jasper Fforde (Londra, 11 gennaio 1961) è uno scrittore britannico. È figlio di John Standish Fforde, ventiquattresimo cassiere capo della Banca d'Inghilterra(la cui firma appariva sulla cartamoneta britannica), e cugino dell'autrice Katie Fforde. Ha studiato presso la Dartington Hall School.

Ha trascorso i primi anni della sua carriera come assistente operatore per l'industria cinematografica, dove ha lavorato per una serie di film, tra i quali Agente 007 - GoldenEye, ed Entrapment.

Tra le sue pubblicazioni, una serie di romanzi ha come protagonista la detective letteraria Thursday Next: Il caso Jane Eyre, Persi in un buon libro, Il Pozzo delle trame perdute, C'è del marcio e First Among Sequels (l'ultimo attualmente non ancora tradotto in Italiano). È inoltre previsto un sesto romanzo della serie, dal titolo One of Our Thursdays Is Missing. L'autore afferma che Il caso Jane Eyre ha ricevuto 76 rifiuti da editori prima di essere ammesso alla pubblicazione.

The Big Over Easy (2005), che ha un'ambientazione simile ai romanzi che hanno per protagonista Thursday Next, è una revisione del primo romanzo scritto dall'autore, che inizialmente non aveva trovato alcun editore. Il titolo originale era Who Killed Humpty Dumpty?, più tardi divenuto Nursery Crime, che è il titolo ora usato per riferirsi a questa serie di romanzi. Questi descrivono le indagini del DCI Jack Spratt. Il seguito di The Big Over Easy, The Fourth Bear, è stato pubblicato in Gran Bretagna nel luglio 2006; la storia ruota su Ricciolidoro e i Tre Orsi.

I romanzi di Fforde sono caratterizzati da allusioni letterarie, giochi di parole, una trama serrata e aderenza al genere tradizionale. I suoi lavori contengono di solito elementi di metanarrazione, parodia e fantasy.

Fforde è interessato all'aviazione e si diletta a pilotare un Tiger Moth di sua proprietà."


Io aggiungo solo che Mondadori ha recentemente pubblicato "L'ultimo drago".


Per il momento sono circa a metà lettura di "Persi in un buon libro" e mi sta piacendo parecchio, conto di terminarlo presto per il commento finale.

giovedì 9 giugno 2011

I guardiani delle anime. La maledizione della regina

Il 5 giugno è stato presentato in prima nazionale, al San Giorgio di Mantova Fantasy e ha già conquistato i cuori di molti lettori.
Di che libro sto parlando?
Ma della nuova fatica di M.P. Black, I guardiani delle anime.La maledizione della regina.

Jacob Ross è un barbone, ma la sua vita sta per cambiare, per sempre. I Sette Re del mondo gli donano due Katane, che gli regalano l’immortalità e lo trasformano nel Primo Guardiano delle Anime. Il suo compito, ora, sarà quello di vegliare sugli Spiriti Antichi, anime erranti che si reincarnano in corpi di uomini e donne e che vanno aiutate a raggiungere, finalmente, la tanto agognata Luce.

Brandon Davis, quasi diciottenne, frequenta la Fear High School, nel Maine. Le sue giornate trascorrono tra i libri, in compagnia del suo migliore amico Darryl Wright. Ma Brandon, timido, impacciato e sofferente di asma, non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.

Vania Chernikova, sedici anni, è la svitata della scuola. Ragazza punk, vive completamente isolata da tutto e da tutti, fuma quantità smisurate di sigarette e non lega con nessuno. E anche Vania non sa che la sua vita sta per cambiare, per sempre.

In una girandola di emozioni, passioni e ricordi che si perdono nel tempo, Vania e Brandon dovranno affrontare i Guardiani delle Anime e la missione che verrà loro imposta. Una missione che li condurrà in un’epoca lontana, ricca di misteri e di magia, e che li vedrà costretti a rivivere una vita già compiuta e dimenticata. E scopriranno che, spesso, la realtà non è quella che sembra e che il confine tra il bene e il male è davvero sottile.

In questi giorni il blog Le mele del silenzio ha dato il via allo speciale dedicato a questo romanzo e si alterna in questo viaggio di scoperta con il blog di Giulie, L'albero delle gocciole.

Ci sono veramente dei post interessanti, non potete perdervelo!

Ho letto il romanzo in anteprima e posso assicurarvi che si tratta di un libro originale e che merita veramente molta attenzione.

Segnatevelo!



lunedì 14 marzo 2011

Libri e Unità d'Italia

Durante la mia cena tra lettori era uscita anche l'idea di leggere qualcosa sul Risorgimento. Come tutti sappiamo tra pochi giorni, il 17 marzo, ricorrono i 150 anni dell'Unità d'Italia. Mi sono guardata attorno per capire, da un punto di vista letterario, che cosa offrisse di nuovo il mercato su questo tema e condivido con voi i libri che ho trovato.
Siccome sono sempre la solita non potevo che mettere per prime le "Sorelle d'Italia":




Figlie d'Italia. Poetesse patriote nel Risorgimento (1821-1861)
di Mori M. Teresa
€ 18,90, 2011, 199 p., brossura, Editore Carocci (collana Frecce)

Nel processo di unificazione nazionale la poesia ebbe un'importanza straordinaria, contribuendo a formare l'immaginario patriottico, costruendo miti, alimentando emozioni e passioni. Molte furono le donne che parteciparono all'elaborazione di questa sorta di "romanzo popolare" in rima: alcune destinate ad una discreta e duratura fama, altre scrittrici improvvisate e solo occasionali. La loro presenza, che svela una volta di più il protagonismo femminile tra le pieghe della storia, non è qui trattata attraverso gli strumenti della critica letteraria, bensì come espressione della partecipazione delle donne alla lotta per l'unità e l'indipendenza nazionali. Indagando le motivazioni che hanno mosso queste scrittrici e i risultati del loro ingresso sulla scena pubblica, l'autrice si è accostata ad aspetti diversi dei decenni in cui si è fatta l'Italia: i rapporti familiari, la condizione delle donne nella società, il contesto culturale, il processo creativo di simboli che alimentarono l'immaginario collettivo. La documentazione presa in esame, ricca e vivace, non si limita alle testimonianze poetiche ma comprende memorie e corrispondenze, facendoci così entrare nel vivo di un Risorgimento in cui la voce femminile è tutt'altro che inerte e silenziosa.



Donne del Risorgimento. Le eroine invisibili dell'unità d'Italia
Bertolo Bruna
€ 22,00, 2011, 430 p., ill., brossura
Editore Ananke

Il volume racconta il periodo risorgimentale visto "dalla parte delle donne". Una galleria di personaggi femminili che, in modi diversi, hanno contribuito a scrivere pagine di quel lungo, faticoso, controverso periodo che portò all'unità d'Italia. Emergono figure straordinarie che hanno saputo trasformare il loro tranquillo quotidiano in lotta, mettendo in pericolo le loro esistenze e i loro affetti per un futuro che non poteva offrire certezze. Accanto a nomi noti, come quelli di Anita Garibaldi e di Cristina di Belgioioso, l'autrice porta in scena il mondo femminile delle umili combattenti, le eroine delle Cinque Giornate di Milano, nonché le donne che seppero curare i feriti nelle organizzazioni ospedaliere spesso affidate al volontariato femminile. Offre uno spazio ampio al ruolo delle giornaliste straniere che raccontarono con i loro articoli le vicende delle lotte risorgimentali, come Margareth Fuller e Jessie White Mario. Penetra nei versi delle poetesse risorgimentali, come la grande improvvisatrice Giannina Milli o l'appassionata Giulia Molino Colombini, per raccontarne il valore nella costruzione di un ideale patriottico sempre più saldo e sicuro. Si inserisce nel mondo dei salotti: in una società come quella ottocentesca che affidava alla donna sostanzialmente i ruoli di moglie e di madre, questi momenti di incontro rappresentarono una essenziale forma di aggregazione sociale e culturale che cambiò nel corso del secolo.



Troppo umana speranza
di Mari Alessandro
€ 18,00, 2011, 749 p., brossura
Editore Feltrinelli (collana I narratori)

Prima metà del diciannovesimo secolo. Sullo sfondo di un'Italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all'erta e intelligenza acuta, avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che batte la strada nuova della fotografia; e il Generale Garibaldi visto con gli occhi innamorati della splendente, sensualissima Aninha. Siamo di fronte a un'opera che si muove libera nella tradizione narrativa otto-novecentesca, europea e americana. Racconta, esplora documenti, inventa, gioca e tutto riconduce, con sicuro talento, a un solo correre fluviale di storie che si intrecciano e a un sentimento che tutte le calamita. Alessandro Mari scrive un romanzo sulla giovinezza. La giovinezza del corpo, della mente, di una nazione. Una grande storia popolare.





Il romanzo dei Mille
di Fracassi Claudio
€ 20,00, 2010, 416 p., ill., brossura
Editore Mursia (Gruppo Editoriale) (collana Storia e documenti. Biografie)

Per le cancellerie europee erano "una banda di filibustieri". Per Cavour la loro era un'impresa "folle". Quando, nel maggio del 1860, sbarcarono a Marsala 1089 garibaldini - senza divise, con vecchi fucili quasi inservibili, poche munizioni, pochissimi soldi - la loro vittoria sull'esercito borbonico delle Due Sicilie pareva una missione impossibile. Con gli occhi stupefatti dei volontari venuti dal Nord, e attraverso i loro racconti, il libro ripercorre quelle ore e quei giorni: il finto sequestro delle navi a Genova, la tumultuosa traversata, la fredda accoglienza iniziale e il crescente entusiasmo di una popolazione sconosciuta, la fame e le pene degli accampamenti, le paure e il sangue delle lotte corpo a corpo, le barricate di Palermo. Sullo sfondo, gli intrighi della diplomazia, lo sgretolamento del regime dei Borboni, il febbrile interesse dell'opinione pubblica europea. Un'originale ricostruzione dell'impresa che fece l'Italia unita, documentata come un resoconto di viaggio.



Finisco con una nuova edizione di uno dei libri "classici" più belli della nostra letteratura, il cui autore ho ammirato moltissimo da ragazza. Anche la vita di Ippolito Nievo potrebbe essere un romanzo nella sua tragica brevità



Le confessioni di un italiano
di Nievo Ippolito
€ 12,00, 2011, 1104 p.,
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli (collana Romanzi d'Italia)

Scritto da un trentenne che decide di vestire i panni di un ottantenne, le Confessioni sono un'opera anomala. In apparenza ci sarebbero tutti gli ingredienti del romanzo storico: un castello, una guerra, le vicende confuse della nascita di una nazione, un giovane affamato di avventura, una storia d'amore. Ma ciascuno di questi elementi porta in sé un'incrinatura, il segno di un'incertezza, di un'inquietudine. Attraverso la riduzione comica di tutto ciò che è eroico, la parodia della letteratura di genere, la distorsione umoristica del feuilleton, Nievo percorre l'Italia in lungo e in largo, realizzando un romanzo profondamente europeo, ricco, libero, divertente. Prefazione di Sergio Romano.

Mi sembrano tutti titoli molto interessanti.
Ho anche cercato se c'erano graphic novel, chiamatemi pure pazza, ma vedrei così bene la narrazione dell'impresa dei Mille, nella veste molto giovanile ed elegante della graphic novel.
Non ho trovato niente, peccato!

mercoledì 22 dicembre 2010

Numeri e libri


Dopo l'alfabeto dei libri, questa volta voglio provare con i numeri dei libri.
Titoli di romanzi e saggi che ho letto che iniziano con numeri dall'1 al 9, magari se me ne viene in mente uno con lo zero...

1 "Uno, nessuno, centomila" di Luigi Pirandello

2 "Due" di Irène Némirovsky ma anche le Due torri di Tolkien

3 "Tre uomini in barca" di J.K.Jerome

4 "I quattro re" di Romina Principato

5 "Il quinto giorno" di Frank Schätzing

6 "Sei personaggi in cerca d'autore" (a Pirandello piacevano i numeri ^^)

7 "Il settimo papiro" di Wilbur Smith

8 "1984" di George Orwell (Vabbè, l'otto è in mezzo, ma che volete, adoro questo libro!!!)

9 "Novecento" di Alessandro Baricco (che però ho in libreria e non ho ancora letto!)

Zero?




Mah, a parte 007, non mi viene in mente nulla, suggerimenti?

Torreditanabrus miha dato un grande aiuto!
Ecco lo zero:
"Meno di zero" di Ellis

martedì 7 dicembre 2010

Scrittrici italiane

Visto che siamo in tema natalizio e, come si sa, è il momento top per le vendite librarie mi sono messa a pensare anche io a suggerimenti di letture.
Certo non voglio mettermi in concorrenza con blog più precisi e puntuali del mio, perchè non ho la loro bravura. Quindi ho pensato che anzichè proporre libri novità, sfornati caldi caldi per questo Natale potrei suggerire libri "vecchi".
Tre per ogni settimana, e possibilmente di donne dimenticati della nostra letteratura italiana ;))) (nessuno ha detto che devo essere imparziale!)
Io appoggio da sempre la teoria di Antonia Arslan che dice chiaramente che nella nostra letteratura c'è una "galassia sommersa" di brave autrici troppo presto dimenticate.

Come prima non potevo non mettere Emilia Salvioni di cui sono fan accanita.



da Wikipedia :
Emilia Salvioni (Bologna, 2 aprile 1895 – Bologna, 4 giugno 1968) è stata una scrittrice italiana. Fu una delle autrici di letteratura più pubblicate tra gli anni venti e gli anni cinquanta del XX secolo[senza fonte].

Nata da famiglia di origini pievigine, visse tra Bologna, dove il padre si era trasferito per insegnare alla locale Università, e Pieve di Soligo, cui rimase sempre fortemente legata, tanto da ritenersi "veneta per quattro quarti".

Emilia Salvioni pubblicò 21 romanzi per adulti e 14 per ragazzi, collaborando con varie case editrici (Mondadori, Cappelli, SEI, SALES). La sua attività giornalistica produsse centinaia di interventi sui giornali, in forma di racconti brevi, elzeviri e commenti di respiro nazionale.


Vista la difficoltà di reperimento dei suoi testi non posso che suggerire
Lavorare per vivere


Opera tra le più significative di Emilia Salvioni, questo romanzo è un inno alla femminilità di fine Ottocento. Sono pagine ricche di sentimento e suggestione, in cui le due sorelle Urban rompono, come spesso accade coi personaggi di Elisa, la quotidianità imperitura del piccolo centro rurale. Alla consuetudine di maniera, al ritmo lento e cadenzato che nasconde dietro la facciata della solidarietà e della comprensione una realtà di soffocante controllo sociale e di ammorbante pettegolezzo, le protagoniste oppongono con tenacia una scelta. Una volontà che è di studio, che diviene poi lavoro. In una società costruita per l’uomo e subita dalle donne, le due sorelle impongono la propria visione, i propri progetti, la loro caparbia voglia di libertà di potersi gestire. Le accompagna lo sguardo attento e affettuoso della Salvioni, le segue la sua versatile e deliziosa ironia, le avvolgono le istantanee che vivificano sapientemente in poche righe personaggi strambi e gustosi.
Là dove la provincia veneta si fonde con la campagna, e i primi rumori della cittadina affondano nelle armonie ritmate dei campi, Emilia Salvioni ha saputo dare dignità, forza e maestosità alle paure, ai sentimenti, alle speranze di due piccole vite di paese in un grande, prezioso affresco poetico-letterario.




Poi vorrei suggerire Annie Vivanti, bravissima scrittrice e poetessa, passata alla storia solo come l'amante, forse, di Giosuè Carducci.



Di lei wikipedia dice moltissimi dettagli:

Anna Emilia (Annie) Vivanti (Norwood, 7 aprile 1866 – Torino, 20 febbraio 1942) è stata una poetessa italiana. Visse ed operò all'interno di varie culture e fu scrittrice eccentrica, personaggio dagli interessi multiformi, protagonista della vita intellettuale e mondana di molti paesi.
Figlia di Anselmo Vivanti, patriota mantovano di antico ceppo ebraico, e di Anna Lindau (scrittrice tedesca, sorella dei celebri letterati Paul e Rudolph, d'importante casata germanica), Annie Vivanti nacque il 7 aprile 1866 a Londra, dove il padre, seguace degli ideali mazziniani, aveva trovato rifugio politico in seguito ai moti di Mantova del 1851.

Cresciuta fra l'Italia, l'Inghilterra, la Svizzera e gli Stati Uniti, dopo aver vissuto esperienze stravaganti come artista di teatro la Vivanti esordì nel mondo letterario con la raccolta poetica Lirica (Milano, Treves 1890), pubblicata in Italia con la prefazione di Giosuè Carducci, che le dette subito un vasto successo di pubblico e legò il suo nome a quello del grande poeta italiano per il quale Annie nutrì un intenso sentimento che durò fino alla morte di lui. Nel 1891 pubblicò il primo romanzo, Marion artista di caffè concerto (Milano, Galli) ma dopo il matrimonio con l'irlandese John Chartres - celebrato in Inghilterra nel 1892 - la Vivanti trascorse quasi venti anni fra l'Inghilterra e gli U.S.A., scrivendo soltanto in inglese racconti (Perfect, 1896; En Passant, 1897; Houp-là, 1897; A fad, 1899), romanzi (The Hunt for Happiness, 1896; Winning him back, 1904) e opere teatrali (That man, 1898; The ruby ring, 1900). In Italia sembrò aver lasciato la letteratura, con l'unica eccezione del dramma La rosa azzurra, rappresentato in teatro fra il 1898 e il 1899, l'unico clamoroso insuccesso della sua fortunata carriera, mai pubblicato.

Un nuovo capitolo della sua vita si aprì dopo il 1900, anche a seguito di un difficile periodo vissuto a cavallo fra i due secoli, quando la figlia Vivien - nata nel 1893 - cominciò ad affermarsi come enfant prodige del violino ed in breve divenne una acclamata celebrità internazionale. Dall'esperienza del successo di Vivien, Annie trasse motivo per un suo rilancio in letteratura, prima col racconto The true story of a Wunderkind (1905) e poi con l'opera sua più celebre, The devourers, scritta e pubblicata in Inghilterra nel 1910 e poi riscritta in italiano col titolo I divoratori (1911) con cui, dopo vent'anni, tornò a dominare il mercato editoriale italiano. Da questo momento in poi, fino alla fine degli anni trenta, Annie Vivanti conobbe un successo ininterrotto con romanzi come Circe (1912), Vae Victis (1917), Naja tripudians (1920), Mea culpa (1927); raccolte di novelle (Zingaresca, 1918; Gioia, 1921; Perdonate Eglantina, 1926); drammi (L'Invasore, 1915; Le bocche inutili, 1918); opere per l'infanzia (Sua altezza, 1924; Il viaggio incantato, 1933); réportages di viaggio (Terra di Cleopatra, 1925). Le sue opere furono accompagnate sempre da un notevole successo internazionale di pubblico e di critica, furono tradotte in tutte le lingue europee e recensite da grandi nomi della cultura quali Benedetto Croce (che le dedicò due saggi critici nel I e nel VI volume della Letteratura della nuova Italia) e Giuseppe Antonio Borgese in Italia, George Brandes, Jaroslav Vrchlický, Rado Antal e Paul Heyse in Europa.

Durante la Prima guerra mondiale, la Vivanti si impegnò a difendere la causa italiana sulle colonne dei principali giornali inglesi e nell'immediato dopoguerra abbracciò la causa delle nazionalità oppresse principalmente in chiave antibritannica, avvicinandosi sempre di più a Mussolini e al nascente fascismo. Contemporaneamente sostenne col marito - attivista sinnfeiner - la causa dell'indipendenza irlandese, impegnandosi su varie testate giornalistiche europee e facendo da assistente alla delegazione irlandese a Versailles nel 1919, dove strinse un rapporto d'amicizia personale anche con Zagloul Pascià d'Egitto.

Stabilitasi da anni definitivamente in Italia, accompagnata sempre dal fedele segretario Luigi Marescalchi, Annie Vivanti era una celebrata ed ormai anziana scrittrice quando la svolta anglofoba del regime fascista la colpì, nel 1941, con un provvedimento di domicilio coatto ad Arezzo, in quanto cittadina britannica. Presto liberata per diretta intercessione di Mussolini, poté tornare a Torino, dove risiedeva, ma l'aggravarsi delle sue condizioni fisiche e la notizia della morte di sua figlia Vivien, suicidatasi a Hove nell'autunno 1941, precipitarono la situazione ed ella morì, il 20 febbraio 1942, poco dopo essersi convertita al cattolicesimo. È sepolta al Cimitero Monumentale di Torino, e sulla sua semplice tomba sono scritti i primi versi della più celebre fra le poesie che Carducci le aveva dedicato:

« Batto alla chiusa imposta con un ramicello di fiori /
Glauchi ed azzurri come i tuoi occhi, o Annie. »


In effetti da sola la sua vita pare un romanzo, quanti di voi la conoscevano?
Io vi suggerisco di leggere un libriccino piccino picciò in cui traspare tutta la sua sensualità e, se vogliamo, cattiveria:
Marion artista di caffè-concerto



Come Marion, anche Annie Vivanti prima dei vent'anni era stata un'artista di café chantant; e con Marion, adolescente ed amorale stellina delle ribalte, nasce il suo primo, più celebre e longevo personaggio, che nella finzione letteraria incarna l'anima della sua autrice. Il pubblico decretò il successo del romanzo proprio grazie alle pieghe morbose di questa storia di perdizione, nonché per gli aspetti autobiografici che conteneva, mentre un condizionamento moralistico impedì all'establishment della letteratura di accettarlo in tutto il suo valore. Eppure quest'opera senza morale e senza lieto fine possiede una eccezionale attualità, perché tratta di un personaggio estremo, raccontato col realismo di chi vive la scena come dall'interno dell'anima di chi la vive.

E per finire Neera



Di lei wikipedia dice:

Neera, pseudonimo di Anna Zuccari (Milano, 7 maggio 1846 – Milano, 13 luglio 1918), è stata una scrittrice italiana.
Nacque in una famiglia borghese da Fermo e da Maddalena Manusardi, che morì quando Anna aveva solo dieci anni. Conclusi gli studi elementari, rimase nella casa paterna fino alla morte del padre nel 1866, circostanza che le impose di trasferirsi a Caravaggio presso due zie nubili, vivendo in precarie condizioni economiche; nel 1871 sposò il banchiere Emilio Radius, con il quale ebbe due figli, Adolfo, che divenne ingegnere, e Maria, che sposò nel 1898 l’editore e giornalista Guido Martinelli.

Raggiunta la tranquillità economica e ristabilitasi a Milano, vi frequentò l'ambiente letterario, esordendo nel 1875 come scrittrice di novelle pubblicate in importanti riviste del tempo - il «Pungolo», «L'illustrazione italiana», il «Marzocco» - viaggiando ed entrando in contatto con Verga e Capuana, esponenti della corrente letteraria del Verismo, alla quale ella stessa aderì. Nel 1890 fu tra i fondatori della rivista «Vita intima», che tuttavia cessò le pubblicazioni l'anno dopo. Negli ultimi anni Neera fu colpita da un tumore che le impedì di scrivere - ma riuscì a dettare le sue memorie, Una giovinezza del secolo XIX, pubblicate postume nel 1919 - e la condusse alla morte nel 1918.

Scrittrice prolifica e di successo, il tema dominante della sua narrativa è l’analisi della condizione femminile – della quale ella accetta il ruolo socialmente subordinato [1] – limitandosi a rivendicare le ragioni del cuore e della sensibilità femminile a fronte della mediocrità della realtà quotidiana nella quale le protagoniste dei suoi romanzi finiscono per ripiegare.


Io vi suggerisco Crevalcore



"Questa di "Crevalcore" è una strana storia, che a riassumersi risulta gratuita, un montaggio di motivi e di tempi già uditi, un impasto romanesco messo insieme a effetto, insomma una ben poco leggibile cosa. Eppure, entrandovi, la voglia che hanno i bambini quando si racconta loro una favola, sapere come va a finire, nasce anche nel lettore smaliziato. Ci sa fare la nostra romanziera milanese, sa come catturare l'attenzione di quel pubblico di cui si è dichiarata fedele ed è tanto preoccupata. Se rinascesse oggi, sarebbe un'autrice di best-seller, capace com'è prima di stuzzicare l'attenzione del lettore e poi, avutala, di permettersi persino di scrivere solo di ciò che le sta a cuore: la sensibilità femminile, i soprusi sociali, l'incommensurabile violenza che la realtà esercita su chi è devoto al sogno e alla fantasia." (dalla presentazione di Gina Lagorio)

Bene mi pare che per oggi possa bastare questo tuffo nel passato...
Buone letture!

mercoledì 1 dicembre 2010

Citazione della sera

Questa sera vi lascio una citazione che mi ha fatto molto riflettere, la condivido con voi.



Da "Memorie di Adriano" Marguerite Yourcenar.

"Come chiunque altro, io non dispongo che di tre mezzi per valutare l'esistenza umana: lo studio di se stessi è il metodo più difficile, il più insidioso, ma anche il più fecondo; l'osservazione degli uomini, i quali nella maggior parte dei casi s'adoperano per nasconderci i loro segreti o per farci credere di averne; e i libri, con i caratteristici errori di prospettiva che sorgono tra le righe. Ho letto, più o meno, tutto quel che è stato scritto dai nostri storici, dai nostri poeti, persino dai favolisti, benché questi ultimi siano considerati frivoli, e son loro debitore d'un numero d'informazioni, forse, maggiore di quante ne abbia raccolte nelle esperienze pur tanto varie della mia stessa vita. La parola scritta m'ha insegnato ad ascoltare la voce umana, press'a poco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue m'hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l'andar del tempo, la vita m'ha chiarito i libri.
Ma questi mentono, anche i più sinceri.
I meno abili, in manzanza di parole e di frasi nelle quali rinchiuderle, colgono, della vita, un'immagine povera e piatta; altri, come Lucano, l'appesantiscono, l'ammantano di una dignità che non possiede. Altri ancora, al contrario, come Petronio, l'alleggeriscono, ne fanno una palla vuota e saltante, che è facile prendere e lanciare in un universo senza peso. I poeti ci trasportano in un mondo più vasto, o più bello, più ardente o più dolce di quello che ci è dato; perciò appunto, diverso, e, in pratica, pressoché inabitabile. I filosofi sottopongono la realtà, per poterla studiare allo stato puro, press'a poco alle stesse trasformazioni che subiscono i corpi sotto l'azione del fuoco o del macero: di un essere o di un avvenimento, quali li abbiamoconosciuti noi, pare non sussista nulla in quei cristalli o in quella cenere. Gli storici ci propongono una visione sistematica del passato, troppo completa, una serie di cause ed effetti troppo esatta e nitida per aver mai potuto essere vera del tutto; rimodellano questa docile materia inanimata, ma io so che anche a Plutarco sfuggirà sempre Alessandro. I narratori, gli autori di favole milesie altro non fanno che appendere in mostra sul banco, a guisa di macellai, piccoli pezzi di carne graditi alle mosche.
Mi troverei molto male in un modo senza libri, ma non è lì che si trova la realtà, dato che non vi è per intero."