Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

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martedì 15 dicembre 2015

S-consigli di lettura di Feltrinelli


Ciao a tutti!
Da molto tempo non scrivo post simili ma credo che ogni tanto faccia bene dire la propria opinione, con calma e senza agitarsi.
Succede che un libraio venga intervistato su Repubblica, di per sè una notizia visto che i librai sono una razza in via di estinzione, per lo più sostituiti da direttori commerciali che gestiscono le grandi librerie come gestirebbero un grande magazzino.
Succede che il direttore parli della sua esperienza come se avesse settant'anni e fosse prossimo alla pensione. Invece di anni ne ha solo 52 e probabilmente svolgerà quel lavoro per altri quindici anni.
Succede che faccia il punto sulla situazione vendite e dia consigli per i lettori.
Qui trovate l'articolo: 
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/12/15/news/_la_bologna_che_legge_e_giovane_fumettara_e_ammira_saviano_-129524328/

"Marco Bonassi, da tre anni alla guida dello storico negozio sotto le Torri (ah, ma forse non è un libraio ma davvero un manager, un direttore commerciale), all'età di 52 anni - tanti quanti ne conta la Feltrinelli - ha redatto una sua personale playlist, che ha chiamato più sobriamente "Scelti per voi", dieci titoli di saggistica e dieci di narrativa, che da oggi sottopone ai lettori. Valida un mese, fino Natale, poi seguiranno i consigli di altri colleghi."

Questo è quello che ha chiesto l'intervistatrice, una playlist dei libri che gli piacciono. I libri che piacciono a lui personalmente, non in qualità di direttore della libreria.

"Ho guardato negli scaffali di casa, verificato cosa sia ancora in commercio, e scelto libri di cui ci si è magari dimenticati, ma che hanno valore. "Il caos prossimo venturo", ad esempio, di un economista indiano, Prem Shankar Jha, uscito 10 anni fa, anticipa profeticamente le tesi di Thomas Piketty sul capitalismo del XXI secolo. "Una storia commestibile dell'umanità" di Tom Standage sfata un bel po' di miti sul cibo naturale".
"Uno dei più bei racconti mai scritti, "Michael Kolhaas" di Kleist. "Leviathan" di Julien Green. Un po' di poesia, che ci vuole, "Composita solvantur" di Franco Fortini. "Il soccombente", di Thomas Bernhard...".
"Non ama la narrativa di oggi" afferma l'intervistatrice e lui ribatte
"No, non è vero, ho scelto anche Houllebecq. Non ne condivido le idee, ma lo considero un autore geniale. E la letteratura non è politica.
"Di autrici nemmeno una?" chiede l'intervistatrice
"Lo confesso, non ne leggo molte. E non volevo barare, né fare il politicamente corretto".

L'articolo e in particolare questa frase ha suscitato, inutile dirlo, tanto clamore.
Le scrittrici si sono indignate e hanno risposto per le rime.
A parte il fatto che non leggere donne è sua scelta personale che limita la sua visione del mondo e quindi è lui che ci rimette perchè quello che ha scritto Irène Némirovsky, giusto per citarne una, lo avrebbe arricchito di certo. 

In questa intervista ci sono però altre affermazioni che meritano di essere analizzate.

Se leggiamo l'articolo nella sua interezza notiamo altri due punti dolenti, nel senso che fanno male al lettore. 
Leggiamo bene i suoi consigli di lettura, quelli che dà ai lettori della sua libreria, sebbene abbia detto che è la sua lista personalissima.
A parte escludere le scrittrici (sarebbe carino conoscere quali siano le elette che meritano la sua attenzione. Forse quelle che scrivono sotto pseudonimo maschile e lui ha scoperto poi essere donne? Non lo sapremo mai...)

Noto che inserisce nella playlist solo un autore italiano e ne esclude tantissimi altri (maschi o femmine) 
 ("ma resta indiscusso il primato di Calvino, l'autentico longseller." Come a dire che come il grandissimo e defunto Calvino non esiste nessun altro. Chi può negarlo? )

Se la produzione italiana fosse davvero così scarsa sarebbe una gran tristezza, per fortuna anche su questo si sbaglia. Come si sbaglia nello stigmatizzare le librerie Coop come megastore. 

(Quanto è cambiata la Feltrinelli con l'avvento delle librerie Coop?
"Abbiamo capito che dovevamo studiare bene chi entrava da noi, e fatto la nostra gara. Siamo rimasti libreria pura: non un megastore.)

Quindi ora non è più una questione personale, ora è il direttore di una libreria e deve comportarsi come tale. 
Interessante il cambio di prospettiva...

Allora anche io, proprio come lui, non voglio essere politicamente corretta perchè non mi interessa. 
Perché a differenza del signor direttore della libreria io non sono nessuno e non ho nemmeno la responsabilità dovrebbe sentire su di sè qualcuno che riveste il suo ruolo nel momento in cui parla a tutta l'Italia. 

Io lo ammetto, scrivo pure fantascienza, argomento maschile quindi mi odierebbe fin da subito, il libraio, considerato poi che la fantascienza proprio non vende, figuriamoci! 

Perciò non ho problemi a dire che io sono scorretta, non ho mai frequentato librerie Feltrinelli perchè dalle mie parti non ce ne sono ma soprattutto perchè mi trovo benissimo nelle librerie indipendenti e nella mia Libreria Coop di fiducia che è tutto tranne che un mega store e in cui ricevo sempre consigli utilissimi. Perchè quello dovrebbe fare un libraio: incentivare alla lettura e non indisporre il lettore. Che per la cronaca è per lo più lettrice. E un venditore dovrebbe sapere che indispettire i clienti non è una bella mossa per convincerli ad acquistare.

"Ci rimane la fiducia che pensino a noi come a un luogo familiare, dove andare a farsi autografare una copia o ascoltare un cantante, e non solo come a uno spazio che contiene libri. Che è quel che vogliamo essere."

Come potrei pensare a Feltrinelli come a un luogo familiare quando chi lo dirige si comporta come Frau Rottermaier e si arroga la vanità di escludere generi letterari e umani?

Da adesso in poi farò anche io una scelta personale, mi guarderò bene dall'andare a fare acquisti in una libreria Feltrinelli che non crede nè nella narrativa, nè nelle donne  e soprattutto non crede negli autori italiani.   

Lasciatemi concludere dicendo che è comunque stupendo poter ribattere alle parole di chi non la pensa come me, ma che è ancora più bello poter scegliere.

W Kobo, W Amazon!
W le librerie Coop! W le librerie Giunti al punto!

martedì 19 agosto 2014

Chiuso per vita reale

Ciao a tutti!
In questi mesi sono accadute molte cose, alcune bellissime, entusiasmanti che mi hanno dato tanta energia. Per la maggior parte hanno dei nomi stupendi e dei sorrisi ancora più affascinanti.
Queste esperienze sono state indispensabili per affrontare le ultime due settimane. Non avevo mai dovuto sopportare così tanti lutti e delusioni tutti insieme. Tutto nello stesso giorno.
Sono felice di avercela fatta.
Sono felice di non avere mai perso la prospettiva giusta e di essere salita sopra il banco a cercarne una nuova.
Il merito non è mio, ma di chi mi è accanto famiglia, amici e amiche preziose che non hanno mai dubitato di me e mi hanno sostenuta.
Grazie a loro posso chiudere il portone pesante che mi imprigionava e andare avanti.
Inizia una nuova era.
E vi confesso che la chiusura di quella vecchia, sebbene non indolore e non prevista, mi ha sollevata non poco.
Il blog è ufficialmente chiuso. 
La nuova vita è appena iniziata


domenica 25 novembre 2012

Il messaggio di Pearls

Buona domenica!

Avrei tanto da raccontarvi, a partire dalla presentazione della settimana scorsa, passando per le letture finite e le iniziative a cui ho partecipato.
Lo farò, ma non ora.
Questo post è per me. 

Sapete che non sono solita all'autoincensazione, che mi muovo sempre con molta umiltà.
Ma oggi, no. Oggi voglio darmi una botta sulle spalle e dirmi: "Brava Claudia, così va bene!"
Sì, non sarò modesta, per una volta mi dirò che ce l'ho fatta.
Il messaggio che volevo inviare con Pearls è arrivato forte e chiaro e, una lettrice con non conosco, con cui non ho mai parlato, lo ha letto e ha capito esattamente quello che volevo dire.
Non so gli altri, ma io scrivo per questo, per comunicare qualcosa che per me è importante, per veicolare un messaggio che ritengo degno di essere ascoltato.
Per questo motivo sottraggo tempo, che non ho, alla famiglia, ai miei rapporti sociali e anche alla lettura.
Per questo motivo ho lasciato attività molto più immediatamente soddisfacenti, per scrivere.
Poi non se ne può più fare a meno, è vero, ma io scrivo affinché chi legga comprenda quello che voglio dire.
Oggi è successo.
Trovare la recensione di Pearls nel bellissimo blog Diario dei pensieri persi è stata una stupenda sorpresa!
Francesca Rossi ha colto ogni riferimento che io ho cercato di dare, comprendendo fino in fondo il messaggio del romanzo.
Questo, unito anche all'attenta analisi che ne fa, mi ha riempita di gioia e di coraggio.
Vi invito a leggere interamente il post del Diario, ma non posso non riportare la chiusa finale della recensione:

"Leggete Le Cronache di Gaia. Pearls di Claudia Tonin. Non ve ne pentirete e forse avrete voglia di scoprire un po’ di più del sesso opposto, perché è nella diversità che nasce nuova e vigorosa vita, non nell’appiattimento e nel ripiegamento su se stessi o sul proprio genere."

Scrivere è faticoso, con buona pace di quelli che si scandalizzano quando lo dico, scrivere costa fatica e sacrificio, come molte altre espressioni artistiche.
Eppure quando la nostra opera, il frutto di tanta fatica, tocca il cuore e l'anima di qualcuno, ecco allora la fatica scompare.
Proprio come, dopo una lunga camminata in salita, si arriva sulla cima del monte e di guarda l'orizzonte.

Buona domenica!


mercoledì 10 ottobre 2012

Seminatore di stelle


(visto e letto sulla bacheca di un'amica su FB ed era così bella che ho deciso di condividerla anche con voi)

Il “Seminatore di Stelle” è una statua che si trova a Kaunas, Lituania. 

Come si può vedere nella foto, durante il giorno nessuno ci fa molto caso. 

Un altro bronzo e niente più, ereditato dal vecchio regime sovietico. 

Però quando arriva la notte, la statua giustifica il suo nome.






Morale? 

Non demoralizzatevi e continuate a seminare le stelle, anche se apparentemente non si vedono.



lunedì 11 giugno 2012

Gruppi al lavoro

Molti dei partecipanti del San Giorgio di Mantova stanno facendo dei resoconti e dei ringraziamenti, io credo che farò due post distinti.
Perché il mio week end aveva due fronti aperti di attività e non voglio mettere in ombra nessuna delle due splendide iniziative in cui ero coinvolta. Dunque di seguito renderò conto dell'inaugurazione di F4 e del San Giorgio di Mantova Fantasy.
In questo post però vi parlo delle condizioni avverse.
Sarebbe bello se quello che programmiamo filasse sempre liscio, senza intoppi. Poche volte è così.
C'è sempre l'imprevisto dell'ultimo minuto, sia esso un acquazzone o un lutto, una malattia o un terremoto.
Sembro esagerata?
Non credo. 
Questi sono i veri imprevisti, perché noi, con le nostre forze, non possiamo rimediare al terremoto, alla malattia o alla morte di una persona cara. Questi sono i veri imprevisti, che chi organizza non vuole nemmeno immaginare. Perché se accadono non c'è nulla da fare. 
E' frustrante, molto frustrante. Ma aiuta a crescere. Impariamo i nostri limiti. Perché per quanto bravi, intelligenti e forti siamo limitati. Se siamo soli.
Il gruppo è l'unica cosa che può far fronte agli imprevisti.
Non avrei mai potuto farcela in questi due giorni se, in entrambe le manifestazioni, non avessi avuto accanto delle persone eccezionali, mi piace pensare che anche loro pensino lo stesso di me...
Sono stati in grado di capire le mie comparizioni e sparizioni e di questo sono grata a tutti!
Dunque in questi due giorni ho avuto la conferma di una delle mie convinzioni più forti: il gruppo vince!


venerdì 25 maggio 2012

Tempeste




LA TEMPESTA di Giorgione, uno dei quadri più misteriosi della nostra storia dell'arte.
Dipinto senza disegno preparatorio, solo con l'uso del colore nel 1505, è conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia



Ci sono giorni in cui non succede niente.
Calmi, piatti come le acque di un lago di alta montagna.
Altri in cui le sorprese, gli imprevisti, ti fanno imbestialire, gioire, piangere.
Non so quali siano migliori.
So che io non amo le acque ferme ma il mare in tempesta.
Questa settimana c'è stata tempesta quasi ogni giorno, ma il bello deve ancora venire.
Devo prepararmi perchè l'estate sta per arrivare...




Buon week end!

domenica 20 maggio 2012

Considerazioni

Ieri non ho scritto nulla, ero troppo addolorata per commentare.

Non è più come un tempo. Una volta ero cinica, fatalista. Avere dei bambini mi ha cambiata, ora quando muore un figlio, una figlia, il mio primo pensiero, va subito alla sua mamma e di conseguenza a me stessa se mi capitasse la stessa cosa. Anche oggi, con tutto quello che è accaduto in Emilia Romagna, con altri lutti, non posso non pensare a quelle povere ragazze e ai loro inimmaginabili dolori. Per loro e le loro famiglie, ma anche per gli amici, la vita è cambiata per sempre.
Ogni giorno qualcuno muore e qualcuno nasce, la differenza è tutta in noi, in come viviamo questi fatti quotidiani. Quando avevo l'età delle ragazzine ferite scrivevamo nei diari. "Non importa se per il mondo non sei nessuno, per qualcuno sei il mondo".
Ecco, questo fa la differenza, per qualcuno ieri e oggi il mondo come lo conoscevano è finito.
E non parlo di chi non c'è più.




Ho cercato una musica che potesse infondere forza e l'unica che mi è venuta in mente è questa




venerdì 16 marzo 2012

I'm back

A dieci giorni di distanza ritorno.


Devo dire che sono commossa dall'affetto e dalla stima che molti di voi mi hanno dimostrato, sia pubblicamente che in privato.


Se prima l'idea di chiudere il blog mi faceva male, ora la ritengo proprio impossibile.


Magari non ci sarò con costanza, non scriverò grandi recensioni o avrò rubriche fisse.


Credo che Esedion tornerà a essere un diario personale in cui riporterò tutte le idee che mi passano per la mente e segnalerò le cose che mi piacciono.


Un grazie di cuore per chi mi ha seguito nonostante il silenzio e si è espresso in favore della sopravvivenza di questo mio piccolo blog.


Ho molte sorprese nel cilindro, che spiegheranno anche il mio momento di crisi, ma ogni cosa a suo tempo...


Per oggi vi auguro:



e vi lascio una canzone che si adatta al mio stato d'animo attuale


domenica 4 dicembre 2011

Che fare di domenica?

Buona domenica!
Questa mattina mentre mi "dilettavo" in una delle attività che odio di più, stirare, ho iniziato a pensare.
Penso sempre mentre stiro, è un lavoro talmente stupido e inutile  che se non penso ad altro mi butto dal balcone^^
E oggi ho pensato a quello che si può fare in una domenica come questa: caliginosa, umida  e anche un po' sonnolenta.
Ci sono molte possibilità, dipende dalle nostre passioni e dalle nostre attitudini.


Per i più sportivi e per gli amanti delle endorfine da corsa, andare a correre, perchè non c'è niente di meglio di una bella corsa per liberare la mente!





Ma anche immergersi nell'acqua calda delle terme e guardare fuori il freddo grigiore autunnale, può essere una valida alternativa.





Andare al cinema! 
Dicono che Anonymous sia proprio un bel film







Andare a vedere una mostra, visitare un museo e immergersi nella bellezza.





Ma anche chiamare degli amici e organizzare un bel torneo di Risiko, Monopoli, Scarabeo e chi ne ha più ne metta!





Leggere!





Scrivere quella storia che sono tre giorni che gira per la testa


Andare a trovare una vecchia amica o un vecchio amico.


Farsi una maratona dei film di Guerre Stellari (tutti e 6!)





Non fare niente e guardare il fuoco che scoppietta nel camino.





Andare a teatro.


Fare shopping!





Oppure, per i pochi fortunati che lo possono fare, non alzarsi proprio dal letto e passare tutto il giorno a fare l'amore con il proprio amato/amata.





Insomma di possibilità ce ne sono molte perciò auguro a tutti voi una buonissima domenica, qualsiasi cosa decidiate di fare^^

martedì 25 ottobre 2011

Vuoto apparente



opera di Antonio Bardino - Transit to Charles de Gaulle airport


Non so da dove nascano le idee.


Mi piace osservare i luoghi, le persone e quando sono pronta parlo di loro.


Ma guardare il mondo è la mia attività principale.


Non passare attraverso la vita senza prestare attenzione, ma osservare chi mi è accanto.


Forse è per questo che gli spazi vuoti non mi paiono mai tali.


L'assenza di una persona me la fa sentire vicina come non mai.


 La sua mancanza amplifica la fisicità tanto da rendere impossibile credere che non ci sia. Più.





sabato 8 ottobre 2011

Alcune riflessioni sul tempo

La prima settimana di ottobre si è aperta con una domenica frenetica ma in compagnia di amici.
In questi primi giorni è finita definitivamente l'estate.
Ho fatto una presentazione divertentissima come autrice e una come moderatrice. E sapete una cosa? Sono più brava a presentare gli altri che me stessa!
In questi primi giorni del decimo mese mi è stato prestato un nuovo libro "Il mangianomi" che ho iniziato da poco a leggere e che mi incuriosisce molto.
Sempre in questa prima settimana, ho finito e spedito un racconto che segna una frattura definitiva con il mio precedente modo di scrivere, vedremo se piacerà...
Ho iniziato la correzione, o meglio, ho stressato un amico per avere le sue correzioni di un romanzo che parrebbe avere più possibilità di pubblicazione rispetto ad Aryn. Ho molta fiducia in questo mio scritto, intanto ci lavoro poi si vedrà.

La prima settimana di ottobre si è portata via una mia collega e amica.
Sono giorni difficili. Una parte di me va avanti, un'altra, quando meno me l'aspetto, mi pugnala alle spalle con ricordi di risate. Non riesco ancora a capacitarmi del fatto che non sentirò più la sua voce.

Così coccolo Alberto che, con la saggezza dei suoi tre anni, mi dice:
"è bello fare le coccole. Bisogna farle più spesso mamma!"
Ha ragione.



venerdì 23 settembre 2011

Grazie neutrini!

La notizia è di quelle che non passano inosservate.
Ieri sera il primo annuncio titubante, oggi qui la conferma.
La fantasia che supera la realtà o meglio tutto ciò che l'uomo riesce a immaginare prima poi viene dimostrato come concreto e reale.
Nella mia smodata fiducia nell'essere umano sono convinta che in noi abbiamo tutte le risposte perchè siamo scritti nello stesso codice dell'universo e quindi dobbiamo solo decifrarlo.
Lasciatemi esultare di fronte alla dimostrazione scientifica di tante idee fantascientifiche.
Lasciatemi guardare per una volta con soddisfazione quelle persone che da sempre guardano con sufficienza me e tutti gli amanti della fantasia.
Lasciate che oggi sia una piccola vittoria di chi ha sempre creduto che senza fantasia l'uomo è morto.
Lasciatemi scrivere quanto siano poco concreti quelli che ritengono il sogno cose da bambini.
Insomma, lasciate che finalmente chi ci ha sempre creduto esulti e chi, per posa o per natura, era scettico si stupisca e lasci germoliare dentro di sé il seme del dubbio.
E, infine, lasciatemelo scrivere con un sorriso sulle labbra:
Estreira potrebbe esistere veramente!

Neutrini più veloci della luce c'è la conferma ufficiale

giovedì 15 settembre 2011

Ossessione


Ho intrapreso un percorso tortuoso e non so ne uscirò con qualcosa di concreto, vedremo.
Vorrei indagare l'ossessione.
Ci sono cose, persone, luoghi che si impossessano di noi e di cui ci sembra di non potere-volere liberarci.
Voi ci avete mai pensato?
Le ossessioni che ci possiedono, anche quando le superiamo, hanno un fascino che permane a lungo.
Siccome sono curiosa vorrei proprio sapere quali sono le vostre ossessioni.
Chi avrà il coraggio di rispondermi?



lunedì 5 settembre 2011

Ritorno da Comodamente

(foto della campagna di Fratelli Calgaro)

I come back!

Dopo tre settimane di lavoro indefesso posso tirare i remi in barca e lasciarmi portare dalla corrente.

Il festival si è concluso ieri sera tra bagordi alcolici e gioiose risate (mi hanno detto, io sono crollata a letto presto).

Sto parlando di Comodamente.

È stata un’esperienza molto forte di cui alla fine, come sempre, i ricordi più belli sono legati alle persone.

Agli ospiti, alcuni deliziosi altri un pochino meno, ma è nell’ordine delle cose che ci sia chi si discosta dal gruppo.

Ai fantastici volontari che pieni di entusiasmo compensavano alla stanchezza dei tre giorni.

Alle mie due, più una, compagne di Info Point, a cui si aggiunge Francesco.

Hanno sopportato i miei sfoghi al limite della crisi isterica.

La più paziente: Patrizia

La più disponibile (in senso organizzativo!): Fanny

L’unica che mi rispondeva sempre: Chiara

L’uomo che apriva ogni porta: Alberto

L’autista d’emergenza: Scott

I fantastici autisti ufficiali: Maurizio, Fabio, Bruno, Paolo, Vincenzo, Stefano (quando mai mi ricapita di avere tutti questi bei ragazzi che corrono dove li mando io?)

Gli ospiti più simpatici sono tanti: Moreno, Valeria, Claudia, Lorenzo, Bruno, Massimo, Edoardo, Franciscu, Paolo 1 e 2, Stefano, Alessandro, Daniele, Nathania (tutti rigorosamente senza cognome ^^)

La più bella: Nathania

Il più bello: Roberto, Stefano, Massimo, Marco… non ho ancora deciso!

Vorrei fare una standing ovation a Petru e Nicolò che mi facevano ridere nei momenti critici, a Daniele che mi ha nutrita venerdì, prima che stramazzassi al suolo e ai fotografi di Heads Collective che con la loro magica stampante mi hanno consentito di risolvere molti problemi.

Da ricordare: lo sguardo allucinato di Nico venerdì, quello furioso di Ivan sabato e quello felice di Claudio domenica.

Fossi riuscita a sentire un dialogo la mia soddisfazione sarebbe alle stelle ma purtroppo chi organizza difficilmente riesce a essere anche spettatore, pazienza.

Signori e signore ci vediamo l’anno prossimo, forse!



venerdì 12 agosto 2011

Ricordi di pensieri sparsi di diversi artisti


"Perché dare un titolo al mio quadro?
Non è forse meglio che ognuno veda ciò che preferisce in quello che dipingo?"

"Non se ho finito, ogni volta che rileggo aggiungo una parola, tolgo una virgola e quando penso che sia tutto perfetto lascio in attesa. Come un pane a lievitare.
Ci ritornerò, tra qualche tempo..."

"Solo quando mi sporco le mani di terra e faccio veramente fatica per ottenere un'ottima verdura capisco di avere creato qualcosa. La musica? Beh, non mi bastano le parole, però è differente."

"Devo provare e riprovare, la sincronia deve essere perfetta. Non posso non contare i secondi, quando finirà la musica mi dovrò trovare in quel preciso punto del palcoscenico e la luce dovrà illuminare questo lato del viso. Quando possiamo provare di nuovo la sequenza delle diapositive?"

"Scelsi una via e la percorsi per sei mesi con la mia macchina fotografica, compiendo scatti e impossessandomi della vita di quelle persone."

lunedì 1 agosto 2011

A che serve veramente la creatività?

In alcune cittadine tedesche, che si susseguono lungo il fiume Reno, ci sono diversi musei d'arte contemporanea.
Accanto a ogni sezione di arte contemporanea con pezzi veramente importanti con opere di Picasso o di altri artisti famosissimi ci sono anche sezioni di arte locale.
Quando al funzionario incaricato, al ministero alla cultura, a Berlino è stato chiesto perché si è scelto di creare dei musei con artisti mondiali e locali.
La sua risposta è stata scioccante, ma anche l'uovo di colombo.

Diceva più o meno queste parole:
"A noi non interessa l'arte. A noi preme che le scolaresche che visitano i musei scoprano la creatività. Noi abbiamo bisogno della creatività e della fantasia che questi ragazzi, divenuti adulti, metteranno nei lavori che svolgeranno."

Dunque la creatività non è solo cultura ma il più forte formatore di innovazione che esista.
Ancora una volta la cultura e l'economia sono due facce della stessa medaglia.

giovedì 28 luglio 2011

La Traviata

Una settimana fa sono andata all'Arena di Verona e ho assistito allo spettacolo de La Traviata.
Erano anni che desideravo andare ad ascoltare questa splendida opera, ma per un motivo o per un altro non ci sono riuscita; fino alla settimana scorsa.
La traviata è un'opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas (figlio) La signora delle camelie; viene considerata l'opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto.

La prima rappresentazione avvenne al Teatro la Fenice di Venezia il6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto di interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con interpreti più validi e retrodatando l'azione di due secoli, riscosse finalmente il meritato successo.

Fra i passaggi più popolari dell'opera, l'invocazione di Violetta Amami, Alfredo, il famoso brindisi Libiamo ne' lieti calici, la cabaletta Sempre libera degg'io, il concertato finale del secondo atto, l'aria Addio, del passato e il duetto Parigi, o cara.


La storia è conosciuta, l'infelice amore di Violetta e Alfredo, trasposizione della storia d'amore di Margherita e Armando.

Margherita Gautier è la signora delle camelie, così chiamata per i fiori che prediligeva. Giovane cortigiana della Parigi del IX secolo, la sua vita dipende dai ricchi amanti che, ammaliati dalla sua sensuale bellezza, trovano in lei l’appagamento di un piacere fugace, notturno. Margherita è una donna disillusa; non conosce l’amore autentico, ma solo quello meramente carnale che indurisce il cuore. Finché non incontra Armando Duval, giovane borghese, il quale si innamora di lei da subito.

E la sua non è l’attrazione spietatamente superficiale di tutti gli altri signori dell’alta società: egli ama Margherita perché vede in lei una solitudine e una dolcezza non comuni fra le altre mantenute. Ma il sentimento di Armando sembra univoco, destinato alla derisione, perché non ci si può veramente innamorare di una prostituta. Se non ché le premurose attenzioni del giovane finiscono per far breccia nel cuore della donna. Questa volta l’amore ha la “A” maiuscola, è reciproco, gratuito, finalmente sincero, anche se altalenante fra idilliaci quadretti di passione e i retaggi degli incancellabili trascorsi di mondana smodatezza, che erano stati il passato della prostituta. Ma lo spettro di una malattia trascurata e dei creditori cala sulla vita di Margherita, e a poco a poco oscura fatalmente la sua felicità. Si aggiunga il padre di lui, uomo dai saldi valori morali mirati a perseverare il buon nome della famiglia. La donna sceglie di abbandonare Armando, perché l’esistenza al suo fianco è quanto di più bello le sia mai capitato, ma è destinata a soccombere sotto il peso schiacciante dei debiti e le insistenti esortazioni del vecchio Duval. Del resto si sente separata dell’amato da un’insormontabile distanza etica e sociale. Armando si dispera, la odia, l’ama, la cerca, la rifiuta, si vendica: non comprende quello che è un disperato gesto d’amore. Intanto Margherita soffre per la malattia fisica che la sta consumando nel corpo, ma anche, e soprattutto, per quella dell’anima. E ormai, iniziata alle delle dolcezze dell’amore spontaneo, non è più in grado di tornare alla vita di cortigiana con la stessa leggerezza di un tempo.

Una storia d'amore che trova espressione nella musica struggente di Verdi. La bravura degli interpreti poi fa la differenza, è innegabile. Dunque complimenti alla brava Elena Mosuc che la settimana scorsa mi ha incantata con la sua voce e la splendida presenza scenica.

Tra le mie parti preferite c'è questa romanza che pote ascoltare dalla voce unica di Maria Callas

venerdì 15 luglio 2011

Una fetta di torta?


Come promesso vi offro questa fetta di dolce virtuale ;)

Il 16 luglio e' il mio compleanno!!!

Gli auguri sono ben accetti, i commenti sulla mia eta' un po' meno ;)))

A prestissimo e buon week end!

mercoledì 29 giugno 2011

Si chiude una porta, si spalanca un portone

Ero indecisa, molti stanno già dicendo la loro e io non sono di certo la persona più qualificata per commentare una situazione variegata e complessa come l'industria editoriale italiana.
Mi mancano le competenze e la conoscenza.
Ma sono prima di tutto una lettrice e quindi lasciatemi rimanere in silenzio di fronte alla scelta dell'Armando Curcio ma rattristarmi di fronte alla chiusura di Asengard.
Era un editore di genere, dalla qualità indiscutibile, una certezza.
Spesso i lettori hanno bisogno di questo: di certezze.
L'oggetto libro è un acquisto a scatola chiusa, senza possibilità di recesso entro i 10 giorni, a differenza degli altri beni. Dunque se spendo 20 euro per un tomo di 500 pagine la cui utilità per la crescita personale o per il mio divertimento è pari a zero, avrò non solo bruciato inutilmente una banconota ma anche accumulato un oggetto inutile, da spolverare!
Con i libri di Asengard non si correvano rischi. Erano dei piccoli gioielli.
Ma allora perchè la fantomatica qualità, che per qualsiasi bene di consumo funziona, per il libro no?
Ci sono pochi lettori? La distribuzione è troppo costosa? La carta e la stampa sono troppo care?
Chi lo sa!
Tantissime botteghe artigiane di qualità hanno chiuso, ed erano molto bravi.
Poi però hanno riaperto per altri, non perdendo la loro professionalità.
Ecco la mia speranza è che lo staff che era Asengard continui a lavorare nel mondo dell'editoria e contribuisca con la sua esperienza a renderlo migliore.
Vi segnalo alcuni link il post di Asengard, quello di Francesco Falconi, ma anche quello di Fabrizio Valenza.
Motivi di riflessione ce ne sono molti, ma forse, più che riflettere dovremmo leggere, e tanto!