Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

venerdì 11 novembre 2011

The one that got away



And in another life
I would make you stay
So I don’t have to say
You were the one that got away
The one that got away

Planetary Romance

Un post veloce per segnalare un articolo di Claudio Cordella uscito oggi su Fantasy Planet.
L'ho letto con molto interesse e vi invito a farlo!
http://www.fantasyplanet.it/2011/11/11/planetary-romance-brittannico/
Un viaggio tra i mondi fantascientifici che ripercorre alcune tra le opere pilastri della fantascienza mondiale.
Da non perdere!

giovedì 10 novembre 2011

Sisley

Nelle mie ricerche sulla bellezza ho ritrovato un ricordo di Madrid, ve lo lascio

La inundación en Port-Marly, Alfred Sisley

Carmen Thyssen-Bornemisza Collection


Alfred Sisley
Flood at Port-Marly
1876
Oil on canvas.
50 x 61 c
m
Carmen Thyssen-Bornemisza Collection on 
deposit at Museo Thyssen-Bornemisza

Based in Marly-le-Roi from 1874 to 1877, Sisley executed a group of seven paintings on the flooding of the Seine in March 1876. The best known of the series depict the flood at its height, albeit expressed with a serenity and harmony more characteristic of a tranquil lagoon than the violent waters of the Seine. In this work from the Carmen Thyssen-Bornemisza Collection, the sun has reappeared and the water level is going down. Sisley was thus able to set up his easel in the middle of the street and return to the use of a central perspective found in many of his works, a device that derives from the classical tradition of French landscape painting. Sisley was able to give a marked emphasis to the movement of the clouds through the use of a low horizon line. As in the work of Constable, the sky becomes the true subject of the landscape and its reflection on the ground both unifies the composition and increases a sense of dynamic life.


Il giorno in cui fu data notizia della morte di Sisley, dopo tante sofferenze volontariamente e fieramente mascherate, le tele che erano in possesso di coloro che avevano avuto un tempo fiducia in lui acquistarono subito nuovo valore, e tutte quelle che, sparse per il mondo, attendevano l'aggio dei mercanti e il capriccio degli amatori, furono subito ricercate: cominciavano ad avere la loro giusta valutazione. Alfred Sisley andava ad occupare il posto che gli era legittimamente dovuto nella gloriosa stirpe dei paesaggisti che hanno celebrato la bellezza delle stagioni e il fascino dell'ora. Ogni Museo, ogni Galleria che vogliano oggi poter raccontare la grande arte del nostro Ottocento, la racconterebbero in modo difettoso se non mostrassero, al momento giusto, le pitture dolci, delicate, luminose che corrispondono ai diversi momenti dell'evoluzione del talento di Sisley.    "Sisley", In Les Cahiers d'Aujourd'hui, Paris, Editions Crès, 1923





mercoledì 9 novembre 2011

Rassegna della MicroEditoria di Chiari

Sto preparando la lista dei libri da acquistare a Chiari e si prospetta molto lunga!
Che c'è a Chiari?
Beh intanto Chiari (Ciare in dialetto bresciano[2]) è un comune italiano di 18.928 abitanti della provincia di Brescia in Lombardia. Sorge in zona pianeggiante nella parte ovest della provincia di Brescia, a poca distanza dalla provincia di Bergamo. È posto a limite tra il territorio della Bassa Bresciana e quello dellaFranciacorta.Chiari è una delle sei città più grandi della provincia di Brescia,con il suo stemma insieme a quello di Brescia,Brenno,Salò e Verolanuova compone lo stemma della provincia di Brescia


Tutto questo è molto interessante e probabilmente farebbe prendere anche un bel voto in geografia, ammesso che riusciate a non farvi sgammare per avere copiato da wiki (come ho fatto io^^) ma ai fini di questo post di Chiari interessa principalmente questo luogo:


Vista dalla scalinata interna della villa

Bello eh?
Si tratta della Villa Mazzotti costruita nel 1800 dal conte Mazzotti e dimora della sua famiglia.
Nelle sue splendide sale si volge la Rassegna della Microeditoria

Il salone interno

La rassegna è già arrivata alla nona edizione e si svolgerà l'11-12-13 novembre.
Per conoscere orari e ospiti potete visitare il sito che è chiaro ed esauriente.
Io conto di esserci dalla tarda mattinata di domenica sempre che MP Black e i suoi orridi gusti musicali non mi portino fuori strada^^ 
Il mio programma prevede di comprare alcuni libri che mi stanno molto a cuore, primi fra tutti i volumi di Chiara Panzuti e Deborah Epifani! Spero proprio di vederle di persona e di fare due chiacchiere come si deve. Dovrebbe esserci anche Francesca Resta che non sono riuscita a vedere a Lucca ma che spero di incrociare.
Penso che andrò a salutare i miei editori e  anche le fantastiche (in ogni senso) donne della Domino, sono certa che stresserò parecchio un amico con i miei commenti-considerazioni-opinioni su Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin...ma lui è buono e mi sopporta, spero *_^
Ma il bello della rassegna sono i libri nei quali conto di perdermi e di perdere un po' delle mie misere finanze^^
E voi?
Che pensate di fare?
Ci vedremo a Chiari?



martedì 8 novembre 2011

Il nipote di Rameau


da Wikipedia:
ll nipote di Rameau o La satira seconda è un dialogo satirico scritto da Denis Diderot nel quale vengono discusse questioni di etica ed estetica. L'autore vi lavorò tra il 1762 e il 1773, ma l’opera fu pubblicata soltanto postuma.
I due personaggi che danno vita al dialogo sono designati con i pronomi lui e io. Se ad una lettura immediata appare chiaro che il primo pronome indica Jean-François Rameau ed il secondo lo stesso Diderot, è bene ricordare che il valore simbolico dei due personaggi risulta più complesso. Mentre infatti le posizioni morali che i due sostengono sono del tutto opposte e inconciliabili, nei passaggi in cui si discute di estetica sembra esserci piuttosto, tra le due figure, una sorta di rispecchiamento. Accade così che sia proprio Rameau ad esporre alcune tesi già espresse da Diderot in opere precedenti. Il Nipote si configura così a tratti come un alter ego del filosofo.


Il nipote di Rameau di Denis Diderot,capolavoro satirico della seconda metà del settecento è la parabola grottesca di un musico fallito, cortigiano convinto, amorale per vocazione avvolto in un lucido cupio dissolvi.
Nella sua imbarazzante assenza di prospettive edificanti, nella riduzione della vita a pura funzione fisiologica riesce in maniera paradossale a ribaltare la visione del bene e del male, del genio e della mediocrità, della natura umana e delle possibilità di redimerla.
Rameau si è offerto attraverso i secoli come un nitido archetipo di libero servo, innocua foglia di fico per padroni a tolleranza variabile.
Scorgiamo dietro la sua perversità le paure del filosofo del perdere se stesso e i propri riferimenti etici nell'affrontare un primo embrione di libero mercato delle idee che intuiva stesse nascendo in quel turbolento e fervido scorcio di secolo.
Rameau manca dai nostri teatri dagli inizi degli anni novanta, un ventennio di profonde mutazioni nel corpo della nostra società civile, le sue contorsioni intellettuali quindi assumono nuovo e violento impatto e nuovi motivi di aspro divertimento.


SILVIO ORLANDO Rameau
AMERIGO FONTANI Diderot
MARIA LAURA RONDANINI Juliet
IL NIPOTE DI RAMEAU
di Denis Diderot
adattamento Edoardo Erba e Silvio Orlando
regia di Silvio OrlandoClavicembalista Simone Gullì
Scene Giancarlo Basili
Costumi Giovanna Buzzi
Produzione Cardellino srl

Domenica sera sono andata ad assistere a questa rappresentazione teatrale e ne ho ricavato motivo di molteplici riflessioni.
Un'ora e mezza tutta d'un fiato ad ascoltare un bravissimo Silvio Orlando esporre la sua filosofia di vita e vi giuro che mi  pareva di sentir parlare uno dei nostri politici!
L'attualità dello scritto portato sulla scena è sconvolgente, complimenti a chi ha scelto di riproporre questo dialogo ai nostri giorni, c'è veramente molto su cui meditare, molto.
L'attore dà vita al personaggio strappandoci sorrisi amari e risate a bocca aperta, veramente molto, molto bravo Silvio Orlando, un'interpretazione magnifica!


Se vi interessa leggere il dialogo qui  lo trovate, ma vi consiglio comunque di seguire la programmazione teatrale della vostra città. 
Il testo nato per il teatro merita di vivere in teatro.
L'allestimento che ho visto io sta girando l'Italia e "Il nipote di Rameau" venerdì 18 novembre sarà a Città di Castello in Umbria e dal 22 novembre al  4 dicembre al Teatro Eliseo a Roma. 


Pensare avrà anche controindicazioni ma in genere salva la vita.

domenica 6 novembre 2011

Christmas Island



Chrstmas Island di Scarlett Douglas Scott
Domino Edizioni
179 pag.
12 euro

Oceano Pacifico, Kiritimati. Marin MacLanart ha lasciato alle spalle un'intera vita, la ricca famiglia, l'ambizioso lavoro di cardiochirurgo e la superficialità della società occidentale per rifugiarsi in un piccolo paradiso protetto, l'atollo nel Pacifico che porta il nome del giorno di Natale. Ha sbarrato il cuore ai sentimenti e alle emozioni per chiudere con la sofferenza e il dolore causato da una grave perdita. Ma l'arrivo imprevisto di Lisa Spencer, solare, sprovveduta e intraprendente fotografa del Dipartimento Ambientale australiano, lo costringerà ad affrontare i fantasmi del passato e a fare i conti con un fratello che non intende dividere la strepitosa eredità dei MacLanart.


L’isola di Kiritimati è un’isola lontana dai circuiti turistici hawaiani, non è lussureggiante, non vi sono grandi animali ma un numero spropositato di gatti selvatici e uccelli marini dal piumaggio splendente.
L’oasi naturalistica è protetta da ranger e la popolazione vive di pesca e del poco turismo che arriva per la pesca. Monnalisa Spencer è un fotoreporter del Dipartimento dell’ambiente australiano che vuole realizzare un reportage sulla fauna dell’isola. Arriva alla vigilia di un tifone che sconvolgerà la tranquilla isola, Lisa deve adattarsi ai disagi ma quando la sua guida si rivela un bracconiere senza scrupoli e la lascia a piedi sperduta a poche ore dall’arrivo del tifone se la vede proprio brutta. Maclanart ranger dal passato oscuro la salverà e affronterà con lei i pericoli che provengono da lontano.


Il romanzo non si può certo definire d’amore, anche se c’è passione e sentimento, perché sono molti gli elementi che rendono la lettura scorrevole e godibile ma nello stesso tempo anche ricca di spunti per considerazioni sul nostro modo di intendere la civiltà.
Nel mio riassunto non parlo dell’adorabile ranger James Turner, del comandante Lara, della scontrosa Tituba, e degli altri personaggi minori tutti ben delineati e verosimili che permettono di apprezzare al meglio lo svolgersi della trama.
L’isola è la protagonista assoluta con i suoi silenzi e i suoi colori che ci fanno venire voglia di prendere un aereo e partire subito per scoprirla di persona, come fa Lisa.
Un libro avvincente e solare.


giovedì 3 novembre 2011

Pensando a Gaia

Stavo scrivendo, cancellando, riscrivendo poi ho fatto una pausa e un'amica in FB ha messo questo video.
Al momento giusto