Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

lunedì 12 dicembre 2011

Cronache romane parte seconda

Dove ero arrivata?
Alla fiera del libro Più libri più liberi!
Ho comprato un numero non previsto di libri, ma non insisto su questo punto.
Veniamo al dunque. Sabato finalmente mi sono trovata con gli altri fiabolatori. Gli autori delle fiabe di questo bel libretto:


Di questo progetto avevo parlato qui e alla sinistra dello schermo trovate tutte le informazioni per procurarvi questo adorabile libro.
Di quanti abbiamo collaborato eravamo solo una decina a casa di Liomax che ci ha gentilmente ospitato. 
La cena è stata un tripudio di abbondanza di simpatia e di pietanze.
L'unico rimpianto è stato il fatto di doverli lasciare troppo presto. Sapete ero alloggiata un po' lontano dalla casa di Lio e il giorno successivo mi aspettava di nuovo Massimo e il suo trend di visita che i miei piedi ricorderanno mooooolto a lungo!



Questa è la meravigliosa illustrazione fatta per il mio racconto "Le avventure del cactus Matteo, di Furbettin e della Stella Vaga", l'autore è il bravo Raffaele Mammoliti che ringrazio di cuore, perchè è riuscito a riassumere magnificamente l'essenza della mia fiaba.



Domenica mattina abbiamo visto Roma dall'alto dell'Altare della Patria e ditemi se non ne valeva la pena, bella da togliere il fiato!



E visto che avevo una guida eccezionale mi sono pure soffermata nei dettagli


Questo luogo avrà la sua importanza nella storia che sto scrivendo, ma come al solito non dico nulla, se non che si tratta di una storia di uomini questa volta, di amicizia e di onore


Vi chiederete chi sono questi due figaccioni qua sopra?
Secondo voi?
Ovviamene il più affascinante è mio marito ^^



E con questa immagine, forse non la più rappresentativa di Roma, ma di certo molto suggestiva chiudo la cronaca romana e torno a casa.

domenica 11 dicembre 2011

Cronache romane parte 1

Sono a Bologna e mentre la freccia corre veloce sulle rotaie ho pensato di iniziare il resoconto dei miei tre giorni romani perché gli avvenimenti sono talmente tanti che ho paura di non riuscire domani, presa dalle operazioni lavorativo domestiche, a dire tutto quello che mi sta a cuore. 
Ho conosciuto delle persone molto interessanti, alcune aspettate, desiderate e fortemente volute, altre un vero e proprio incontro fortuito. 
Partiamo dall'inizio. 
Venerdì mattina a un'ora indecente ho ricevuto in regalo dei libri per il mio magico strumento di lettura portatile che uniti ai cartacei mi hanno dato la certezza di non annoiarmi in viaggio. Durante le tre ore e mezza (! Fantascienza per chi come me frequentava Roma negli anni 90!)ho avuto la fortuna di incontrare Norma e Francesca, di Forum Editrice che andavano a "Più libri più liberi" per presentare un libro sulle donne nella rete di cui vi dirò nei prossimi giorni. 

Anticipo solo il tema: donne che cambiano il mondo. Un tema che mi sta proprio a cuore e sono stata felicissima di parlare con loro sia in treno che poi, il giorno seguente, alla presentazione. 
Quando siamo arrivati a Roma c'era Massimo ad attenderci, ok non mi prendo meriti, si tratta di un amico di mio marito, ma non potevamo avere una guida migliore! 
Ora conosco così tanto che forse lo finisco questo libro storico XD 
Scherzi a parte abbiamo visto i mercati di Traiano e con un architetto come guida ho appreso molte tecniche costruttive e avuto una visione più corretta delle evoluzioni urbanistiche in epoca romana. 
Il giorno successivo, sabato, c'era l'incontro con il mio caro amico Marcello, lo attendevo da due anni ma purtroppo non si e' realizzato perché stava male. Io comunque alla fiera del libro ci sono stata lo stesso e ho portato a casa alcuni libri molto interessanti. 
Ho appena finito "L'odio. Una storia d'amore" di Emanuele Ponturo, con cui ho anche parlato e mi sono lasciata convincere ad acquistarlo, affascinata anche dalla simpatia della giovane dello stand di Fermento Editore, autrice, tra l'altro, della copertina del libro.


Presto scriverò un commento perché lo merita decisamente...

Oh, stiamo arrivando a Padova, e devo ancora finire alcune letture, ci sentiamo poi per il resto della cronaca!

mercoledì 7 dicembre 2011


Sì, lo so, vi ho salutato e ho detto che non postavo più niente fino a lunedì, ma ho cambiato idea.


Mi capita spesso.


Me la sono portata nella testa tutto il giorno è ora di lasciarla qui 

Me ne vado a Roma e non so se torno


Me ne vado a Roma e non so se torno...
Magari! Torno, torno, speravate di esservi liberati di me?!
Dunque andrò a Roma, principalmente per incontrare gli altri autori del libro "Il magico mondo delle fiabole"
poi, con l'occasione, farò altre cosucce troppo personali per affidarle al mare web ma vi basti sapere che sono qui che mangio Oki come fossero caramelle perché devo risanarmi entro venerdì.
Ne consegue che il blog resterà addormentato già da domani (devo preparare i bagagli, sistemare casa e figli, insomma sarò in varie faccende affaccendata)
Tenete duro oggi e divertitevi questa sera, domani e i prossimi giorni!


E per farvi cominciare bene metto due  video che hanno consigliato a me.


Il primo video merita spazio attorno a voi perché vi farà ballare!



 Il secondo, beh, il secondo mi ha fatto tanto ridere e il riso fa buon sangue!



Poi mi direte se siete d'accordo ^___^

martedì 6 dicembre 2011

10 domande +1 a Daniele Nicastro







Oggi San Nicolò ha regalato al mio blog un'intervista.


Certo questo regalo non sarebbe stato possibile senza la gentilezza e la disponibilità di Daniele Nicastro



autore del libro La bambina con il basco azzurro




 di cui ho parlato in questo post.


Ma andiamo a cominciare con 10 domande + 1 a Daniele Nicastro


Ciao Daniele!



Grazie per avere accettato di essere qui e di rispondere alle mie domande. 
Accomodati pure sulla mia poltrona


Grazie a te riprendo una rubrica che avevo accantonato e sono veramente felice di poterti fare le mie 10 domande +1.

Per rinfrescare la memoria a chi legge ricordo che le prime 6 domande sono quelle che faccio a tutti gli autori, le ultime 4 sono specifiche sull’autore e i suoi lavori e la + 1, beh quella è la domanda dell’autore!


1.   Per cominciare ti va di raccontare qualcosa di te?

Di me posso raccontare che ho 33 anni, un lavoro, una casa e una famiglia. Come tutti. Ma sotto la superficie c'è di più: un avido lettore, un raccontastorie nostalgico, un osservatore del mondo e delle strane creature che lo popolano. Raccolgo i miei personaggi sul lavoro, per strada o in televisione e li porto con me, per trasformarli e renderli unici. Li accompagno nelle loro vicende finché non sono in grado di camminare con le loro gambe, poi ritorno nel mondo reale.

2.   Quando hai iniziato a sentire la necessità di scrivere?

Quando le storie che leggevo non mi bastavano più. Mi frullavano idee per la testa e le allevavo con i giochi di ruolo. Poi ho capito che erano così diverse dalle cose che leggevo, da meritare di essere messe per iscritto. E lo volevo fare a modo mio, in una maniera che non avessero mai fatto altri. Ci sono voluti tempo, gioie e tremende delusioni, il pane quotidiano di chi ha qualcosa da raccontare. Perché si deve scrivere di quel che si conosce, che sia bello o brutto.

3.   Quali sono i libri e gli autori a cui senti di essere più legato?

Quando ero solo un ragazzo in età scolastica leggevo i classici. Quindi le atmosfere dell'Isola del tesoro e i buoni sentimenti di Pattini d'argento mi hanno segnato profondamente, ma in tempi recenti la mia fantasia è stata presa in ostaggio da quella letteratura per ragazzi che avevo saltato, a causa della fretta di crescere e leggere le storie dei grandi. Nemmeno immaginavo che libri come Il piccolo Principe, La storia infinita e La collina dei conigli sarebbero diventati fondamentali per la mia creatività. In seguito Lemony Snicket ha profondamente influenzato la mia visione della vita e il modo in cui intendo raccontarla.



4.   Ti va di suggerirci un libro da leggere?

Suggerisco un libro che mi ha tremendamente incuriosito, divertito e fatto riflettere sull'amicizia e la diversità. Un libro a tratti grottesco in cui scopriamo che si possono compiere cattive azioni anche senza volerlo. Gli incubi di Hazel, scritto da Leander Deeny, autore dotato di una così fervida fantasia da far diventare reali gli incubi e aiutarli a spaventare una zia con la complicità della nipote. La dimostrazione di come il genere fantastico possa racchiudere grandi tesori fra le righe.


5.   Ci sono altre forme di arte, come la musica o la pittura, per fare un esempio, a cui sei legato? Influenzano il tuo scrivere?

Questa domanda mi permette per la prima volta di parlare della mia passione per la musica. In passato ho studiato e praticato con discreto successo il flauto traverso. Ho la fortuna di possedere una cosa non comune, ma che non è veramente indispensabile per un musicista: l'orecchio musicale. Se dovessi spiegare in che modo scrivo e revisiono le mie storie, direi che è proprio grazie al mio orecchio musicale. Gli errori grammaticali, ma soprattutto quelli di forma, sono stonature in uno spartito altrimenti armonioso. Mi affido alla musicalità delle parole per determinare se quel che scrivo è corretto oppure no. Anche la scrittura, come la musica, è in grado di toccare corde profonde del cuore.

(Mi intrometto solo perché non posso non sottolineare la bellezza del concetto che Daniele esprime e che leggendo il suo libro si avverte pienamente)

6.   Come scrivi? Cioè progetti, documenti e poi scrivi o ti siedi e poi cominci a digitare parole al computer? Hai dei riti particolari?

Non so se si possa definire un rito. Per me è un metodo di viaggio. Prima di scrivere anche solo una parola della storia devo pensare a cosa voglio dire veramente, quale personaggio è protagonista e quale invece secondario. Penso a dove andrà a finire la trama e attraverso quali tappe dovrà farlo. Non lascio mai al caso queste cose, sebbene decida al momento una gran quantità di altri particolari. Se i personaggi che ho creato sono in grado di seguirmi nella storia e descrivere le loro ambientazioni, allora sono pronti per essere raccontati. Altrimenti restano solo delle scintille che, come molte idee, brillano per un attimo e poi si spengono. 

7.   Hai fatto la scelta difficilissima di scrivere per i bambini, c’è un motivo particolare?

Ritengo che la letteratura per ragazzi sia il genere più fresco e originale di questi ultimi anni. Risente delle mode solo marginalmente e propone una gran quantità di titoli davvero diversi fra loro, originali, pieni di sperimentazione e innovazione. Il mio libro ne è senza dubbio la prova. Sono io stesso un avido lettore di tale genere e mi piace lasciarmi stupire ogni volta che trovo piccole perle in grado di farmi riflettere. Perché scrivere per ragazzi non significa solo raccontare una storia, ma cercare di lasciare un segno nei cuori degli adulti di domani. I ragazzi cambiano molto in fretta gusti e idee, ma danno grandi soddisfazioni.


8.   Una delle particolarità della tua storia è che il narratore spiega ai lettori il significato delle parole complesse e degli stati emotivi. Mi chiedevo se era una scelta narrativa per far passare dei messaggi importanti o se per te è importante intendersi sul significato delle parole?

Entrambe le cose. Sicuramente è un modo eccentrico per attirare l'attenzione dei lettori, giovani e adulti, ma allo stesso tempo un tributo alla lingua italiana e a quei termini spesso abusati o dimenticati. In una recente presentazione ho chiesto ai ragazzi presenti se conoscevano il significato di guazzabuglio, situazione di stallo, cipiglio e altri termini spiegati nel mio libro. Non ne avevano mai sentito parlare. Quindi leggere le spiegazioni del narratore ottiene il duplice effetto di scoprire qualcosa di nuovo e riflettere sul significato che comporta.

9.    Già ne accennavo nel commento, coniglio, passero, gatto non sono nomi propri perchè? Quanto sono importanti per te i nomi e perché bisogna meritarsi un nome? (ok, sono due ma facciamo finta di niente…)

Pochi lo sanno, ma nella Bibbia vengono cambiati i nomi a molti personaggi, dopo che hanno compiuto determinate gesta. I loro precedenti nomi non li rappresentavano, così avevano bisogno di nomi che gli rendessero giustizia. Mi sono ispirato a questo particolare quando dico che bisogna meritarsi un nome. Per me i nomi sono importantissimi. Costituiscono una specie di etichetta che ci portiamo dietro tutta la vita e che qualcun altro sceglie al posto nostro, secondo gusti che non ci appartengono. I nomi propri hanno bellissimi significati, ancor più i nomi che prendono a prestito delle qualità. Nel mio libro sottolineo l'importanza dei nomi lasciando nascosti quello della mamma e della bambina fino alla fine. Sono due nomi che in una sola parola descrivono l'intero personaggio. I tre animali della storia invece, non possiedono nomi propri, ma sono evidenti le loro qualità, a dimostrare come sia il nostro carattere a rappresentarci. Io sono decisamente un gatto.



10.               Ora conosciamo “La bambina con il basco azzurro”, ma quali altre storie sta costruendo Daniele Nicastro? Quali nuovi personaggi pensa di regalarci? Puoi parlarcene?

Ho diverse idee nel cassetto, ma al momento sono impegnato nella realizzazione di un progetto che cerca di affrontare il tema della diversità e dell'emarginazione. Non dico molto altro, ma il tutto sarà ambientato fra i tendoni di un circo. Lì scopriremo se un Mostro può diventare un eroe, se si può essere amici di un bambino che attira i fulmini e che fuggire è solo una perdita di tempo.

La domanda +1 è la domanda di riserva.
C’è qualcosa che avresti sempre voluto che qualcuno ti chiedesse, ma non l’ha mai fatto?
Ora è il momento giusto!
Suggerisci la domanda che desideri e poi regalaci la risposta.

Perché nella storia della bambina con il basco azzurro non si parla del papà?

In realtà sono molto lieto che non mi sia mai stata fatta questa domanda, perché non sono sicuro di avere una risposta da dare. Posso solo dire di essermi accorto del particolare solo a storia conclusa. La narrazione è una sorta di ragnatela che doveva attraversare determinate situazioni fino al culmine conclusivo. Non ci stava un papà. È una storia che riguarda una bambina e la sua mamma, nel bene e nel male. C'è senz'altro qualche altro motivo, ma ci sto ancora ragionando su e nulla vieta che, in una storia futura, possa saltare fuori come piace a me. Nascosto in bella vista.

Grazie per avermi ospitato sul tuo Blog e avermi dato la possibilità di rispondere a domande tutt'altro che scontate. Un saluto a tutti.

Grazie a te Daniele per la tua disponibilità e per il tuo libro, le tue risposte sono state molto interessanti e ora non ci resta che aspettare le tue prossime splendide storie!


Mi permetto di lasciarvi alcuni indirizzi web.


Il sito di Daniele Nicastro 


 http://www.wix.com/beraniel/labambinaconilbascoazzurro

la fanpage di Facebook
 https://www.facebook.com/pages/Daniele-Nicastro-Autore/158209100909230

lunedì 5 dicembre 2011

San Niccolò passa domani

Spero che sia stato un bel lunedì e che la bruma che avvolgeva casa mia non abbia avvolto anche la vostra.
Non sono abituata alla nebbia, niente da fare, tanti anni di frequentazione veneziana e la nebbia non riesco a farla mia. Vabbè tanto domani passa...
Questa notte invece passa San Niccolò e io tra poco andrò a impacchettare i regali per i miei due piccoli hobbit.
Ma ho un regalo anche per il mio blog!
Sto confezionando anche quello, tranquilli!
Domani ritroverete una mia rubrica che negli ultimi mesi ho trascurato,
  10 domande +1 a ...

Chi sarà l'autore ospite?



Sorpresa!

Il bello è anche l'attesa, mentre non si conosce il contenuto del regalo che si sta scartando, giusto?
Posso dirvi solo che ha scritto un libro per ragazzi che mi è piaciuto talmente tanto da intervistarlo (chi sa di chi parlo è obbligato a tenermi il sacco^^).
Dunque a domani e non state alzati fino a tardi altrimenti San Niccolò non vi porterà niente!



domenica 4 dicembre 2011

Che fare di domenica?

Buona domenica!
Questa mattina mentre mi "dilettavo" in una delle attività che odio di più, stirare, ho iniziato a pensare.
Penso sempre mentre stiro, è un lavoro talmente stupido e inutile  che se non penso ad altro mi butto dal balcone^^
E oggi ho pensato a quello che si può fare in una domenica come questa: caliginosa, umida  e anche un po' sonnolenta.
Ci sono molte possibilità, dipende dalle nostre passioni e dalle nostre attitudini.


Per i più sportivi e per gli amanti delle endorfine da corsa, andare a correre, perchè non c'è niente di meglio di una bella corsa per liberare la mente!





Ma anche immergersi nell'acqua calda delle terme e guardare fuori il freddo grigiore autunnale, può essere una valida alternativa.





Andare al cinema! 
Dicono che Anonymous sia proprio un bel film







Andare a vedere una mostra, visitare un museo e immergersi nella bellezza.





Ma anche chiamare degli amici e organizzare un bel torneo di Risiko, Monopoli, Scarabeo e chi ne ha più ne metta!





Leggere!





Scrivere quella storia che sono tre giorni che gira per la testa


Andare a trovare una vecchia amica o un vecchio amico.


Farsi una maratona dei film di Guerre Stellari (tutti e 6!)





Non fare niente e guardare il fuoco che scoppietta nel camino.





Andare a teatro.


Fare shopping!





Oppure, per i pochi fortunati che lo possono fare, non alzarsi proprio dal letto e passare tutto il giorno a fare l'amore con il proprio amato/amata.





Insomma di possibilità ce ne sono molte perciò auguro a tutti voi una buonissima domenica, qualsiasi cosa decidiate di fare^^