Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

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giovedì 28 febbraio 2013

Commento a Warm Bodies


Come promesso arrivo con il mio commento a Warm Bodies, se volete un altro parere potete leggere la recensione precisa e dettagliata di Storie dentro Storie, che proprio ieri ha detto la sua su questo libro.



Ho iniziato la lettura di questo libro con molti pregiudizi.
In verità non volevo proprio leggerlo, io leggere un libro che parla di zoombie? 
Morti che camminano, magari perdendo pezzi? 
Una storia d’amore tra una ragazza viva e un ragazzo zombi? Metti mai che lui perda “quel” pezzo?
 “Adio bisi!” come dice mia nonna e no, non vi faccio la traduzione in italiano  J

C’era troppo da ridere per prenderlo sul serio! Poi persone fidate mi hanno quasi obbligata a leggerlo e diciamolo, a 1,99 euro potevo rischiare.
Invece, bang! Una rivelazione.
R. fin dalla prima frase mi è piaciuto, con la sua ironia, con la sua voglia di ricordare e di essere un individuo.
La parte del consumo del cervello e annessa digestione mi hanno fatto un po’ schifo, ma erano perfettamente inserite nella storia e i dialoghi e le riflessioni con Perry mi sono piaciuti moltissimo.
La fine del mondo, la fine della speranza, il senso di solitudine, ho capito fino in fondo il povero Perry e i suoi pensieri e il cambiamento.
Julie è un personaggio che all’inizio non mi piaceva ma che poi ho apprezzato per la sua comprensione e per la sua voglia di vivere.
Uno Young adult narrato in prima persona da un uomo, si perché, R. avrà venticinque anni, non può dirsi ragazzo. Elementi di originalità che con Twilight non hanno proprio niente a che vedere. Se proprio vogliamo cercare un paragone con dei vampiri dobbiamo andare a quelli di Io sono leggenda, ma qui c’è una leggerezza e una speranza più adatta al pubblico giovane.
Una rivisitazione della Bella e la Bestia in chiave postapocalittica in cui “amor vincit omnia”.
Sì, insomma niente di nuovo, ma narrato bene, rielaborato con intelligenza.
Magari avrei preferito un finale meno sbrigativo e qualche chiarimento in più sugli "ossuti" ma nel complesso è un romanzo ben riuscito. Alcuni hanno notato dei cali di tensione narrativa e di ritmo, a me non è sembrato, forse perché le riflessioni della parte centrale del romanzo, sono la mia parte preferita.
Mi è piaciuto talmente ricredermi, che ho scaricato anche The new hunger, l’inizio della storia. Vedremo se sarà altrettanto coinvolgente.

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