Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

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mercoledì 23 marzo 2011

La sposa e la vendetta: il mio commento




Non posso parlare di questo libro senza un breve accenno al capitolo precedente.
Kushiel’s Justice è infatti stato diviso dalla Nord in due volumi distinti, pubblicati a distanza di mesi l’uno dall’altro. Azione che non incontra affatto le mie simpatie, ma non avendo la pazienza di leggerlo in inglese e piacendomi molto il lavoro del traduttore, GianLuigi Zuddas, non ho avuto altra scelta e ho aspettato.
Nella prima parte di Kushiel’s Justice, da noi intitolato “Il principe e il peccato” Imriel aveva rinunciato all’amore di Sidonie e aveva accettato il matrimonio con Dorelei. Purtroppo la sua passione non trattenuta lo aveva posto sotto il giogo di una maledizione. Grande metafora di come la passione ci renda vulnerabili e ci faccia compiere azioni poco razionali. Così aveva legato il suo cuore con un’altra magia per impedirsi di pensare a Sidonie. Altre grande metafora di come comprimendo la passione si spenga anche la luce della vita. O almeno io la penso così. L’annuncio dell’arrivo di un figlio trasforma Imriel. L’amore per Sidonie passa in secondo piano. Un figlio è sempre un figlio. E Imriel ama Dorelei, la sua dolcezza, non con la passione per la principessa sole, in modo pacato, ma la rispetta e le vuole bene.
Purtroppo devo fare uno spoiler altrimenti non riesco ad andare avanti. Pochi giorni prima della nascita del figlio Berlik in forma di orso, con un inganno e uno spergiuro da parte di Morwen attacca Cluneberry e uccide Dorelei e il figlio che porta in grembo lasciando Imriel più morto che vivo. Con il petto squarciato.
Altra grande metafora.
Da lì inizia la storia. Il viaggio nello spazio e nell’animo umano che la Carey ci ha insegnato ad aspettarci.
Questa volta il viaggio nell’animo è profondo. L’autrice è bravissima e fa evolvere e maturare il personaggio di Imriel. Il protagonista compie una delle più grandi evoluzioni emotive che un essere umano possa avere. La compassione. La punizione ci sarà ma non con vendetta ma con giustizia. La giustizia di Kushiel.
In questo libro, il migliore che abbia letto della Carey, si compie un percorso umano che porta Imriel a diventare un personaggio in carne e ossa. Quando penso a lui, mi pare impossibile che non esista!
Francesca mi chiedeva cosa penso di lui. Penso che Jacqueline Carey abbia scritto la storia di persone realmente esistenti. Ognuno dei personaggi che si incontrano nel romanzo sono così ben caratterizzati da sembrare veri. Non ci sono più gli eccessi di Phedre, talmente perfetta da essere irreale e odiosa. Imriel sbaglia, si arrende, si sente inadeguato, sfortunato. La sua bellezza e perfezione sono state un pezzo alla volta smontate nel corso della storia e non vedo l’ora di leggere che uomo diventerà alla fine della saga.
Penso che finalmente Sidonie ha mostrato il carattere che ci si aspetta da una regina. E se dovo essere sincera comincia a piacermi molto di più di Phedre.
Penso però in alcuni punti, questa volta, le descrizioni sessuali siano state troppo pesantemente marcate.
Penso che se la Nord dividerà, come credo, Kushiel’s Mercy mi arrabbierò moltissimo.
Penso che dovrò vincere la pigrizia e ricominciare a leggere i libri in lingua.
Sono stanca di essere in balia di discutibili azioni commerciali.

4 commenti:

  1. Grazie per il commento e la risposta alla mia domanda!!
    Anch'io non ho potuto non fare lo stesso paragone che hai fatto tu con Phedre... e trovando anch'io Imriel molto più vero e umano.
    Questo libro è bellissimo... ^^

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  2. Credo sia inevitabile un confronto tra le due saghe...ma noi già allora ci eravamo trovate d'accordo sullo tsigano più che sul cassiliano, ricordi? :)) Ora voglio vedere come finisce la saga!

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  3. Grazie del complimento, Daisy. Spero che anche l'ultimo volume della trilogia ti piacerà. Io l'ho trovato più vivace ed emozionante dei precedenti. Naturalmente la casa editrice ha diviso in due anche questo. Mi dispiace. Comunque, visto che toccava a me fare questa operazione, spero di averlo diviso in due nel punto giusto.

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  4. Ho detto quello che pensavo, il tuo stile mi piace, è meno "fiorito" della traduttrice del ciclo di Phedre. Il terzo sarà più vivace? Benissimo! Non vedo l'ora di leggerlo. ^^
    Non metto in dubbio che tu abbia fatto un buon lavoro, trovando il punto migliore in cui dividere il romanzo. E' l'operazione in sé che non mi piace, ma è una mia opinione, infatti mi sono data un'alternativa. Ciò non toglie che quando uscirà in italiano sarò felicissima di leggere la tua traduzione ;))
    Non so proprio come tu abbia fatto a trovare l'isola di Esedion, ma grazie mille per essere passato, è stato un piacere averti qui! Se ti va torna ancora^^

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