Le cronache di Gaia

Cronache di Gaia.

Un luogo di viaggio e di passaggio, benvenuti!

martedì 10 maggio 2011

Che cosa leggo?

Oggi sono molto indecisa su quale libro iniziare.
Dopo Nemesis, di cui vi parlerò, perchè merita sul serio, ora sono molto indecisa.
Guai al primo che dice:"dov'è la novità?"
Il fatto è che ho almeno quattro libri che voglio leggere...
Aiutatemi a scegliere!

1° candidato:


Margharet Forster,
Lasciando il mondo fuori
La Tartaruga Edizioni
pgg. 411

La quarta:

"Il dipinto era appeso alla parete accanto al suo letto, dov'era stato per gli ultimi sei mesi, il più possibile vicino al suo guanciale. Era l'ultima cosa che vedeva ogni sera, e la prima ogni mattina. Le sue emozioni a proposito del dipinto cambiavano continuamente. Talvolta la faceva piangere: sentiva le lacrime stillare dagli angoli degli occhi - la sedia vuota, il tavolino modesto con il patetico mazzetto di fiori, la finestra spoglia e coperta da quella tendina che filtrava la luce. Il quadro parlava di solitudine e di disperazione e l'emozione le stringeva la gola. Però in altri momenti le dava allegria - tutto così semplice, così pulito, così quieto. L'ombrellino e il soprabito parlavano - non poteva che essere una donna - della proprietaria, e della sua passeggiata nel bosco, dove si era divertita a raccogliere le primule. E ora cosa stsva facendo? Preparava la cena, canticchiando tra sé, godendo della serenità della sua stanza."

La sinossi:

1907. Alla fine di una sofferta storia d’amore con lo scultore Rodin, la pittrice inglese Gwen John regala all’amica Ursula la tela che aveva dipinto per lui. Ursula la smarrisce, ma questo piccolo e intimo quadro, raffigurante un angolo della mansarda di Gwen a Parigi, passerà nelle mani di sei donne, tutte legate dalla passione per l’arte e dal sottile filo del destino. Charlotte, un’aspirante artista che per il dipinto prova «un amore a prima vista». Stella, un’infermiera, che sarà costretta a venderlo per fuggire da una relazione soffocante. Lucasta, pittrice repressa che lo regalerà al suo amante Paul, che a sua volta ne farà dono alla moglie Ailsa. L’essenzialità della tela – la quiete che emana – darà a quest’ultima la forza di spezzare i legami con la famiglia e inseguire i propri sogni. E infine Madame Verlon, che riuscirà a capire il valore, e non solo, dell’autrice dell’opera. 2006. Dopo essere stato perso, ritrovato, rubato, venduto, smarrito e conteso, il quadro è esposto in un museo di Londra. Una studentessa d’arte, Gillian, osservandolo, ne rimane profondamente colpita...
Margaret Forster trascina il lettore in un appassionante e sensuale viaggio, attraversando terre, mari, generazioni, intrecciando arte e creatività. Nessuna delle sei donne vive reclusa, ma tutte arriveranno alla stessa conclusione: sono felici quando restano da sole, lasciando il mondo fuori.



2° candidato


The Giver
Lois Lowry
Giunti Y
256

Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte individuali. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio ed una femmina. Ogni membro della comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Comitato degli Anziani nella cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando.


3° candidato


Natalino Balass

Il figlio rubato

Kellermann Editore

Pagine : 184

“La ricca provincia del Nordest, il titolare di una “fabbrichetta”, la sua villa, la sua famiglia. Una vendetta terribile, che arriva da lontano. Un giornalista curioso che scava per portare a galla segreti ben custoditi, un passato di cui far perdere le tracce, un presente da non rivelare”. Balasso si è avvicinato alla storia narrata in questo libro con l’idea di non ricercare l’ammiccamento simpatico al pubblico del comico o dell’umorista, ma con quella di scrivere guardando solo alla pagina e non a quello che le gira intorno. Un libro che si rivolge a lettori nuovi e intelligenti, che non giudicano un libro, nel bene e nel male, prima di averlo letto. Questo non è un tentativo, è un libro scritto nel miglior modo che l’autore conosce, che non fa sconti al business della cultura patinata e vuole raccontare una storia dura come la vita, con le sue contraddizioni e il suo imperfetto arrancare.


2 commenti:

  1. The giver l'ho letto e mi è piaciuto davvero un sacco. Gli altri però mi sembrano comunque interessanti, quindi in ogni caso facci sapere cosa ne hai pensato a lettura conclusa.

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  2. eh, The Giver era già in prima posizione e mi sa che sarà la prima scelta, ma la cosa bella è che tanto prima o poi li leggo tutti!

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